Per molti accedere al reddito di cittadinanza significa anche mettere in discussione le agevolazioni fiscali di cui si fruisce, come ad esempio gli sconti sulle bollette o l'esenzione del ticket per gli esami medici.
Quella del reddito di cittadinanza è senza dubbio la misura più discussa di questa legislatura. Da una parte c'è chi esalta l'intenzione di concedere un sostegno economico a chi si trova in stato di disoccupazione e allo stesso tempo viene facilitato nella ricerca di un lavoro.
Dall'altra c'è invece chi è pronto a dimostrare l'inapplicabilità di questi principi sia per la difficoltà a trovare un'occupazione e sia perché, nonostante il possesso dei requisiti richiesti dalla normativa in vigore, non sempre conviene diventare percettori della misura. Vediamo meglio:
Al di là delle questioni di principio sull'opportunità di aver introdotto il reddito di cittadinanza c'è un aspetto da cui non si scappa e sono i numeri. Sono quelli che raccontano che, nonostante il possesso dei requisiti, c'è chi preferisce non richiedere il reddito di cittadinanza.
Secondo i Centri di assistenza fiscali, molti lavoratori in nero preferiscono restare tali e non ricevere il sussidio economico. E non lo fanno senza un ragione, ma solo dopo aver fatto i propri conti. Accedere al reddito di cittadinanza significa anche mettere in discussione le agevolazioni fiscali di cui si fruisce, come ad esempio gli sconti sulle bollette o l'esenzione del ticket per gli esami medici.
Il tutto per un assegno che solo nel migliore dei casi arriva a 780 euro. In termini pratici vuol dire attirare gli inevitabili controlli dell'Agenzia delle entrate.
Non dimentichiamo poi che per fruire del reddito di cittadinanza alcun componente del nucleo familiare deve essere intestatario di auto immatricolate la prima volta nei 6 mesi antecedenti la richiesta o di cilindrata superiore a 1.600 cc oppure motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc, immatricolati la prima volta nei 2 anni precedenti.
Il reddito di cittadinanza è una misura strutturale, universale, di politica attiva del lavoro a garanzia del diritto al lavoro, di contrasto alla povertà e all'esclusione sociale.
Ed è un provvedimento condizionato al rispetto di determinati requisiti di cittadinanza e residenza, alla valutazione della condizione economica, all'adesione a un percorso personalizzato di accompagnamento all'inserimento lavorativo e all'inclusione sociale.
I beneficiari si impegnano infatti all'adesione a un percorso personalizzato di accompagnamento all'inserimento lavorativo e all'inclusione sociale che prevede attività al servizio della comunità, di riqualificazione professionale, di completamento degli studi e altri impegni individuati dai servizi competenti finalizzati all'inserimento nel mercato del lavoro e all'inclusione sociale.
Il reddito di cittadinanza viene erogato ai nuclei familiari in possesso cumulativamente, al momento della presentazione della domanda e per tutta la durata dell’erogazione del beneficio, di requisiti di cittadinanza, residenza e soggiorno, oltre che economici e patrimoniali.
La persona che richiede questo sostegno economico deve essere cittadino italiano oppure dell'Unione europea oppure suo familiare che sia titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente o ancora cittadino di paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno dell'Unione europea per soggiornanti di lungo periodo o apolide in possesso di analogo permesso o titolare di protezione internazionale, residente in Italia per almeno 10 anni, di cui gli ultimi due in via continuativa.
Dal punto di vista economico sono richiesti un valore Isee inferiore a 9.360 euro; un valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 30.000 euro. E infime, un valore del patrimonio mobiliare non superiore a 6.000 euro per il single, incrementato di euro 2.000 per ogni componente familiare successivo al primo e sino a 10.000 euro, alla presenza di più figli o di componenti con disabilità.