Come si calcola orario di lavoro correttamente tra pause, pranzo e altre variabili nel 2022-2023

Quali sono le regole di calcolo del normale orario di lavoro sia full time che part time e come considerare le pause: chiarimenti

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
Come si calcola orario di lavoro corrett

Come si calcola orario di lavoro correttamente tra pause, pranzo e altre variabili nel 2022-2023?

Calcolare l’orario di lavoro correttamente tra pause, pranzo e altre variabili nel 2022-2023 significa considerare innanzitutto la regola generale di calcolo dell’orario di lavoro, sia full time che part time, per poi capire quali sono le pause previste per legge e Ccnl a cui il lavoratore ha diritto e se e quando rientrano nel computo del normale orario di lavoro o meno. 

Come si calcola orario di lavoro correttamente tra pause, pranzo e altre variabili nel 2022-2023? L'orario di lavoro si distingue tra orario di lavoro ordinario e orario di lavoro straordinario. Generalmente, stando a quanto previsto dalle leggi in vigore, l'orario di lavoro ordinario è di 48 ore settimanali al massimo distribuite su 6 o 5 giorni. 

Questo monte ore prevede un limite massimo giornaliero di 13 ore di lavoro ma non da svolgere consecutivamente bensì con diverse pause e un riposo di almeno 11 ore consecutive. Stando a quanto previsto dalle leggi attuali, il numero di pause e la loro durata dipende da diversi elementi, per esempio dall’orario di lavoro, o dalla tipologia d’impiego, o dalle diverse regole dei Ccnl per le pause a lavoro e non solo. 

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  • Come calcolare orario di lavoro corretto tra pause, pranzo e altre variabili 

Calcolo orario di lavoro regole

Per il calcolo dell'orario di lavoro corretto, nel caso di lavoro full time, l’orario medio giornaliero si calcola dividendo le ore di lavoro (36 ore settimanali) per i giorni di lavoro (5 giorni settimanali da Ccnl) per cui l’orario medio giornaliero è di 7 ore e 12 minuti, mentre per i rapporti di lavoro part time, sia orizzontale che verticale, l’orario di lavoro è sempre sarà proporzionato in base all’orario di lavoro mensile previsto per i lavoratori a tempo pieno.

Come calcolare orario di lavoro corretto tra pause, pranzo e altre variabili 

Le pause al lavoro sono definite dai contratti lavorativi Ccnl per permettere a tutti i lavoratori di recuperare le energie psico-fisiche per dare il massimo durante la prestazione lavorativa, o consumare un pasto o semplicemente attenuare la monotonia dell’attività lavorativa, o un semplice break per il caffè, così come per il calcolo dell’orario di lavoro corretto bisogna considerare per alcune tipologie di lavoro anche il tempo di vestizione, ecc.

Per fare un calcolo corretto dell’orario di lavoro tra pause, pranzo e altre variabili, partiamo dai minuti per la vestizione e svestizione divisa, alla pausa caffè e non solo.

La legge stabilisce in tal senso per ogni lavoratore con una giornata lavorativa eccedente le 6 ore il diritto a beneficiare di un intervallo per pausa, le cui modalità e la cui durata sono stabilite dai singoli Ccnl, ai fini del recupero delle energie psicofisiche e per attenuare il lavoro monotono e ripetitivo.

Generalmente la durata della pausa è di 10 minuti continuativi, ma i contratti collettivi e gli accordi individuali possono prevede una riduzione o, al contrario, un allungamento di questo tempo. In ogni caso, anche la pausa caffè rientra nell’orario di lavoro.

Passando al tempo di vestizione e svestizione della divisa, le leggi in vigore prevedono che se il datore di lavoro ha fornito al lavoratore determinati indumenti da tenere e indossare sul posto di lavoro, il tempo necessario alla vestizione e svestizione rientra nell’orario di lavoro e in tal caso deve essere calcolato e retribuito.

Non rientra, invece, nel calcolo dell’orario di lavoro il tempo di vestizione o svestizione se il dipendente riceve in dotazione gli indumenti e può uscire e arrivare a lavoro già vestito ‘da lavoro’ perché non c’è obbligo di vestizione in azienda. In tal caso, infatti, il dipendente può arrivare al lavoro con gli indumenti già indossati e non serve alcun tempo in più per la vestizione, quindi nel caso in cui decidesse di vestirsi comunque a lavoro, i minuti di vestizione non verrebbero considerati orario di lavoro e ciò significa che il lavoratore dovrebbe presentarsi prima dell’inizio della prestazione lavorativa stabilita da contratto in modo da vestirsi prima e iniziare l’orario di lavoro stabilito in tempo e già vestito. 

Nel calcolo dell’orario di lavoro rientra anche la pausa pranzo: definita come tempo dai diversi Ccnl, ha generalmente una durata che va da una a due ore a seconda che l’orario di lavoro sia di 6 o 8 ore ed è il datore di lavoro che stabilisce l’orario della pausa pranzo, di solito non prima delle 13 e dopo le 15.

Infine, ci sono pause di lavoro che rientrano nel calcolo del corretto orario di lavoro per specifiche categorie di lavoratori, come i videoterminalisti, coloro che svolgono la propria attività usando videoterminali per 20 ore o più alla settimana.

A queste categorie di lavoratori spetta, infatti, una pausa di 15 minuti ogni 120 minuti trascorsi davanti al computer. Nei 15 minuti di pausa, non è detto che il lavoratore non debba far nulla ma può svolgere anche altre mansioni previste dal lavoro che non prevedono l’impiego di videoterminale. 

Se, per esempio, un videoterminalista svolge un orario di lavoro di 8 ore al giorno per 4 volte usufruisce di una pausa di 15 minuti, per un totale di un’ora di pausa che rientra, però, nello stesso orario di lavoro del dipendente.