Come si gestisce eredità se defunto ha conto corrente cointestato per leggi aggiornate 2023

Come gestire un conto corrente cointestato che diventa parte di eredità di un defunto, quando vengono bloccati e sbloccati i soldi e cosa prevedono leggi in vigore

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
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Come si gestisce l'eredità in caso di conto corrente cointestato del defunto?

Secondo quanto stabilito dalle leggi in vigore, in caso di morte di uno dei titolari di un conto corrente cointestato, il titolare superstite ha, in generale, innanzitutto l’obbligo di comunicare alla banca l'avvenuto decesso, in modo che la stessa possa congelare la quota del defunto in vista della divisione dell’eredità tra gli eredi. Esistono però delle differenze tra conto corrente cointestato a firma congiunta e conto corrente cointestato a firma disgiunta.
 

Come si gestisce l'eredità in caso di conto corrente cointestato del defunto? Le leggi sulla successione dell’eredità sono decisamente chiare e specifiche e prevedono determinate modalità di trasmissione di una eredità per le cosiddette quote legittime, percentuali di eredità fissate dalla legge spettanti ad ogni erede, sia in presenza che in assenza di testamento. Vediamo di seguito nello specifico come si gestisce l'eredità in caso di conto corrente cointestato del defunto

  • Conto corrente cointestato del defunto come si gestisce
  • Quando si sbloccano soldi su conto corrente cointestato del defunto

Conto corrente cointestato del defunto come si gestisce

Quando un conto cointestato con un defunto rientra nella eredità, bisogna seguire regole specifiche affinchè i soldi sul conto cointestato vengano equamente divisi tra gli eredi come previsto dalla legge tra gli eredi legittimo.

Secondo quanto stabilito dalle leggi in vigore, in caso di morte di uno dei titolari di un conto corrente cointestato, il titolare superstite ha, in generale, innanzitutto l’obbligo di comunicare alla banca l'avvenuto decesso, in modo che la stessa possa congelare la quota del defunto in vista della divisione dell’eredità tra gli eredi.

Esistono però delle differenze tra conto corrente cointestato a firma congiunta e conto corrente cointestato a firma disgiunta. Nel caso di conto corrente cointestato a firma congiunta, se uno dei cointestatari muore, gli altri cointestatari del conto non possono riscuotere le somme che spettano loro di diritto o effettuare alcun tipo di operazione perché il conto corrente viene bloccato fino a quando la banca non ha la dichiarazione di successione.

Una volta stabiliti gli eredi legittimi diretti, i soldi sul conto corrente cointestato vengono sbloccati e gli altri cointestatari possono avere ognuno la propria quota. 

Nel caso, invece, di conto corrente cointestato a firma disgiunta, la parte delle somme del defunto presente sul conto viene acquisita per il 50% dagli altri cointestatari e per il 50% dagli eredi della persona venuta a mancare e in questo caso la banca congela solo la parte delle somme spettante agli eredi e per cui serve presentare la dichiarazione di successione ereditaria, lasciando agli altri titolari del conto la possibilità di disporre completamente delle somme spettanti. 

In generale, dunque, per la divisione dei soldi su un contro corrente cointestato con un defunto, la parte delle somme del defunto presente sul conto, viene acquisita per il 50% dagli altri cointestatari e per il 50% dagli eredi della persona venuta a mancare.

Una volta comunicato alla banca o alla Posta il decesso del titolare del conto corrente cointestato, la banca blocca il conto corrente per tutelare tutti gli eredi senza che nessuno avanzi prima degli altri pretese sui soldi: si tratta del cosiddetto blocco cautelativo, che diventa definitivo quando si riceve il certificato di morte originale, che si può richiedere e ottenere in Comune. Quando la banca blocca il conto corrente del defunto, gli eredi non possono accedere ai soldi del conto del defunto. 

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha, però, dichiarato illegittimo il blocco del conto corrente alla morte dell’intestatario nel caso di conto corrente cointestato a firma disgiunta. Questo, però, è l’unico caso in cui il blocco del conto corrente per la successione dell’eredità di un defunto può rimanere sbloccato, mentre in tutti gli altri casi il conto corrente di una persona defunta viene bloccato dalla banca.

Quando si sbloccano soldi su conto corrente cointestato del defunto

Secondo le leggi aggiornate in vigore nel 2023, per sbloccare i soldi sul conto corrente cointestato con un defunto per la quota sua spettante nella successione bisogna seguire apposita procedura e presentare apposita documentazione in banca, che sono:

  • certificato di morte rilasciato dal Comune dove è avvenuto il decesso;
  • atto di notorietà o dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà;
  • copia conforme del verbale di pubblicazione o di attivazione del testamento, in presenza di testamento;
  • dichiarazione di successione o certificato di eseguita dichiarazione e relativo pagamento dell’imposta, rilasciata dall’Agenzia delle Entrate territorialmente competente e che riporta il dettaglio dei beni e dei valori dichiarati, compreso il conto corrente del defunto. 

Dopo aver eseguito tutta la procedura e aver presentato i dovuti documenti, allora gli eredi possono accedere ai soldi del conto corrente di un defunto.

Non è sempre obbligatorio presentare la dichiarazione di successione. Le leggi in vigore aggiornate prevedono, infatti, che non sia obbligatorio presentare la dichiarazione di successione per sbloccare i soldi su un conto corrente cointestato di un defunto nei seguenti casi:

  • quando gli eredi sono solo coniuge e/o familiari in linea retta del defunto;
  • se l’eredità ha un valore entro i 100.000 euro;
  • se l'eredità non comprende beni immobili o diritti reali immobiliari.

In tutti questi casi gli eredi possono, per legge, chiedere la chiusura del conto corrente presentando un’autocertificazione, compilando l’apposito modulo che viene fornito dalla banca accompagnato da certificato di morte in originale del familiare e copia del documento di identità in corso di validità dell’erede o di tutti gli eredi.