Il socio lavoratore è contemporaneamente proprietario, datore di lavoro e lavoratore con tutti gli oneri e gli onori che derivano. Fra cooperativa e socio può instaurarsi un ulteriore rapporto in forma subordinata, autonoma o di collaborazione coordinata e continuativa.
Per quanto riguarda la terminologia stretta, la cooperativa è una società creata da donne e uomini che si uniscono volontariamente per soddisfare i propri bisogni economici, sociali e culturali attraverso una impresa a proprietà comune, controllata e governata democraticamente. Per rendere evidente e pubblico il suo scopo la cooperativa è costituita con atto notarile e si dota di uno statuto.
In ogni caso siamo davanti a una impresa vera e propria in quanto la cooperativa è una impresa. In particolare è iscritta all'albo nazionale delle società cooperative e al registro imprese della camera di commercio. Quindi redige, approva e deposita il bilancio annuale secondo le leggi. Infine, adempie a tutte le formalità proprie delle aziende commerciali.
Conviene essere lavoratore socio di una cooperativa o no
Conviene essere dipendente di una cooperativa o no
Dal punto di vista formale, tutti i soci formano l'assemblea che si riunisce almeno una volta l'anno, nomina il consiglio di amministrazione, approva il bilancio e le strategie aziendali, decide la messa in liquidazione della società. Dopodiché il consiglio di amministrazione amministra la società, elegge il presidente e dura in carica tre esercizi. L'organo di controllo esercita il controllo contabile e amministrativo sul consiglio di amministrazione.
Quest'ultimo può nominare un direttore fissandone le mansioni. In merito al numero di soci di una cooperativa, il capitale è variabile quindi non vi è un limite massimo ma solo un limite minimo: tre o nove, a seconda della disciplina giuridica e statutaria scelta. Ed è il consiglio di amministrazione della cooperativa che decide l'accoglimento della domanda di adesione.
Il socio lavoratore è il socio di una impresa cooperativa di produzione e lavoro. In pratica è contemporaneamente proprietario, datore di lavoro e lavoratore. Ci pensano lo statuto e il regolamento interno a disciplinare la vita della cooperativa. Il socio lavoratore instaura con la cooperativa un doppio rapporto ovvero sia un rapporto associativo e sia un rapporto di lavoro.
Nel primo caso il socio concorre alla gestione dell'impresa partecipando alla formazione degli organi sociali e alla definizione della struttura di direzione e conduzione dell'impresa. Quindi partecipa alla elaborazione di programmi di sviluppo e alle decisioni concernenti le scelte strategiche, nonché alla realizzazione dei processi produttivi dell'azienda.
Poi contribuisce alla formazione del capitale sociale e partecipa al rischio d'impresa, ai risultati economici ed alle decisioni sulla loro destinazione. Infine mette a disposizione della cooperativa le proprie capacità professionali.
Sul fronte lavorativo, fra cooperativa e socio può instaurarsi un ulteriore rapporto in forma subordinata, autonoma o di collaborazione coordinata e continuativa. Con lo svolgimento dell'attività lavorativa il socio lavoratore contribuisce al raggiungimento degli scopi sociali.
La disciplina del rapporto di lavoro in forma subordinata è quella prevista per la generalità dei lavoratori dipendenti, compresa quella in materia di igiene e sicurezza del lavoro in quanto compatibile. Specifiche disposizioni sullo svolgimento del rapporto e sulle tipologie di contratti stipulabili sono fornite dal regolamento Interno e dai contratti collettivi applicati. Quest'ultimo deve essere applicato sia per la parte economica sia per la parte normativa a tutti i lavoratori, sia soci lavoratori sia dipendenti non soci.
In ogni caso, il socio non è il semplice esecutore dell'attività imprenditoriale, ma ne è il protagonista in quanto titolare di una quota di capitale. Con il suo voto determina la gestione e le scelte economiche e strategiche della società. Nella cooperativa ogni socio ha un voto, indipendentemente da quanto capitale versa; questa caratteristica evita la possibilità del controllo di una minoranza di persone e valorizza la gestione partecipata dei soci.