Come si dividono giorni per stare con i figli tra genitori divorziati residenti in città lontane

Cambio di residenza tra i diritti fondamentali garantiti dalla nostra Costituzione: cosa accade in caso di trasferimento in città diverse di genitori divorziati

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
Come si dividono giorni per stare con i

Come si dividono giorni per stare con i figli tra genitori divorziati residenti in città lontane?

I giorni in cui il figlio, o i figli, minore possono stare con il padre devono essere fissati e graduati in base ad età ed esigenze del minore. La regola da rispettare è sempre quella di avere come obiettivo primario benessere ed equilibrio del figlio stesso.

Come si dividono giorni per stare con i figli tra genitori divorziati residenti in città lontane? Si tratta di una domanda che sempre più frequentemente ci si pone quando si ha intenzione di lasciare moglie o marito e si hanno figli e c’è la prospettiva che uno dei due genitori torni, per esempio nella propria città di natia, in caso di trasferimenti precedenti, o che se per motivi di lavoro uno dei due genitori viene trasferito in un’altra città lontana da quella di residenza dei figli.

  • Come dividere giorni per stare con i figli tra genitori divorziati residenti in città lontane
  • Dividere giorni per stare con i figli tra divorziati in città lontane per bimbi piccoli
  • Dividere giorni tra divorziati in città lontane per stare con i figli più grandi


Come dividere giorni per stare con i figli tra genitori divorziati residenti in città lontane

Quando una coppia divorzia, il giudice nella stessa sentenza di divorzio deve decidere provvedimenti anche in merito alla gestione dei figli, nell’interesse esclusivo e supremo e degli stessi e con l’obiettivo di garantire loro la massima tutela e benessere.

La prima cosa importante da decidere è la collocazione dei figli, cioè presso quale genitore continueranno a vivere, generalmente la mamma per applicazione del cosiddetto concetto della maternal preference espresso dalla Corte di Cassazione, secondo cui è la madre il genitore con cui i figli dovrebbero convivere prevalentemente anche se la donna si trasferisce a centinaia di chilometri dalla casa in cui a famiglia viveva quando ancora unita in matrimonio, in virtù del stretta dipendenza fisica e materiale dei figli con la madre per esigenze primarie di vita.

Del resto, quando ci si lascia e si divorzia, ognuno può decidere come vivere e il cambio di residenza rientra tra i diritti fondamentali garantiti dalla nostra stessa Costituzione e che non può essere impedito nè prevedere conseguenze punitive e una eventuale limitazione alla libera circolazione e al libero trasferimento di residenza di un genitore può essere anche nulla.

Solitamente, proprio per garantire il benessere prioritario dei figli, i giudici dispongono nella maggior parte dei casi l’affidamento condiviso, per cui entrambi i genitori devono decidere in egual misura per le scelte più importanti dei minori e dividere in modo equo il tempo da condividere con loro.

E’ sempre il giudice, infatti, a stabilire il calendario dei giorni nei quali il genitore che è più lontano può vedere i figli, in base a:
esigenze specifiche dei figli minori;
diritto al mantenimento di rapporti affettivi stabili sia con il padre sia con la madre.

I giorni in cui il figlio, o i figli, minore possono stare con il padre devono essere fissati e graduati in base ad età ed esigenze del minore.

Dividere giorni per stare con i figli tra divorziati in città lontane per bimbi piccoli

In relazione ad età ed esigenze del minore, se i genitori divorziati vivono i città diverse e lontane, se il figlio è nell’età della prima infanzia, sta certamente con la madre e il padre non può pretendere di vedere il figlio ogni giorno della settimana o di dividerlo ogni giorno in modo netto, trascorrendo con il bambino lo stesso tempo della madre, perché per un bimbo piccolo questo modo di fare significherebbe scomodità nell’essere spostato da una parte all’altra.

E’ probabile che in questi casi, per garantire tranquillità soprattutto al figlio piccolo, il giudice stabilisca per il padre lo spostamento per andare a trovare il figlio, per esempio due volte al mese, periodo in cui deve essere sempre presente la madre per soddisfare le necessità del piccolo considerando che il padre impara ad essere tale vivendo con il bambino e se non lo vive non sa, al pari della mamma, ciò che di cui ha bisogno in un determinato momento piuttosto che in un altro.

Dividere giorni tra divorziati in città lontane per stare con i figli più grandi

Nel caso di figli più grandi, il giudice nel decidere come dividere i giorni in cui stare con i figli per genitori che vivono in città diverse e lontane deve cercare di bilanciare le esigenze di tutti permettendo a figlio il genitore non convivente di mantenere comunque un rapporto continuativo, sereno ed equilibrato.

Vivere in città diverse non esclude l’affido condiviso dei figli: il giudice può, infatti, comunque optare per questa forma di affido, prevedendo giorni in cui stare con il figlio per il genitore non collocatario a cadenza mensile, per esempio alcuni giorni consecutivi, uno dei quali la domenica, con spostamento del padre nella città di residenza del figlio, per poi dividere i giorni in cui stare con i figli tra i genitori con spostamento degli stessi figli.

E’, infatti, possibile che arrivati ad una certa età i figli, il giudice decida che per due volte al mese il padre debba andare a trovare il figlio nella città in cui vive con la madre e che per altre due volte al mese la mamma debba portare il figlio al padre nella città di residenza di quest’ultima, senza più obbligo di essere presente durante il tempo che padre e figlio trascorrono insieme per l’età ormai più grande del figlio.