Si ha diritto alla Naspi 2022 con contratto di lavoro a chiamata se si rispettano determinati limiti reddituali e di adempimenti che sono: cumulo tra reddito derivante da contratto a chiamata e Naspi entro il limite di 8 mila euro dall’anno e comunicazione di inizio attività all’Inps.
Quando si ha diritto alla Naspi 2022 nel caso di contratto a chiamata? Quando un lavoratore resta disoccupato a causa della perdita involontaria di lavoro, come ben sappiamo, può presentare all’Inps domanda per avere l’indennità di disoccupazione Naspi a patto di soddisfare i requisiti richiesti per averla.
Durante il periodo di Naspi può accadere di essere chiamati a lavorare con contratto di lavoro a chiamata, tipologia contrattuale di lavoro subordinato che può essere stipulato solo a lavoratori che abbiano meno di 24 anni o più di 55 anni d’età e per cui è previsto lo stipendio che spetta ai lavoratori assunti con altra forma di contratto in riferimento al relativo Ccnl di riferimento. Cosa accade quando si percepisce la Naspi 2022 e si viene contattati per un lavoro con contratto a chiamata?
Il dipendente licenziato che fa richiesta e ottiene la Naspi per la disoccupazione, può mantenere l’indennità di disoccupazione anche se chiamato a svolgere un lavoro con contratto a chiamata, o intermittente. Stando, infatti, a quanto precisato dall’Inps, se un lavoratore perde involontariamente un lavoro dipendente, ha diritto alla Naspi 2022 sia nel caso di lavoro intermittente con disponibilità, cioè obbligo di risposta, sia nel caso di lavoro intermittente senza obbligo di risposta.
Nel primo caso, il lavoratore è tenuto a comunicare all’Inps il reddito annuo che presume di ricavare dal lavoro intermittente, calcolando anche l'indennità di disponibilità, perché la legge prevede la possibilità di cumulo tra reddito derivante da contratto a chiamata e Naspi ma solo entro il limite di 8 mila euro dall’anno.
Se il lavoratore non invia comunicazione dell’eventuale reddito all’Inps o se il reddito stesso di cumulo tra reddito da contratto a chiamata e Naspi dovesse risultare superiore agli 8 mila euro, allora la Naspi per la disoccupazione decade.
Nel caso di Naspi e contratto a chiamata senza obbligo di risposta, si può richiedere la sospensione della Naspi esclusivamente per i giorni di effettiva prestazione, se la durata del rapporto di lavoro risulta pari o inferiore a 6 mesi e anche in tal caso il lavoratore può cumulare la Naspi con il nuovo reddito entro un importo annuo massimo di 8 mila euro e sempre a patto di inviare relativa comunicazione all’Inps.
Dunque, l’importo della Naspi nei casi di chiamata a lavoro con contratto intermittente dipende comunque dal calcolo per l’indennità di disoccupazione effettuato al momento della perdita del lavoro in base a settimane di lavoro effettuate e contribuzione versata.
La Naspi 2022 generalmente spetta per un numero di settimane pari alla metà di quelle per cui sono stati versati contributi nei 4 anni precedenti il momento di cessazione del rapporto di lavoro e la sua durata complessiva non può superare i 24 mesi.
La durata resta la stessa anche nel caso in cui durante la Naspi si intraprende un lavoro con contratto a chiamata a condizione, però, sempre di rispettare i limiti di reddito. In caso contrario la Naspi decade per cui la sua durata non sarà più di 24 mesi al massimo.
Abbiamo già trattato cosa accadde alla Naspi se si apre partita Iva, nei casi di Naspi e lavoro stagionale e nei casi di Naspi e contratto a progetto
Quando puoi continuare a ricevere Naspi 2022 nonostante il contratto di chiamata e le restrizioni e condizioni che devono essere soddisfatte.