Per creare un condominio non sono previsti particolari adempimenti considerando che nasce in automatico in presenza di più soggetti in un edificio. Esistono, invece, passaggi da eseguire per la sua creazione sociale e giuridica che sono nomina dell’amministratore di condominio, attribuzione del codice fiscale del condominio e apertura del conto corrente del condominio.
Un condominio non si crea: nasce automaticamente quando più soggetti realizzano un edificio su un suolo comune o un unico proprietario di un edificio cede piani in proprietà esclusiva a più soggetti. Un condominio può essere rappresentato non solo da un edificio verticale costituito da due o più piani ma anche da un complesso di edifici indipendenti e non necessariamente vicini. Quali sono i passaggi da seguire perché un condominio sussista socialmente e giuridicamente?
Pur costituendosi in maniera automatica e di diritto, per la sussistenza effettiva di un condominio bisogna comunque compiere determinati passaggi che sono:
Stando a quanto previsto dalle regole in vigore, se il condominio è formato da non più di 8 proprietari non è necessario nominare un amministratore di condominio perché ogni condomino ha la possibilità di esercitare questa funzione. Generalmente, in altri casi, l’amministratore di condominio viene nominato dall’assemblea condominiale che ne stabilisce anche il compenso e il suo ruolo dura un anno, a meno di revoche per cattiva gestione.
L’amministratore di condominio, una volta nominato, ha la responsabilità civile e penale del condominio stesso e precisi compiti da rispettare come:
Per formalizzare la costituzione di un condominio, pur se automatica, bisogna attribuirvi un codice fiscale per l’identificazione. Il codice fiscale del condominio deve essere richiesto all’Agenzia delle Entrate dall’amministratore di condominio attraverso l’apposito modello.
Una volta ottenuto, è bene precisare che il codice fiscale di un condominio non cambia mai anche se nel tempo cambia l’amministratore di condominio.
Oltre al codice fiscale, ogni condominio deve dotarsi di un proprio conto corrente su cui transiteranno i soldi necessari per le spese dello stesso condominio e per pagare i diversi fornitori, come le ditte di pulizia, o manutenzione, o fornitori di acqua, ecc).
Anche l’apertura del conto corrente spetta all’amministratore di condominio che deve occuparsi di questo impegno non appena nominato. E’ bene sapere che le banche prevedono offerte dedicate per i conti correnti dei condomini con spese che variano in base al numero delle unità immobiliari, delle operazioni che si effettuano e dei servizi offerti.
Per aprire un conto corrente condominiale, l’amministratore di condominio deve recarsi in banca con un documento d’identità, il codice fiscale del condominio e il verbale i nomina da parte dell’assemblea. Anche il conto corrente del condominio prevede il pagamento dell’imposta di bollo pari a 100 euro annui.
Una volta aperto, sul conto corrente condominiale devono transitare tutte le somme versate dai condomini o usate per le spese di manutenzione o pagamento delle utenze, e tutti i condomini hanno il diritto di controllare in qualsiasi momento vogliano i rendiconti periodici inviati dalla banca chiedendone atto all’amministratore di condominio.
Ogni condominio deve poi avere un proprio regolamento condominiale: si tratta di una serie di norme che, sulla base di quanto previsto dal Codice Civile, disciplina la vita dei propri condomini per assicurare a tutti i condomini una buona qualità di vita nello stesso condominio. E’, per esempio, il regolamento condominiale a stabilire regole per: