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Come sapere chi ha mandato la visita fiscale in caso di malattia o infortunio

Come capire chi ha richiesto la visita fiscale durante malattia o infortunio: INPS, datore di lavoro o altri enti? Cosa sapere per tutelare i propri diritti

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
e aggiornato con informazioni attualizzate il
Come sapere chi ha mandato la visita fis

La visita fiscale serve a verificare l'effettivo stato di salute dei lavoratori durante i periodi di malattia o infortunio. È importante capire come funziona questo sistema di controllo, chi può disporre tali verifiche e quali sono gli obblighi per i dipendenti. In questo articolo, analizzeremo tutti gli aspetti legati alla visita fiscale e alle modalità di controllo, con particolare attenzione a come identificare chi ha richiesto la verifica.

Chi può richiedere una visita fiscale e perché

La visita fiscale può essere disposta tramite due canali principali: direttamente dall'INPS attraverso controlli a campione o su richiesta del datore di lavoro. Questa distinzione è fondamentale per comprendere il sistema di controllo dell'assenteismo e la verifica della legittimità delle assenze per motivi di salute.

Nel settore pubblico, la visita medica di controllo viene solitamente richiesta dalla stessa amministrazione di appartenenza. La normativa vigente prevede l'obbligo per il dirigente di richiedere i controlli sanitari sin dal primo giorno di malattia del dipendente pubblico, specialmente quando l'assenza coincide con giornate precedenti o successive a quelle non lavorative. Questo meccanismo è stato implementato per contrastare e prevenire l'assenteismo nella pubblica amministrazione.

Per i lavoratori del settore privato, invece, la situazione è differente: la visita fiscale è a discrezione del datore di lavoro, che ne sostiene anche i costi. L'azienda può richiedere il controllo fin dal primo giorno di assenza, anche durante i giorni festivi e nei fine settimana. Inoltre, il datore di lavoro ha la facoltà di richiedere visite fiscali multiple durante lo stesso periodo di malattia.

Come verificare chi ha disposto la visita fiscale

Molti lavoratori si chiedono se sia possibile sapere con certezza chi abbia richiesto la visita fiscale. Purtroppo, non esiste un sistema ufficiale che permetta al dipendente di verificare autonomamente questa informazione. Né il protocollo del certificato medico telematico, né una ricerca sul sito dell'INPS, né il protocollo del verbale del medico fiscale possono rivelare l'origine della richiesta.

L'unico modo teorico per ottenere questa informazione sarebbe accedere al servizio web "Richiesta visite mediche di controllo", che consente di consultare lo stato delle richieste inviate e l'esito degli accertamenti. Tuttavia, questo servizio è riservato esclusivamente ai datori di lavoro e ai consulenti del lavoro autorizzati, rendendo impossibile l'accesso ai dipendenti.

In alcuni casi, è possibile fare delle ipotesi basate sul contesto:

  • Se la malattia cade a ridosso di ponti, festività o fine settimana, è probabile che l'INPS abbia disposto un controllo d'ufficio, soprattutto per i dipendenti del settore privato
  • Il sistema informatico dell'INPS identifica determinate situazioni come "a rischio" in base a criteri specifici che possono variare da regione a regione
  • Se un dipendente pubblico si assenta il giorno prima o dopo un periodo non lavorativo, la visita è quasi certamente richiesta dall'amministrazione di appartenenza

È importante sottolineare che, secondo quanto riferito da alcuni medici fiscali dell'INPS, il lavoratore può chiedere direttamente al medico che effettua la visita chi ha disposto il controllo, e l'ispettore può fornire questa informazione, sebbene non sia obbligato a farlo.

