Contratto di lavoro intermittente: come funziona?

Come si stipula un contratto di lavoro e norme che regolano il contratto di lavoro intermittente: informazioni e chiarimenti

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
Contratto di lavoro intermittente: come

Cos'è e come funziona un contratto di lavoro?

Nel diritto italiano, il contratto di lavoro è un tipo di documento che definisce regole giuridiche relative la stipula di un accordo lavorativo di impiego tra un datore di lavoro (persona fisica, giuridica o ente dotato di soggettività) e un lavoratore per la costituzione di un rapporto di lavoro. Definisce in forma scritta e legale norme e regole, diritti e doveri che devono essere rispettati da entrambe le parti che hanno stipulato il contratto.

Il contratto di lavoro rappresenta un contratto giuridico che definisce diritti e doveri che devono essere rispettati da datori di lavoro e lavoratori e attualmente sono diverse le tipologie di contratti di lavoro esistenti nel nostro Paese e tra cui spiccano:

  1. contratto di lavoro a tempo determinato;
  2. contratto di lavoro a tempo indeterminato;
  3. contratto di lavoro part-time;
  4. contratto di lavoro per apprendisti;
  5. contratto di somministrazione;
  6. contratto di lavoro intermittente o a chiamata;
  7. contratto di lavoro a progetto;
  8. tirocini formativi e stage.

Contratto di lavoro intermittente: come funziona

Con particolare riferimento al contratto di lavoro intermittente, o a chiamata, è un contratto che solitamente viene stipulato quando si vuole impiegare un lavoratore per prestazioni che non possono essere temporalmente predeterminate e che permettono al datore di lavoro di chiamare, appunto, il lavoratore ogni qualvolta ne abbia bisogno. I lavoratori che vengono assunti con questa tipologia di contratto sono di solito:

  1. i lavoratori dello spettacolo;
  2. receptionist;  
  3. addetti al centralino;
  4. guardiani.

Nonostante si tratti di un contratto di lavoro intermittente, deve essere comunque redatto in forma scritta riportando tutto ciò che in tal caso la legge prevede, compresa la durata del tempo di lavoro. Stando a quanto stabilito dal Decreto Legislativo n.81/2015, il contratto di lavoro intermittente, può essere stipulato per ogni lavoratore e con il medesimo datore di lavoro per un periodo complessivamente non superiore alle 400 giornate nell’arco di tre anni solari. Fanno eccezione i settori del turismo, dei pubblici esercizi e dello spettacolo. Superato il periodo dei 400 giornate in tre anni solari, il rapporto di lavoro intermittente si trasforma in un rapporto a tempo pieno e regolato da un contratto a tempo indeterminato. Decidendo di stipulare un contratto di lavoro intermittente, il datore di lavoro è tenuto ad:

  1. effettuare una comunicazione obbligatoria pre-assuntiva;
  2. inviare una comunicazione amministrativa prima dell’inizio dello svolgimento della prestazione lavorativa svolta dal del medesimo lavoratore.


Contratto di lavoro intermittente: quando viene stipulato e retribuzione prevista

Il contratto di lavoro intermittente può essere stipulato:

  1. per le esigenze individuate dai contratti collettivi, anche in riferimento a prestazioni in periodi predeterminati nella settimana, nel mese o nell'anno;
  2. per impieghi per lavoratori di età inferiore a 24 anni o superiore a 55 anni.

Per quanto riguarda, invece, il capitolo retribuzione, il contratto di lavoro intermittente prevede l’erogazione di una indennità di disponibilità se il lavoratore si impegna contrattualmente a rispondere alla chiamata e il suo viene determinato in base ai contratti collettivi ma non è inferiore all'importo minimo fissato con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali.