Secondo quanto previsto dalle norme in vigore, se i figli sono affidati ad entrambi i genitori, questi ultimi devono stabilire, di comune accordo, chi dei due deve chiedere l’assegno per il nucleo familiare e, in mancanza di accordo fra gli affidatari, l’autorizzazione alla percezione della prestazione familiare viene concessa al genitore con il quale il figlio resta a vivere stabilmente. Ciò significa che in mancanza di accordo, l’assegno familiare spetta per intero esclusivamente al genitore con cui il figlio i figli vivono.
Gli assegni familiari sono un trattamento economico erogato a tutti i lavoratori dipendenti dall’Inps a famiglie con uno o più figli e il cui importo è calcolato dal reddito familiare risultante. In particolare, la misura degli assegni familiari erogati mensilmente varia secondo appositi importi e tabelle ANF pubblicate dall’Inps ogni anno e valide dal 1 luglio al 30 giugno dell’anno successivo.
Precisiamo che dal prossimo anno 2022 gli assegni familiari Inps non saranno più corrisposti ai lavoratori che oggi ne hanno diritto per il debutto ufficiale dell’assegno unico per i figli che ingloberà ogni aiuto, bonus, e altra misura oggi prevista per le famiglie con figli. Vediamo di seguito però oggi come vengono divisi gli assegni familiari in caso di divorzio e separazione?
In caso di separazione o divorzio, dove sia stato disposto l’affidamento congiunto dei figli, il diritto all’assegno per il nucleo familiare scatta a favore di entrambi i coniugi affidatari. Possono essere gli stessi genitori a trovare un accordo sulla divisione del trattamento in modo, per esempio, che venga corrisposto l’importo dovuto solo ad uno dei due genitori.
Nel caso in cui i genitori non raggiungano accordo in merito, le norme in vigore prevedono che si usi il criterio della convivenza per definire a quale coniuge spetta l’assegno familiare e in che misura.
Secondo quanto spiegato da una circolare Inps, se i figli sono affidati ad entrambi i genitori, questi ultimi devono stabilire, di comune accordo, chi dei due deve chiedere l’assegno per il nucleo familiare e, in mancanza di accordo fra gli affidatari, l’autorizzazione alla percezione della prestazione familiare viene concessa al genitore con il quale il figlio resta a vivere stabilmente. Ciò significa che in mancanza di accordo, l’assegno familiare spetta per intero esclusivamente al genitore con cui il figlio i figli vivono.
Per calcolare l'importo degli assegni familiari da erogare anche nel caso di genitori separati o divorziati, la Corte di Cassazione Civile ha deciso che il reddito da considerare ai fini dell’ammontare dell’assegno familiare è quello del nucleo familiare composto dal coniuge affidatario dei figli, con esclusione del coniuge legalmente ed effettivamente separato, anche se titolare del diritto alla corresponsione.
Precisiamo che gli assegni familiari sono un trattamento che deve essere sommato all’assegno di mantenimento, che deve essere sempre pagato per intero e non è possibile mai decurtare, per legge, dall’assegno di mantenimento l’importo degli assegni familiari spettante.
I genitori separati o divorziati che chiedono gli assegni familiari, insieme all’apposita domanda da presentare all’Inps, devono presentare anche una dichiarazione di responsabilità o i documenti attestanti i dati anagrafici e la situazione di ex coniuge o dell’altro coniuge e atto notorio o copia della sentenza di divorzio.
L'assegno familiare è diviso per accordo con i genitori?: Che cosa sono le forze dell'ordine e la spiegazione?