Conviene andare a vivere all'estero quando si è pensione o no. I pro e contro

Vantaggi economici e fiscali, costo della vita più basso: quando conviene trasferirsi all’estero una volta in pensione

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
Conviene andare a vivere all'estero quan

Conviene andare a vivere all’estero una volta in pensione?

La convenienza di andare a vivere all’estero una volta raggiunta la pensione possiamo dire che è molto soggettiva. Vi sono Paesi in cui trasferirsi è assolutamente conveniente, perché offrono vantaggi fiscali ed economici e un costo della vita decisamente inferiore a quello italiano, ma c’è il grande contro da considerare della lontananza da casa e dai propri affetti in età comunque avanzata. 
 

Sono tanti gli italiani che decidono di raggiungere la pensione e godersi il meritato riposo lontani dalla bella Italia, trasferendosi in Paesi caldi senza stress, impegni, orari che scandiscono la giornata, e considerando che possono essere diversi i Paesi esteri in cui può essere conveniente trasferirsi da un punto di vista fiscale. Vediamo dunque se e quando conviene andare a vivere all'estero quando si è pensione.

  • Conviene o no andare a vivere all'estero quando si è pensione
  • Pro e contro andare a vivere all'estero quando si è pensione

Conviene o no andare a vivere all'estero quando si è pensione

 

Stando a quanto riportano gli ultimi dati, ad un pensionato conviene trasferirsi all’estero una volta raggiunta la paensione perché in molti Paesi la vita economica e le tasse sono decisamente inferiori a quelle italiane.

La vita in alcuni Paesi all’esteri ha, infatti, un costo medio molto inferiore rispetto a quello delle città italiane, soprattutto le grandi, dagli affitti, per esempio in Portogallo con 500 euro si può vivere in una grande casa sul mare, ai generi alimentari, ad altri beni di prima necessità e non. 

Conviene trasferirsi all’estero anche per eventuali vantaggi fiscali per i pensionati. Sono, infatti, diversi i Paese esteri che propongono una tassazione vantaggiosa ai nuovi residenti. Per esempio, in Bulgaria, insieme ad un costo della vita che è la metà di quella italiana, è prevista l’esenzione dalle imposte per i nuovi residenti pensionati e senza limiti di tempo.

Può convenire trasferirsi in Paesi come il Portogallo che, pur avendo salutato la totale detassazione per le pensioni per chi vi si trasferisce, mantiene comunque un regime fiscale decisamente più conveniente di quello previsto in Italia, attestandosi al 10% sull’importo di pensione, con un pagamento minimo di 7.500 euro, per tutti gli stranieri residenti non abituali, che vivono nel Paese almeno per sei mesi all’anno.

Oltre al Portogallo, tra le mete estere preferite dai pensionati italiani, secondo dati recenti, vi sono Spagna, Malta, Cipro, alcuni paesi dell’Europa dell’Est come Romania, Bulgaria. Possiamo, comunque, dire che la convenienza di andare a vivere all’estero una volta raggiunta la pensione dipende assolutamente dalla persona, dalle sue esigenze, dalle aspettative e da come ha intenzione di vivere il resto della vita una volta finalmente a riposo.

Pro e contro andare a vivere all'estero quando si è pensione

Se, dunque, andare a vivere all’estero quando si raggiunge la pensione può risultare molto conveniente da un punto di vista economico e fiscale, non sempre lo è da un punto di vista affettivo e di abitudini. I pensionati sono comunque persone in là con l’età che vivendo in Italia, a casa loro, hanno maturato abitudini e le consuetudini per i pensionati sono molto importanti.

Senza considerare che, a fronte di pro e vantaggi economici ma anche di funzionalità di servizi sanitari e sociali, costo della vita, costi di affitti e case da acquistare decisamente più convenienti che in Italia, bisogna mettere in conto che un trasferimento all’estero una volta in pensione significa allontanarsi dalle proprie famiglie, dai propri affetti, da figli e nipoti, ma anche che non si beneficia di vantaggi fiscali in Paesi esteri solo per trasferimento, ma bisogna risiedere nel Paese almeno per un determinato periodo di tempo preciso di qualche mese, sei mesi, per esempio.