Fasce orarie di reperibilità per la visita fiscale

Le fasce orarie durante le quali il lavoratore deve garantire la propria presenza al domicilio sono differenziate in base al settore di appartenenza:

Per i dipendenti pubblici:

  • Mattina: dalle 9:00 alle 13:00
  • Pomeriggio: dalle 15:00 alle 18:00

Per i dipendenti del settore privato:

  • Mattina: dalle 10:00 alle 12:00
  • Pomeriggio: dalle 17:00 alle 19:00

È importante rispettare scrupolosamente queste fasce orarie, poiché l'assenza ingiustificata può comportare sanzioni sia economiche che disciplinari. L'obbligo di reperibilità si estende anche ai giorni festivi e ai fine settimana per entrambe le categorie di lavoratori.

Procedura per comunicare il cambio di domicilio durante la malattia

Se il lavoratore necessita di cambiare il proprio domicilio durante il periodo di malattia, è tenuto a comunicarlo preventivamente all'INPS. Questa comunicazione può avvenire attraverso diversi canali:

  • Invio di un messaggio di posta elettronica alla sede INPS territoriale competente
  • Contatto telefonico con il call center dell'INPS (tramite numero verde da rete fissa o numero a pagamento da cellulare)
  • Invio di un fax o di una raccomandata
  • Utilizzo del servizio online "Sportello per il cittadino per le visite mediche di controllo" sul portale web dell'INPS

Quest'ultimo servizio, recentemente implementato dall'INPS, consente ai lavoratori di comunicare in modo semplice e rapido la variazione dell'indirizzo di reperibilità durante il periodo di malattia. È importante ricordare che questa comunicazione deve essere effettuata prima di effettuare lo spostamento, per evitare di incorrere in sanzioni in caso di visita fiscale.

Esenzioni dall'obbligo di reperibilità per la visita fiscale

La normativa prevede alcune circostanze che esentano il lavoratore dall'obbligo di rispettare le fasce di reperibilità durante la malattia. Queste esenzioni riguardano condizioni di salute particolarmente gravi o situazioni di invalidità riconosciuta.

Per i dipendenti pubblici, l'esenzione si applica nei seguenti casi:

  • Patologie gravi che richiedono terapie salvavita
  • Malattie per le quali è stata riconosciuta la causa di servizio
  • Stati patologici connessi alla situazione di invalidità riconosciuta, se questa è pari o superiore al 67%
  • Infortuni sul lavoro (gestiti dall'INAIL)

Per i dipendenti del settore privato, le esenzioni sono simili e comprendono:

  • Patologie gravi che richiedono terapie salvavita, comprovate da idonea documentazione della struttura sanitaria
  • Stati patologici connessi a situazioni di invalidità riconosciuta in misura pari o superiore al 67%

È importante che queste condizioni siano correttamente certificate dal medico curante affinché l'esenzione sia riconosciuta dall'INPS.

Conseguenze per l'assenza ingiustificata alla visita fiscale

Le conseguenze per il lavoratore che non si fa trovare nel proprio domicilio al momento della visita fiscale, senza un valido motivo, sono sia economiche che disciplinari.

Dal punto di vista economico, le sanzioni seguono una progressione in base al numero di assenze ingiustificate:

  • Prima assenza: perdita totale del trattamento economico per i primi 10 giorni di malattia
  • Seconda assenza (sia domiciliare che ambulatoriale): oltre alla prima sanzione, decurtazione del 50% del trattamento economico per il periodo residuo di malattia
  • Terza assenza: perdita totale dell'indennità INPS fino al termine della malattia

Dal punto di vista disciplinare, il datore di lavoro può avviare procedimenti che, nei casi più gravi di reiterata violazione dell'obbligo di reperibilità senza giustificato motivo, possono portare fino al licenziamento per giusta causa.

Esistono tuttavia alcune giustificazioni riconosciute per l'assenza durante la visita fiscale, tra cui:

  • Visite mediche o accertamenti specialistici urgenti e indifferibili
  • Gravi motivi personali o familiari documentabili
  • Cause di forza maggiore
  • Chiamate da parte della magistratura o degli organi di polizia
  • Partecipazione a concorsi pubblici
  • Funerali di parenti stretti
  • Visite mediche specialistiche con appuntamento fissato durante l'orario di reperibilità

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