Cosa è successo dopo i peggiori ribassi azionari negli ultimi 40 anni di Borsa ad oggi 2022

I crolli del mercato azionario terrorizzano la maggior parte dei trader e degli investitori. Cosa ci insegna la storia.

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
Cosa è successo dopo i peggiori ribassi

I drastici ribassi delle azioni in Borsa hanno un impatto diretto sull'economia mondiale. Sebbene non tutti i crolli hanno conseguenze a lungo termine, alcune crisi sono così devastanti da causa bancarotte a catena. Di mezzo ci sono naturalmente ragioni economiche, ma non va sottovalutato il panico generato fra gli investitori che perdono fiducia nel mercato con conseguenza vendita e svendita delle azioni.

Dopo ogni forte calo registrato sui principali mercati azionari del mondo, cresce inevitabilmente il timore di altri crolli. Ma cosa ci hanno insegnato quelli del passato? Il crollo più famoso nella storia è quello della Grande Depressione. Nella prima parte, il mercato è crollato del 79% dal picco dell'agosto 1929 al minimo del maggio 1932. Non è tornato ai livelli precedenti fino al novembre 1935. Vediamo da vicino:

  • Il black monday del 1987

  • La bolla speculativa di Internet

  • Il crollo delle Borse del 2008

  • Il crash cinese del 2015

  • La crisi per la diffusione del Covid-19

Il black monday del 1987

Passato alla storia come black monday, il crollo delle Borse del 1987 (esattamente lunedì 19 ottobre 1987) ha avuto ripercussioni in tutto il mondo, ben oltre gli Stati Uniti, Europa compresa. La ragione di quella che viene considerata una delle peggiori crisi di sempre? L'eccessiva sopravvalutazione del dollaro americano che ha provocato un aumento dei tassi di interesse e la creazione di una bolla speculativa sui mercati azionari.

Se osserviamo alle conseguenze di quel crollo e ai tempi di ripresa, scopriamo l'assenza di conseguenze a lungo termine e il ritorno ai livelli pre-crisi nell'arco di due anni. La Federal Reserve ha infatti cercato di ridurre l'impatto tagliando i tassi di interesse e aumentando la liquidità con i prestiti.

la bolla speculativa di Internet

Il 2000 è l'anno della bolla speculativa sui valori di borsa legati a Internet e alle nuove tecnologie. Dopo il record di 5.048,62 punti del 10 marzo, l'indice Nasdaq, che concentra i titoli Internet e tecnologici, è sceso del 27% nelle prime due settimane di aprile e del 39,3% in un anno.

Questa caduta si riflette in tutti i mercati legati alla new economy. L'11 settembre, dopo gli attentati che hanno provocato la morte di circa 3.000 persone, la Borsa di New York è stata chiusa per una settimana. Quando ha riaperto, l'indice Dow Jones ha subito il più grande calo di punti nella sua storia con un calo di 684,81 punti (7,3%).

Il crollo delle Borse del 2008

Più di recente, la crisi delle Borse del 2008 è stata tale che in molti credono che le conseguenze si avvertano ancora oggi. Le ragioni vanno cercate nella crescita smisurata del mercato immobiliare statunitense per via del ricorso eccessivo ai subprime ovvero prestiti ad alto rischio finanziario concessi dagli istituti di credito in favore di clienti a rischio insolvenza che non avevano la possibilità di richiedere mutui tradizionali alle banche.

Esplose così una bolla immobiliare che ha causato una reazione a catena sui mercati internazionali fino alla crisi finanziaria del 2008. Gli istituti di credito hanno ridotto i prestiti provocando così un aumento dei tassi di interesse che ha spinto molti proprietari di immobili a dichiarare bancarotta.

Il crash cinese del 2015

Dopo un'impennata favorita dai crediti facili, la Borsa di Shanghai è crollata del 40% in poche settimane nell'estate del 2015, in un mercato dominato da trader individuali, follower e impulsivi. Tutti i mercati mondiali erano rimasti scossi.

La crisi per la diffusione del Covid-19

Il crollo, il cui spettro incombe sui mercati azionari mondiali preoccupati per le conseguenze della diffusione del Covid-19, è un calo improvviso e precipitoso delle azioni che colpisce uno o più mercati finanziari.

Prima ancora, panico negli ambienti finanziari dopo il deterioramento, il 5 agosto, del debito americano, mentre le borse mondiali avevano appena vissuto la settimana peggiore dalla crisi del 2008. Lo spettro del crollo incombe sui mercati azionari, appesantiti dal crollo il settore bancario e le voci di un'escalation della crisi del debito nell'eurozona.