La contabilizzazione del calore è quel complesso di dispositivi capaci di far diventare una caldaia con un impianto centralizzato (condominio), trasformandola come un impianto totalmente autonomo gestito singolarmente. Cosa significa? Praticamente si paga solo il “costo” del consumo effettivo. Il condomino conduce in piena autonomia l’impianto di riscaldamento della propria abitazione posizionando “la manopola” su accensione e consumi reali, niente più sprechi.
La contabilizzazione del calore si ottiene solo quando il condominio ha montato usa serie di dispositivi ben precisi, tra cui le valvole termostatiche, i contatori di calorie ecc. L’adeguamento per legge (decreto Milleproroghe) doveva avvenire entro il 30 giugno 2017.
È bene sapere che tale obbligo non è solo diretto applicazione delle valvole termostatiche, come suppletivo da aggiungere al calorifero, ma implica il coinvolgimento di tutti i dispositivi di un edificio. Lo scopo di base è rivolto alla modifica d'impianto di riscaldamento centralizzato in un vero e unico impianto autonomo. Di conseguenza, sia la contabilizzazione che la termoregolazione sono due processi che cammino fianco a fianco, non se ne può escludere uno senza compromettere i fattori legati all’efficienza energetica che se ne ricava, ne valutare la riduzione dei costi dei singoli condomini.
Il Decreto legislativo n. 102/14 che include le direttive dell’Unione Europea n. 2012/27/UE mette in evidenza come unico parametro il raggiungimento dell’efficienza energetica con la conseguenza diminuzione dei consumi.
Con i dispositivi di calore, il condomino oppure proprietario è tenuto a pagare solo le quote di riscaldamento che ha realmente consumato. Ricordiamo, a titolo informativo che con la vecchia procedura il calcolo dei consumi veniva ripartito su base millesimale, come quota da dividere per ogni condomino.
Chi è tenuto a pagare le spese d’installazione per la contabilizzazione del calore? La normativa è chiara tocca ai condomini accollarsi le spese di montaggio, ovviamente, se in presenza di un riscaldamento centralizzato. Successivamente al completamento del processo legato all’installazione, i condomini saranno tenuti a pagare solo “i consumi” in base alla norma UNI 10200.
Cosa succede per chi non si è adeguato entro il 30 giugno 2017? È un obbligo di legge, pertanto la violazione o in questo caso la mancata attuazione all’adeguazione porta in grembo sanzioni che partono da 500 euro fino a raggiungere i 2.500 euro, suddivisi per ogni singola unità immobiliare.
Quali sono i costi di contabilizzazione del calore? La norma UNI 10200 è chiara si paga in base al consumo, suddiviso in due quote: una fissa e una variabile. La parte di quota fissa indica tutti i costi puramente relativi di gestione dell’intero impianto, mentre, la quota variabile si riferisce al puro consumo reale.
Come adeguare il condominio al progetto di contabilizzazione del calore? Della fase burocratica si occuperà (se non lo ha fatto già) l’amministratore. A lui spetta il compito di far rispettare la “legge”, presentando un dettagliato progetto finalizzato alla contabilizzazione del calore elaborato da tecnici specializzati. Tale documento dovrà essere approvato in assemblea e presentato al Comune di appartenenza.
Ci sarà una proroga per chi non ha adeguato l’impianto? Al momento non vi sono notizie “certe” relative a una possibile proroga, resta il fatto che il Movimento Difesa del Cittadino ha stimato che circa il 30% degli edifici che utilizza impianti di riscaldamento centralizzato, attualmente non risulta ancora in regola con la normativa.