C'è una volta un tempo in cui spedire file pesanti via email era praticamente impossibile. Nessuno tra i principali provider permetteva di allegare file di grandi dimensioni nel messaggio di posta elettronica. Ma con il passare del tempo, proprio questa si è rivelata una esigenza di tutti gli utenti perché tutto è ormai digitalizzato, dai documenti ai file musicali passando per video e fotografie. E anche la possibilità di gestione e di archiviazione è diventata più agevole.
Mancava solo la posta elettronica e la buona notizia è la moltiplicazione di servizi che consentono di spedire file pesanti via email. Esaminiamo funzionamento, pregi e difetti di tre fra le soluzioni più utilizzate: Dropbox, Google Drive e WeTransfer.
Dropbox è uno dei più popolari servizi cloud. In buona sostanza si tratta di una piattaforma in cui caricare i file e permettere a una seconda persona di scaricarli. L'utilità è allora duplice: condividere materiale digitale, ma anche archiviarlo per uso personale. Punto di forza è anche l'accesso da qualunque dispositivo, fisso o mobile (è disponibile anche l'app da scaricare gratuitamente), e la compatibilità con tutti i sistemi operativi.
Il solo limite con cui avere a che fare è lo spazio disponibile gratuito: 2 GB. Per guadagnare uno storage maggiore, da 1 TB, occorre pagare un abbonamento mensile da 8,25 euro, che comprende anche altri servizi, come la crittografia per aumentare il livello di sicurezza, la possibilità di attivare l'autenticazione a due fattori, l'assistenza prioritaria via mail nel caso di problemi.
Punto di forza di Google Drive è la sua integrazione con i tanti servizi di Google, a iniziare da quello di posta elettronica Gmail. Per utilizzare lo spazio cloud occorre un account con Google - ne basta uno per accedere a tutti i servizi, tra cui quelli dei dispositivi Android - e seguire e poche istruzioni per caricare un file. Al termine di questa operazione si ottiene un link da inviare ai contatti via mail.
Ecco, se c'è un aspetto che emerge subito è la semplicità di utilizzo perché Google Drive si presenta come una classica cartella, in cui spostare i file per poi accedere da qualsiasi terminale, fisso o mobile, come smartphone e tablet, purché connessi al web. Di base sono disponibili 15 GB gratuiti, compresi i messaggi di posta elettronica e le foto, ma è possibile acquistar uno spazio maggiore con un mini abbonamento mensile.
Ogni servizio cloud mette a disposizione gli strumenti necessari per condividere i documenti archiviati, ad esempio attraverso un link da inviare, come abbiamo visto nel caso di Google Drive. La condivisione dei file con WeTransfer è ancora semplice perché basta collegarsi sul sito ufficiale, scrivere la propria mail e quella del destinatario, allegare i file da spedire, aggiungere eventualmente il messaggio e cliccare su Trasferisci. Il servizio permette di inviare file gratis fino a 2 GB oppure fino a 20 GB in una sola volta con l'upgarde a WeTransfer Plus.