Secondo quanto stabilito dal contratto badanti 2022, le badanti conviventi e non hanno diritto a usufruire di 26 giorni di ferie che si devono dividere in massimo due periodi l’anno e spetta al datore di lavoro, compatibilmente con le proprie esigenze e con quelle della badante, a stabilire il periodo di ferie, generalmente da giugno a settembre, ferma restando la possibilità anche di un accordo diverso tra le parti.
Come si devono gestire le ferie di una badante convivente e non in modo corretto secondo leggi 2022? Il contratto badanti prevede 26 giorni di ferie annuali retribuite sia per le badanti conviventi e sia per le badanti non conviventi, giorni che devono essere gestiti in maniera corretta, non solo da un punto di vista di organizzazione dei giorni di ferie ma anche per quanto riguarda pagamenti e riconoscimenti di diritti che la lavoratrice comunque matura durante il periodo di ferie. Vediamo quali sono.
Secondo quanto stabilito dal contratto badanti, i 26 giorni di ferie delle badanti conviventi e non vengono ogni anno riproporzionati a dodicesimi se il rapporto di lavoro inizia durante l’anno corso d’anno considerando una maturazione di 2,16 giorni per ogni mese lavorato e considerando come mese intero quello pari o superiore a 15 giorni.
I 26 giorni di ferie spettanti alle badanti si devono dividere in massimo due periodi l’anno e spetta al datore di lavoro, compatibilmente con le proprie esigenze e con quelle della badante, a stabilire il periodo di ferie, generalmente da giugno a settembre, ferma restando la possibilità anche di un accordo diverso tra le parti.
Durante il periodo di ferie, le badanti conviventi e non hanno diritto a percepire per ogni giornata una retribuzione pari a 1/26 della retribuzione globale di fatto mensile e, per le badanti conviventi, al posto dell’indennità di vitto e alloggio il compenso sostitutivo convenzionale durante le ferie. Il compenso sostituito per le badanti conviventi prevede importi di 1,96 euro per pranzo e cena e 1,69 euro per l’alloggio per un valore complessivo giornaliero di 5,61 euro e un valore complessivo mensile di 168,30 euro.
Le badanti in ferie hanno inoltre diritto al pagamento di contributi previdenziali relativi al trimestre di lavoro, per cui il datore di lavoro deve compilare il relativo MAV come se la prestazione fosse stata regolarmente eseguita, esattamente come accade per tutti i lavoratori dipendenti assunti con altri Ccnl a cui viene riconosciuto il regolare pagamento di stipendio e contributi durante il periodo di ferie, e sul sito Inps è disponibile la funzione per il pagamento dei contributi relativi a periodi di mancato preavviso e/o a ferie non godute e liquidate in sede di cessazione del rapporto.
I giorni di ferie maturati da una badante a lavoro, che sia convivente o non convivente, devono essere sempre goduti nei periodi stabiliti da datore di lavoro in accordo con la lavoratrice. Se la badante decide di non usufruire delle ferie non può richiederne il pagamento, perché le ferie maturate e non godute non possono essere monetizzate a meno che non si concluda il rapporto di lavoro.
Le ferie vengono, infatti, pagate ai lavoratori dipendenti che non ne usufruiscono solo al momento della cessazione definitiva del rapporto di lavoro.