La legge stabilisce infatti i modi per cui in lavoratore dipendente può pagare meno tasse in busta paga nel 2022. Sono legati alle situazioni in cui si può trovare il lavoratore ovvero sono previste due tipi di detrazioni: per lavoro dipendente e per familiari.
Croce e delizia dei contribuenti italiani, le tasse sono un appuntamento fisso per tutti i lavoratori italiani. Compresi i dipendenti ovvero quelli che hanno sottoscritto un contratto di lavoro a tempo determinato o indeterminato con tanto di busta paga ricevuta alla fine del mese con tutti i dettagli sulla propria posizione.
La principale differenza rispetto ai lavoratori autonomi ovvero quelli che non hanno un rapporto subordinato di dipendenza va ricercato nelle trattenute alla fonte, comprese quelle relative alle tasse da pagare. Tuttavia anche un lavoratore dipendente può pagare meno tasse in busta paga nel 2022.
Fermo restano l'Irpef da corrispondere sulla base della fascia di reddito, il lavoratore dipendente può sfruttare alcuni strumenti. Approfondiamo quindi:
Nella busta paga del lavoratore dipendente sono indicate due tipi di trattenute: i contributi versati all'Inps e l'Irpef da corrispondere all'erario.
L'imponibile previdenziale è quella somma su cui sono calcolati i contributi: per un terzo sono a carico del dipendente e per due terzi a del datore di lavoro. A noi interessa però approfondire l'imponibile fiscale ovvero la grandezza di riferimento per calcolare le tasse. Nella busta paga è presente una sola imposta ovvero quella sul reddito delle persone fisiche, la cosiddetta Irpef.
Il calcolo non è immediato poiché non esiste una sola percentuale da moltiplicare per l'imponibile. Quello italiano è un sistema a scaglioni ovvero a intervalli di reddito. Lo schema attualmente applicato è il seguente:
L'imposta lorda indicata nella busta paga del lavoratore dipendente non è quella che si paga. La legge stabilisce infatti i modi per cui in lavoratore dipendente può pagare meno tasse in busta paga nel 2022.
Sono legati alle situazioni in cui si può trovare il lavoratore ovvero sono previste due tipi di detrazioni: per lavoro dipendente e per familiari. Le prime sono stabilite dal Testo unico delle imposte sui redditi e prevedono una riduzione dell'Irpef da pagare in base al periodo di lavoro nell'anno, al reddito complessivo maturato e secondo il contratto da dipendente, a tempo determinato o indeterminato.
Vengono applicate automaticamente dal datore di lavoro in qualità di sostituto d'imposta. Le detrazioni fiscali per familiari a carico sono legate a situazioni personali e familiari del lavoratore dipendente.
I soggetti che possono essere a carico del contribuente sono il coniuge, i figli - siano essi naturali, adottati, affidati o affiliati - e altri familiari come il coniuge separato legalmente, i nipoti, i genitori, i generi, le nuore, i suoceri, fratelli, sorelle e i nonni.
Da non dimenticare quindi il mancato pagamento delle tasse sui buoni pasto elettronici, i buoni spesa, i buoni benzina e le altre facilitazioni di welfare aziendale concesse ai dipendenti fino alla soglia massima annua di euro 258,23 euro. Infine, nella busta paga sono presenti le trattenute extraerariali.
Si tratta di quelle voci che non rientrano nel calcolo delle trattenute previdenziali e fiscali ma sono somme che si tagliano dal totale competenza.
Sono quelle volontarie come le ritenute sindacali e la cessione del quinto dello stipendio, i recuperi del datore di lavoro come la restituzione dei buoni pasto, quelle fiscali come le addizionali all'Irpef a livello locale (regionali e comunali) e voci di debito derivanti dalla dichiarazione dei redditi.
Nella busta paga del lavoratore dipendente sono indicate due tipi di trattenute: i contributi versati all'Inps e l'Irpef da corrispondere all'erario.