La visita fiscale serve a verificare l'effettivo stato di salute dei lavoratori durante i periodi di malattia o infortunio. È importante capire come funziona questo sistema di controllo, chi può disporre tali verifiche e quali sono gli obblighi per i dipendenti. In questo articolo, analizzeremo tutti gli aspetti legati alla visita fiscale e alle modalità di controllo, con particolare attenzione a come identificare chi ha richiesto la verifica.
La visita fiscale può essere disposta tramite due canali principali: direttamente dall'INPS attraverso controlli a campione o su richiesta del datore di lavoro. Questa distinzione è fondamentale per comprendere il sistema di controllo dell'assenteismo e la verifica della legittimità delle assenze per motivi di salute.
Nel settore pubblico, la visita medica di controllo viene solitamente richiesta dalla stessa amministrazione di appartenenza. La normativa vigente prevede l'obbligo per il dirigente di richiedere i controlli sanitari sin dal primo giorno di malattia del dipendente pubblico, specialmente quando l'assenza coincide con giornate precedenti o successive a quelle non lavorative. Questo meccanismo è stato implementato per contrastare e prevenire l'assenteismo nella pubblica amministrazione.
Per i lavoratori del settore privato, invece, la situazione è differente: la visita fiscale è a discrezione del datore di lavoro, che ne sostiene anche i costi. L'azienda può richiedere il controllo fin dal primo giorno di assenza, anche durante i giorni festivi e nei fine settimana. Inoltre, il datore di lavoro ha la facoltà di richiedere visite fiscali multiple durante lo stesso periodo di malattia.
Molti lavoratori si chiedono se sia possibile sapere con certezza chi abbia richiesto la visita fiscale. Purtroppo, non esiste un sistema ufficiale che permetta al dipendente di verificare autonomamente questa informazione. Né il protocollo del certificato medico telematico, né una ricerca sul sito dell'INPS, né il protocollo del verbale del medico fiscale possono rivelare l'origine della richiesta.
L'unico modo teorico per ottenere questa informazione sarebbe accedere al servizio web "Richiesta visite mediche di controllo", che consente di consultare lo stato delle richieste inviate e l'esito degli accertamenti. Tuttavia, questo servizio è riservato esclusivamente ai datori di lavoro e ai consulenti del lavoro autorizzati, rendendo impossibile l'accesso ai dipendenti.
In alcuni casi, è possibile fare delle ipotesi basate sul contesto:
È importante sottolineare che, secondo quanto riferito da alcuni medici fiscali dell'INPS, il lavoratore può chiedere direttamente al medico che effettua la visita chi ha disposto il controllo, e l'ispettore può fornire questa informazione, sebbene non sia obbligato a farlo.
Le fasce orarie durante le quali il lavoratore deve garantire la propria presenza al domicilio sono differenziate in base al settore di appartenenza:
Per i dipendenti pubblici:
Per i dipendenti del settore privato:
È importante rispettare scrupolosamente queste fasce orarie, poiché l'assenza ingiustificata può comportare sanzioni sia economiche che disciplinari. L'obbligo di reperibilità si estende anche ai giorni festivi e ai fine settimana per entrambe le categorie di lavoratori.
Se il lavoratore necessita di cambiare il proprio domicilio durante il periodo di malattia, è tenuto a comunicarlo preventivamente all'INPS. Questa comunicazione può avvenire attraverso diversi canali:
Quest'ultimo servizio, recentemente implementato dall'INPS, consente ai lavoratori di comunicare in modo semplice e rapido la variazione dell'indirizzo di reperibilità durante il periodo di malattia. È importante ricordare che questa comunicazione deve essere effettuata prima di effettuare lo spostamento, per evitare di incorrere in sanzioni in caso di visita fiscale.
La normativa prevede alcune circostanze che esentano il lavoratore dall'obbligo di rispettare le fasce di reperibilità durante la malattia. Queste esenzioni riguardano condizioni di salute particolarmente gravi o situazioni di invalidità riconosciuta.
Per i dipendenti pubblici, l'esenzione si applica nei seguenti casi:
Per i dipendenti del settore privato, le esenzioni sono simili e comprendono:
È importante che queste condizioni siano correttamente certificate dal medico curante affinché l'esenzione sia riconosciuta dall'INPS.
Le conseguenze per il lavoratore che non si fa trovare nel proprio domicilio al momento della visita fiscale, senza un valido motivo, sono sia economiche che disciplinari.
Dal punto di vista economico, le sanzioni seguono una progressione in base al numero di assenze ingiustificate:
Dal punto di vista disciplinare, il datore di lavoro può avviare procedimenti che, nei casi più gravi di reiterata violazione dell'obbligo di reperibilità senza giustificato motivo, possono portare fino al licenziamento per giusta causa.
Esistono tuttavia alcune giustificazioni riconosciute per l'assenza durante la visita fiscale, tra cui: