Il congedo parentale rappresenta un diritto per i genitori lavoratori, consentendo loro di prendersi cura dei propri figli nei primi anni di vita senza compromettere la propria posizione lavorativa. Tra le numerose domande che i genitori si pongono quando pianificano di usufruire del congedo parentale, una delle più frequenti riguarda proprio il conteggio dei giorni: i fine settimana e i festivi vengono inclusi nel periodo di congedo o no?
Il congedo parentale è un periodo di astensione facoltativa dal lavoro concesso ai genitori per prendersi cura del bambino nei suoi primi anni di vita. Per i lavoratori dipendenti, il diritto spetta entro i primi 12 anni di vita del bambino (o dall'ingresso in famiglia in caso di adozione o affidamento) per un periodo complessivo tra i due genitori non superiore a dieci mesi, elevabili a undici se il padre lavoratore si astiene dal lavoro per un periodo continuativo o frazionato di almeno tre mesi.
Nel 2025, i genitori potranno beneficiare di significativi miglioramenti nel trattamento economico del congedo parentale. La normativa ha infatti stabilito un incremento dell'indennità per garantire maggiore sostegno economico alle famiglie con figli piccoli.
In particolare, per il 2025 i genitori potranno usufruire di:
Questa misura rappresenta un ulteriore miglioramento rispetto al 2024, quando erano previsti due mesi all'80%, e al 2023, quando era previsto un solo mese all'80%.
Il congedo parentale può essere fruito dai genitori entro precisi limiti sia individuali che congiunti:
È importante sottolineare che ciascun genitore ha diritto a tre mesi di congedo parentale non trasferibili all'altro genitore. Ciò significa che se uno dei genitori non utilizza i suoi tre mesi, questi non possono essere ceduti all'altro.
Una delle questioni più dibattute riguarda proprio il conteggio dei fine settimana. L'aspetto determinante da considerare è se il congedo parentale viene fruito in modo continuativo o frazionato. Ecco le regole da tenere presenti:
Se, ad esempio, un genitore prende il congedo parentale dal lunedì al venerdì e poi riprende l'attività lavorativa il lunedì successivo, il sabato e la domenica intermedi non vengono conteggiati come giorni di congedo.
Al contrario, se dopo il congedo dal lunedì al venerdì il genitore inizia un nuovo periodo di congedo il lunedì successivo senza riprendere effettivamente l'attività lavorativa, il sabato e la domenica vengono inclusi nel conteggio dei giorni di congedo parentale.
Per comprendere meglio le regole di calcolo, vediamo alcuni esempi pratici:
Esempio 1: Fruizione continuativa
Se un genitore chiede il congedo parentale dal 12 al 26 aprile 2025, tutti i giorni compresi in questo periodo, inclusi i sabati, le domeniche e i giorni festivi (come il 25 aprile), vengono conteggiati come giorni di congedo parentale.
Esempio 2: Fruizione frazionata con ripresa del servizio
Se un genitore fruisce del congedo dal lunedì al venerdì della prima settimana, rientra in servizio il lunedì successivo, e poi richiede un ulteriore periodo da martedì a venerdì della seconda settimana, il sabato e la domenica della prima settimana non vengono conteggiati come congedo parentale.
Esempio 3: Fruizione frazionata senza ripresa del servizio
Se un genitore richiede il congedo dal lunedì al venerdì della prima settimana e poi dal lunedì al venerdì della settimana successiva, senza riprendere effettivamente il servizio, il sabato e la domenica intermedi vengono conteggiati come giorni di congedo parentale.
Un caso particolare si verifica quando si alternano periodi di congedo parentale con altre tipologie di assenza (come malattia, ferie o altri permessi). Le regole cambiano in base alla sequenza delle assenze:
Per i lavoratori con contratto part-time verticale (che lavorano solo alcuni giorni della settimana), il conteggio delle giornate di congedo parentale segue regole specifiche. In questo caso, vengono considerati come giorni di congedo solo quelli in cui il lavoratore dovrebbe effettivamente prestare servizio secondo il suo contratto.
Tuttavia, come precisato dall'ARAN, nel caso in cui nel giorno stabilito per la ripresa dell'attività lavorativa il lavoratore si assenti nuovamente per congedo parentale, nel computo del periodo vengono considerati anche i giorni non lavorativi intermedi, in virtù della presunzione di continuità.
Un caso particolare riguarda il congedo parentale richiesto per due figli diversi in periodi consecutivi. Se un genitore chiede il congedo parentale per un figlio dal lunedì al venerdì e poi, dal lunedì successivo, richiede un nuovo periodo di congedo per un altro figlio, il sabato e la domenica intermedi non vengono conteggiati come giorni di congedo.
Questa situazione viene assimilata alla fruizione di due diversi istituti giuridici, con la conseguenza che, se il dipendente riprende effettivamente servizio il lunedì successivo all'ultimo periodo di congedo parentale, le giornate di sabato e domenica non rientrano nel computo del congedo parentale.
Il congedo parentale può essere fruito anche su base oraria, rappresentando una soluzione flessibile per conciliare le esigenze lavorative con quelle familiari. In questo caso, la regola di conteggio cambia significativamente:
Quando la fruizione del congedo parentale avviene su base oraria, con presenza nella stessa giornata sia di assenza oraria a titolo di congedo che di svolgimento di attività lavorativa, le domeniche e i sabati (in caso di settimana corta) non vengono considerati né ai fini del computo né ai fini dell'indennizzo.
Questo perché, in caso di congedo parentale fruito in modalità oraria, è sempre presente lo svolgimento di attività lavorativa. Il congedo a ore rappresenta quindi un'opzione strategica per ottimizzare e allungare al massimo il periodo di maternità disponibile.