Si tratta del documento che serve a regolarizzare il rapporto di lavoro tra lavoratore e datore di lavoro che devono accordarsi sulle condizioni di lavoro, in particolare in termini di mansioni e livelli, orario, riposi di lavoro, ferie, retribuzione.
Le novità contenute nel contratto per colf e badanti hanno certamente portato qualche miglioramento a partire proprio dalla busta paga in crescita grazie all’aggiornamento contributivo raggiunto a gennaio presso il Ministero del Lavoro. Novità che sono state semplicemente un adeguamento alle variazioni in termini di costo della vita.
Per i lavoratori conviventi di profilo A passa a seicentoventicinque euro al mese fino a raggiungere che diventano mille e trecento sessantuno euro per i lavoratori qualificati. In crescita anche le indennità sostitutive di vitto e alloggio che spettano la domenica alla colf e badanti che prestano sia servizio intero che mezzo servizio: dal 1 gennaio il valore di ogni pasto è fissato in 1,91 euro mentre quello dell’alloggio in 1,66 euro.
Per la sola assistenza notturna con presenza dalle ore 21 alle ore 8 del mattino, la retribuzione è di seicentocinquantasei euro al mese. Se invece richiede interventi sulla persona anche di notte varia da novecentoottanta a mille e centoundici euro al mese. La retribuzione da corrispondere, invece a lavoratori conviventi inquadrati in livelli C, B e B super assunti in regime di convivenza entro le trenta ore settimanali oscilla tra i cinquecentosessantotto e i seicentocinquantanove euro mensili.
Il contratto stabilisce un limite massimo di ore di lavoro fissato in cinquantaquattro ore settimanali. Per i lavoratori non conviventi i limiti sono più bassi. Undici ore consecutive di riposo al giorno e trentasei ore per quello settimanale di cui ventiquattro corrispondono alla giornata della domenica, le restanti sono oggetto di un accordo tra le due parti e fissate in un giorno infrasettimanale.
I giorni di ferie che spettano a colf e badanti in un anno sono ventisei. La scelta va concordata tra datore e lavoratore e preferibilmente nel periodo che va da giungo a settembre di ogni anno. Le ferie vanno godute per almeno due settimane nell’anno solare di maturazione. Le restanti possono ricadere fino a diciotto mesi dalla maturazione. Non è necessario per averne diritto, aver lavorato almeno un anno. Durante il periodo di ferie il datore è tenuto al pagamento dello stipendio e dei relativi contributi previdenziali.
I giorni di malattia, infortunio, maternità vanno ad incidere sul calcolo delle ferie maturate, come normali giorni di lavoro. I contributi vanno versati all’Inps a partire dal giorno della comunicazione ed anche per il periodo di prova, tramite Mav prestampati e a carattere trimestrale.
In caso di malattia colf e badanti e datore di lavoro devono compiere alcuni passi obbligatori. Il lavoratore deve avvertire immediatamente il datore di lavoro entro l’orario previsto per l’inizio della prestazione lavorativa salvo cause di forza maggiore. Entro due giorni dal rilascio, deve far avere il certificato medico al datore di lavoro che sarà tenuto a conservargli il posto di lavoro per un lasso di tempo che varia a seconda dell’anzianità maturata e cioè:
Inoltre deve garantire il pagamento della metà del salario pattuito per i primi tre giorni e del salario intero per i giorni successivi. Questo fino a un massimo di:
quindici giorni, per anzianità superiori a due anni.