Il contratto di comodato d’uso gratuito è una tipologia di contratto che permette al comodante di mettere a disposizione del comodatario una casa, o altro bene immobile o mobile, per un periodo di tempo con successivo obbligo di restituzione del bene.
Il contratto di comodato d’uso gratuito permette ad una persona (comodante) di cedere, prestare ad un’altra persona (comodatario) un bene, mobile o immobile, come una casa e si parla di contratto di comodato d’uso gratuito perché in caso contrario si parlerebbe di un normale contratto di locazione. Come funziona e quali sono le regole previste dal contratto di comodato d’uso gratuito?
Il contratto di comodato d’uso gratuito, che si può fare sia in forma scritta sia verbale, si stipula quando avviene il ‘prestito’ di un bene, in questo casa di una casa, da una persona ad un'altra per un periodo di tempo determinato o indeterminato. Se il contratto di comodato d’uso gratuito è a tempo determinato, allo scadere del tempo previsto la casa deve essere restituita al legittimo proprietario.
Il contratto di comodato d’uso gratuito prevede il pagamento di alcune spese perchè come ogni altro genere di contratto per case deve essere registrato, in questo caso soprattutto per usufruire delle agevolazioni previste per Imu e Tasi, all’Agenzia delle Entrate con:
Se il contratto presenza una scadenza, si può decidere di rinnovarlo ma per ogni rinnovo bisogna pagare sempre 200 euro.
La registrazione del contratto di comodato si deve fare entro 20 giorni dalla data di stipula dello stesso.
Qualche rigo più su abbiamo scritto che la registrazione del contratto di comodato d’uso gratuito all’Agenzia delle Entrate è necessaria per usufruire di agevolazioni per Imu e Tasi. Ebbene, stando a quanto previsto dalla Legge di Stabilità 2016, è stata stabilita una riduzione del 50% della base imponibile di Imu e Tasi per le case date in comodato d’uso gratuito, ad accezione delle case rientranti tra e case di lusso.
Per usufruire di tale agevolazione, però, bisogna soddisfare alcune condizioni che prevedono:
Nel contratto di comodato d’uso gratuito, è bene precisare che chi concede la casa deve sostenere le spese straordinarie necessarie per la conservazione del bene, al pari di ogni proprietario di immobile che affitta una casa, ed è tenuto anche al risarcimento se il comodatario ravvisa eventuali difetti dell’immobile che potrebbero creare problemi e di cui il comodante era a conoscenza.
Precisiamo, infine, che in caso di decesso, se il comodatario muore il contratto non cessa automaticamente e il comodante può richiedere la casa agli eredi.
Si opta spesso per il comodato d’uso gratuito di casa quando si sposa un figlio e i genitori di uno dei due figli decide di ‘prestare’ casa alla coppia. In tal caso bisogna però fare attenzione a cosa potrebbe accadere nel futuro della stessa coppia e il consiglio è quello di concedere in tal caso la casa in comodato d’uso gratuito ma a tempo determinato.
Ciò significa che, per esempio, i genitori possono dare in comodato d’uso la casa al figlio o alla figlia fino a quando non siano in grado di acquistare una casa tutta loro per la nuova famiglia, o per un tempo di cinque mesi o qualche anno. Si tratta in un escamotage che potrebbe tutelare la proprietà in caso di separazione della coppia.
Secondo quanto prevede la legge, infatti, se la coppia si separa e la casa è stata prestata dai genitori del marito, cioè data in comodato, senza alcun termine di scadenza per viverci e e dopo la separazione è la moglie che rimane a viverci con i figli, la casa coniugale resta alla moglie pur essendo di proprietà dei suoceri e non deve essere obbligatoriamente restituita ai genitori del marito. Solo se la coppia non ha avuto figli, allora dopo la separazione la casa torna ai legittimi proprietari.
Se, però, quando la casa viene data in comodato d’uso viene previsto un termine di scadenza (comodato precario), in caso di separazione, pur rimanendo la moglie a vivere con i figli, la casa non può rimanere a lei ma deve essere restituita ai suoceri legittimi proprietari.