Non è possibile determinare in maniera fissa e universale l'orario di lavoro ordinario dei giornalisti e per diversi motivi, che vanno dal diverso impegno richiesto nell’arco della settimana, o del mese, ai giornalisti addetti a periodici, all’attribuzione di incarichi, come, per esempio, quelli che si svolgono all’esterno della redazione, la cui durata non può essere determinata a priori. Per i giornalisti professionisti è, comunque, stabilito un orario di lavoro di 36 ore settimanali al massimo suddiviso, per effetto della settimana corta, in cinque giorni.
Giornalisti e dipendenti di aziende e redazioni giornalistiche sono tenuti a rispettare regole specifiche appositamente stabilite dal relativo contratto di lavoro che contiene norme relative a stipendi e ruoli e inquadramenti, scatti di anzianità, maturazione di ferie e permessi, indennità e non solo. Vediamo di seguito cosa prevede il contratto giornalisti 2022 per orari di lavoro, lavoro notturno, riposi e giorni festivi.
Non è possibile determinare in maniera fissa e universale l'orario di lavoro ordinario dei giornalisti e per diversi motivi, che vanno dal diverso impegno richiesto nell’arco della settimana, o del mese, ai giornalisti addetti a periodici, all’attribuzione di incarichi, come, per esempio, quelli che si svolgono all’esterno della redazione, la cui durata non può essere determinata a priori.
Secondo il contratto giornalisti 2022, per i giornalisti professionisti è, comunque, stabilito un orario di lavoro di 36 ore settimanali al massimo suddiviso, per effetto della settimana corta, in cinque giorni. Per un migliore assetto organizzativo e produttivo delle redazioni per i giornalisti normalmente addetti a servizi che esigono prevalente attività esterna e per esigenze specifiche di altri settori redazionali o per le caratteristiche particolari di singole testate, può essere concordata, d’intesa fra azienda, direttore e comitato di redazione la distribuzione dell’orario di lavoro settimanale in misura differenziata per i cinque giorni lavorativi della settimana.
Spetta al direttore programmare il lavoro dei giornalisti che svolgono esclusivamente attività di rielaborazione, adattamento e coordinamento dei testi con l’uso sistematico dei VDT (compresi i PC redazionali collegati o meno al sistema), con turni che tangano in considerazione le esigenze specifiche delle redazioni.
Per i periodici è prevista la distribuzione dell’orario di lavoro settimanale in misura differenziata per cinque giorni lavorativi della settimana. In ogni caso la prestazione del lavoro giornaliero deve essere contenuta nell’arco massimo di 10 ore. Le ore di lavoro straordinario devono essere richieste e certificate dal direttore o dal capo redattore o dai capi-servizio e non possono solitamente superare le 22 ore mensili.
Dall’osservanza degli orari di lavoro sono esclusi i direttori, vice direttori, condirettori, redattori capo, titolari o capi ufficio di corrispondenza dalla capitale, corrispondenti dalle capitali estere, capi o titolari degli uffici regionali delle agenzie di informazioni per la stampa, i critici, gli inviati, gli informatori politici e parlamentari ed i vaticanisti, a cui spetta sempre, però, una indennità mensile compensativa non inferiore al 15% della retribuzione mensile.
In ogni caso, è bene sapere che il lavoro redazionale deve essere organizzato in modo da permettere che la chiusura delle pagine in tipografia avvenga entro e non oltre l’1:30.
È considerato lavoro notturno quello che termina dopo le 23 o che inizia prima delle 6. Il giornalista che presta il suo lavoro in orario notturno ha diritto alla maggiorazione del 16% sul minimo di stipendio mensile della categoria di appartenenza aumentato dell’indennità di contingenza.
Essendo considerata la prestazione giornaliera in orario notturno particolarmente disagevole e che, pertanto, proprio per compensare il disagio, il giornalista che lo svolge ha diritto a percepire un indennizzo con una maggiorazione calcolata sul ventiseiesimo del minimo di stipendio mensile di categoria aumentato della indennità di contingenza.
La maggiorazione del lavoro notturno viene corrisposta per l’intero mese lavorativo in presenza di prestazioni fissate o date in notturno che investano almeno 18 giorni al mese. Se il giornalista presta il suo lavoro alternativamente in orario diurno e notturno, la retribuzione base utile ai fini dell’applicazione delle norme contrattuali è quella risultante dalla media delle retribuzioni corrisposte negli ultimi dodici mesi, rispettivamente per il lavoro diurno e per il lavoro notturno.
Per i lavoratori con contratto giornalisti 2022 sono considerati giorni festivi:
Il giornalista che nei giorni delle festività appena riportate presta servizio, ha diritto a percepire in aggiunta alla retribuzione mensile:
un ventiseiesimo della retribuzione mensile con la maggiorazione dell’80% quando la festività non coincida con la domenica;
un ventiseiesimo della retribuzione mensile con la maggiorazione dell’80% oltre al normale compenso per il lavoro quando la festività coincida con la domenica.
Nelle festività del Primo maggio, 15 agosto e 25 dicembre il giornalista non è tenuto a prestare la sua opera
Per quanto riguarda il capitolo riposi, i giornalisti regolarmente assunti con contratto giornalisti 2022 hanno diritto ad usufruire di risposi domenicali e compensativi. Il giornalista chiamato a prestare la sua opera di domenica ha diritto ad un ventiseiesimo della retribuzione mensile maggiorato del 55% in aggiunta alla normale retribuzione previste, cioè alla maggiorazione del 55% e al riposo compensativo (in aggiunta a quello derivante dalla settimana corta) se addetto alle redazioni che usufruiscono del riposo compensativo.
Precisiamo che, come previsto da contratto, la giornata del riposo compensativo non può mai coincidere con un giorno festivo.
Orario di lavoro ordinario per giornalisti, straordinari e maggiorazioni da calcolare e riposi previsto: regole per orari nel contratto giornalisti