Decidere di cambiare residenza può risultare decisamente conveniente, soprattutto ai fini fiscali, se la composizione del nucleo familiare lo permette e non si viola la legge. In particolare, cambiare residenza può convenire perché implica modifiche per il calcolo dell’Isee, permettendo di accedere a maggiori agevolazioni e bonus che altrimenti non si avrebbero e di pagare meno tasse. Nessuna convenienza per implicazioni fiscale prevede, invece, solo il cambio di domicilio.
Conviene cambiare residenza o domicilio? Cambiare residenza o domicilio è una scelta che si prende per motivi differenti. Quando ci si trasferisce definitivamente, lasciando la casa di origine o altra casa atta ad abitazione principale, allora bisogna necessariamente cambiare residenza.
Se, invece, il trasferimento è solo temporaneo, non serve cambiare proprio residenza ma basta spostare il domicilio. Residenza e domicilio sono, infatti, due cose differenti e hanno differenti implicazioni anche a livello fiscale. Vediamo allora pro e contro del cambiare residenza o domicilio a fini fiscali e di benefici e agevolazioni.
Decidere di cambiare residenza può risultare decisamente conveniente, soprattutto ai fini fiscali, se la composizione del nucleo familiare lo permette e non si viola la legge. In particolare, cambiare residenza può convenire perché implica modifiche per il calcolo dell’Isee, permettendo di accedere a maggiori agevolazioni e bonus che altrimenti non si avrebbero e di pagare meno tasse
Secondo quanto previsto dalle leggi in vigore, cambiare residenza permetterebbe di avere più benefici fiscali e sociali in relazione all’Isee. Il valore l’Isee, Indicatore della Situazione Economica equivalente, misura, infatti, la ricchezza delle famiglie italiane, considerando l’intero nucleo familiare ed è il risultato di redditi, patrimoni mobiliari e immobiliari di ogni componente del nucleo familiare, per cui più persone con redditi e beni di proprietà fanno parte di un nucleo familiare e più alto è il valore Isee e meno agevolazioni, detrazioni, sconti e bonus si possono avere.
Se, però, chi percepisce un reddito, per esempio un figlio, cambia residenza andando a vivere ì in un’altra casa, esce dal nucleo familiare e, di conseguenza, si abbassa sia l’Isee familiare e sia l’Isee del figlio, con la conseguenza di poter usufruire di maggiori agevolazioni, bonus e detrazioni che altrimenti non si potrebbero avere.
Stesso discorso vale per il pagamento delle tasse: se, per esempio, una famiglia ha due case di proprietà, sulla prima non paga l’Imu ma sulla seconda sì. Se, però, un membro del nucleo familiare, sempre il figlio, cambia residenza e la fissa nella seconda casa di proprietà che diventa sua abitazione principale, l’Imu non si paga e si paga meno anche la Tari sui rifiuti.
Il calcolo dell’imposta sui rifiuti si basa tanto sui mq di una casa quanto sui membri di un nucleo familiare che occupano la casa, per cui più persone vivono in una casa, più alto è l’importo della Tari sui rifiuti che si paga e viceversa. Cambiando residenza e andando a vivere da soli, il calcolo della Tari da pagare si abbassa sia per il nucleo familiare da cui si è usciti, sia per chi va a vivere da solo.
Cambiare domicilio non ha la stessa convenienza del cambiare residenza perché i pro sono quasi irrisori, basandosi il calcolo dell’Isee e delle imposte sulla casa sulla residenza del nucleo familiare e non sul domicilio.
Il domicilio di cambia, infatti, per trasferimenti temporanei in un’altra abitazione per motivi di lavoro o di studio, o si desidera avere il domicilio fiscale in un altro luogo diverso dalla residenza. In genere, si cambia il domicilio ma non la residenza nei seguenti casi:
Tuttavia, cambiare solo il domicilio ma non la residenza non comporta alcuna importante conseguenza a livello fiscale nel 2022: il domicilio, infatti, a differenza della residenza, non viene comunicato in Comune o presso altre amministrazioni per cui ogni comunicazione fiscale, pagamento di imposta dovuta sulla casa e simili resta sempre relativo alla residenza senza alcuna implicazione sul domicilio.
E stesso discorso vale per il calcolo dell’Isee familiare: pur cambiando il domicilio, la residenza resta sempre nella stessa casa quindi valida ai fini del nucleo familiare di origine che calcola congiuntamente l’Isee.