Secondo norme e regole in vigore nel 20233-2024, per recuperare stipendi non pagati totalmente o parti della retribuzione, si può procedere o per vie informali rivolgendosi direttamente al datore di lavoro che non paga, o per vie legali, o accedendo al fondo di garanzia Inps.
Come recuperare stipendi non pagati totalmente o parti della retribuzione? Tra i principali diritti di un lavoratore e contestuale obbligo per i datori di lavoro c’è quello di rispettare il regolare pagamento della retribuzione, da calcolare secondo i criteri previsti dalle leggi in vigore e le retribuzioni minime previste dai Ccnl di assunzione. Il ritardato o omesso pagamento, totale o parziale, dello stipendio può avere importanti conseguenze ma ci sono anche soluzioni per permettere ai lavoratori di recuperare gli stipendi non pagati. Vediamo quali sono e cosa prevedono.
Secondo quanto previsto dalle leggi in vigore, il ritardato o omesso pagamento degli stipendi o parti della retribuzione nel 2023-2024 può portare i lavoratori dipendenti ad avviare diversi percorsi per il recupero dei soldi non pagati.
Per recuperare, infatti, gli stipendi non pagati totalmente o parti della retribuzione si può avviare una ordinaria procedura di recupero crediti, che si può fare in via giudiziale o stragiudiziale, a partire dall’invio di una diffida scritta al datore di lavoro (redatta da un avvocato o consulente del lavoro), per arrivare ad un tentativo di conciliazione facoltativo presso la Direzione Provinciale del Lavoro, fino all’intentare una causa.
In ogni caso, il primo passaggio da compiere è inviare un sollecito di pagamento al datore di lavoro che non ha pagato i dovuti stipendi e, nel caso di mancata risposta da parte del datore di lavoro o di regolarizzazione del pagamento degli stipendi dovuti, si può procedere con il deposito di un decreto ingiuntivo presso il competente tribunale.
In caso di retribuzione non pagata, in genere il Giudice concede il decreto provvisoriamente esecutivo e la provvisoria esecutività permette, per legge, di procedere al pignoramento presso terzi o al pignoramento dei beni aziendali come veicoli, immobili, macchinari.
In caso di mancato pagamento degli stipendi o parti delle retribuzione anche a seguito del pignoramento, il lavoratore può richiedere il fallimento dell’azienda e di conseguenza accedere al fondo di garanzia Inps.
Secondo quanto previsto dalle norme in vigore, il pagamento del Tfr e delle altre somme maturate negli ultimi tre mesi del rapporto di lavoro sono, infatti, garantiti dal Fondo di garanzia istituito presso l’Inps. Dunque, per recuperare stipendi non pagati totalmente o parti della retribuzione, si può procedere o per vie informali rivolgendosi direttamente al datore di lavoro che non paga, o per vie legali, o accedendo al fondo di garanzia Inps.
Con la conciliazione se datore di lavoro e dipendente raggiungono un accordo, il procedimento ispettivo si estingue a seguito del pagamento delle somme dovute al dipendente e del versamento a Inps e Inail dei dovuti contributi previdenziali e assistenziali, altrimenti si prosegue con i procedimenti legali.
E’ possibile accedere al fondo di garanzia Inps per recuperare stipendi non pagati totalmente o parti della retribuzione solo su apposita domanda presentata dal lavoratore e solo nel caso di impossibilità da parte di datore di lavoro o azienda di pagare i dovuti stipendi per procedure concorsuali in corso, come fallimento, liquidazione o liquidazione coatta amministrativa, amministrazione straordinaria.
Per le aziende non interessate da procedure concorsuali, si può accedere al Fondo di garanzia Inps per recuperare stipendi non pagati o parti della retribuzione solo dopo ricorso in tribunale da parte del lavoratore e successivo tentativo di esecuzione forzata non andato a buon fine.