Anche i conti deposito sono tutelati dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi fino a un massimo di 100.000 euro per ciascun depositante e riferita a ogni singola banca.
C'è il conto deposito tra gli strumenti di risparmio più ricercati dagli italiani. Non tanto per le percentuali di rendimento che è in grado di offrire. Sono infatti terminati in tempi d'oro, anche nel periodo promozionale.
Tuttavia rispetto al sostanziale azzeramento dei conti correnti, è una opzione più vantaggiosa. Il motivo per cui i risparmiatori italiani sono interessati ai conti deposito è per la sicurezza che offre rispetto ad altre soluzioni più rischiose.
Senza dimenticare la facilità di attivazione e le numerose scelte sul mercato, online e offline. A proposito di sicurezza, i conti deposito sono tutelati dalla garanzia fondo interbancario nel 2022 o no? Esaminiamo la normativa aggiornata in questo articolo ovvero:
Il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi è la "cassaforte" che tutela i depositi delle banche. In pratica garantisce una copertura fino a un massimo di 100.000 euro per ciascun depositante. Dal punto di vista operativo, il rimborso viene effettuato entro 20 giorni lavorativi dalla data degli effetti dei provvedimenti assunti dalla Banca d'Italia a carico degli istituti di credito.
I provvedimenti per i quali interviene sono la situazione di difficoltà delle banche, l'amministrazione straordinaria e la liquidazione coatta amministrativa. Ebbene, anche i conti deposito sono tutelati dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi fino a un massimo di 100.000 euro per ciascun depositante e riferita a ogni singola banca.
Lo sono allo stesso modo dei conti correnti, dei libretti di risparmio nominativi, degli assegni circolari e dei buoni fruttiferi. Ne sono invece esclusi i fondi azionari e obbligazioni, i fidi e ogni tipo di investimento come azioni, i libretti di risparmio al portatore e i certificati di deposito.
In Italia, accanto al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, a cui aderiscono tutte le banche costituite in forma di spa e le banche popolari, opera anche il Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo. Tutti e due sono costituiti sotto forma di consorzi privati e finanziati con i contributi delle banche aderenti.
Come ricorda la Banca d'Italia, nell'esperienza italiana l'azione dei fondi è stata preziosa e risolutiva specie nella gestione della crisi di intermediari di medie e piccole dimensioni. Anche nel dissesto di banche maggiori i fondi hanno svolto un ruolo, integrando l'intervento pubblico, in modo da ridurre il contributo a carico delle finanze statali
Dal punto di vista strettamente procedurale, la Banca d'Italia riconosce i sistemi di garanzia, approvandone gli statuti, a condizione che i sistemi stessi non presentino caratteristiche tali da comportare una ripartizione squilibrata dei rischi di insolvenza sul sistema bancario.
Quindi coordina l'attività dei sistemi di garanzia con la disciplina delle crisi bancarie e con l'attività di vigilanza. Poi disciplina le modalità di rimborso, anche con riferimento ai casi di cointestazione. Dopodiché autorizza gli interventi dei sistemi di garanzia e le esclusioni delle banche dai sistemi stessi.
Successivamente verifica che la tutela offerta dai sistemi di garanzia esteri cui aderiscono le succursali di banche extracomunitarie autorizzate in Italia sia equivalente a quella offerta dai sistemi di garanzia italiani. Tra i suoi compiti c'è poi la disciplina della pubblicità che le banche sono tenute ad attuare per informare i depositanti sul sistema di garanzia cui aderiscono e sull'inclusione nella garanzia medesima delle singole tipologie di crediti.
Stessa cosa per la disciplina delle procedure di coordinamento con le autorità competenti degli altri Stati membri in ordine all'adesione delle succursali di banche comunitarie a un sistema di garanzia italiano e alla loro esclusione. Infine emana disposizioni attuative delle norme.
In Italia opera il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, a cui aderiscono tutte le banche costituite in forma di spa e le banche popolari.