Contratto agricolo stipendi, livelli, mansioni, ferie, malattia, permessi, disoccupazione

Tutte le regole e le norme che disciplinano il contratto per lavoratori agricoli: quali sono, informazioni e chiarimenti

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
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Chi sono i lavoratori agricoli?

I lavoratori agricoli sono lavoratori dipendenti che, come chiarito dall'Inps, prestano i proprio lavoro manuale, dietro retribuzione stabilita, per la coltivazione di fondi o allevamento di bestiame e per attività connesse ad una azienda agricola o altro soggetto che svolge attività agricola.

Per lavorare nel mondo dell’agricoltura esistono diverse forme contrattuali che prevedono regole chiaramente differenti a seconda che si voglia avviare la propria attività e diventare un imprenditore agricolo o lavorare come dipendente agricolo e sottoscrivere un contratto. Vediamo quali sono le regole previste dal CCNL agricoltura e quali sono le norme relative a retribuzioni, ferie, permessi, malattia e disoccupazione.

Contratto agricolo stipendi, livelli e mansioni

Esistono diverse figure agricole professionali distinte in base alle mansioni che svolgono e che sono: OTD, operai a tempo determinato, che sarebbero i braccianti agricoli o giornalieri di campagna; OTI, operai a tempo indeterminato; lavoratori assimilati (piccoli coloni); e piccoli coltivatori diretti. Tuttavia, nel nostro Paese il lavoro agricolo rientra principalmente nei lavori stagionali disciplinati da contratti validi solo in alcuni mesi dell’anno, per periodi solitamente compresi tra i 100 e i 180 giorni.

I contratti agricoli prevedono una durata della prestazione in ogni comparto di: 24 ore di prestazioni settimanali, 72 ore di prestazioni mensili e 500 ore di prestazioni annuali e se si lavorano ore in più è prevista una maggiorazione del 15%.

Per quanto riguarda livelli e stipendi dei lavoratori agricoli variano in base, chiaramente, ai livelli e le mansioni. Per l’Area 1a lo stipendio minimo era di 1.250 euro, per l’Area 2a lo stipendio era di 1.140 euro, per l’Area 3a lo stipendio era di 850 euro ma le novità del 2018 del Contratto Collettivo Nazionale dell’Agricoltura hanno previsto un aumento dei salari appena riportati per operai, braccianti e per le cooperative che decidono di investire in questo settore.

Insieme allo stipendio minimo garantito per legge, per i lavoratori agricoli assunti regolarmente il datore di lavoro è obbligato a versare i contributi Inps, Tfr, la cassa integrazione, e gli assegni famigliari previsti per chi ha redditi bassi e famiglie numerose

CCNL agricoltura: ferie e permessi

I lavoratori agricoli regolarmente assunti, anche se per lavoro stagionale, hanno diritto ad periodo di ferie retribuito evidenziato dai Contratti Collettivi di Lavoro Nazionali e Provinciali. Stesso discorso per i giorni di permesso retribuiti che non vengono calcolati nel periodo di ferie e tutti i tipi di permesso e giorni relativi sono riportati nei contratti collettivi di lavoro nazionale e provinciale di riferimento. In caso di matrimonio, viene garantito ai lavoratori agricoli, come per la maggior parte dei lavoratori dipendenti, un permesso retribuito di massimo 15 giorni.

Contratto agricoltura: cosa prevede per malattia

Il contratto agricoltura implica per i lavoratori agricoli assunti regolarmente prevedono il versamento della copertura assicurativa in caso di malattia, infortunio, o maternità. Durante il periodo di malattia e infortunio, il lavoratore agricolo ha diritto a conservare il posto di lavoro e il pagamento dovuto viene versato dall’Inps tramite datore di lavoro, mentre nel caso di infortunio sul lavoro, l’indennità viene riconosciuta dall’Inail. La conservazione del posto di lavoro non va oltre un anno dalla data dell’infortunio.

Inoltre, il rinnovo del CCNL agricoltura ha previsto l’istituzione di una indennità per le donne lavoratrici con contratto a tempo indeterminato vittime di violenza di genere, pari al 100% del minimo retributivo della II area a erogare per due mesi al massimo. Previsto, inoltre, un assegno di solidarietà per gli operai a tempo indeterminato affetti da patologie oncologiche pari all’80% del minimo retributivo della II area per un massimo di sei mesi.

CCNL agricoltura: disoccupazione

Anche i lavori agricoli hanno diritto a percepire l’assegno di disoccupazione. Stando, inoltre, a quanto stabilito dal nuovo CCNL agricoltura, in vigore fino al 2021, tutti gli operai agricoli a tempo indeterminato che hanno subito un licenziamento nell’ultimo quadrimestre dell’anno solare possono ricevere un'indennità economica pari al 30% del minimo retributivo della II area per tre mesi.