Cosa fare per pagare meno affitto casa se c'è accordo tra proprietario e inquilino causa coronavirus

Il panico economico che si è scatenato in queste settimane con tanto di riduzioni o azzeramento di ricavi in tantissimi casi ha provocato una vera e propria crisi diffusa di liquidità.

Autore: Chiara Compagnucci
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Ci sono due aspetti preliminari da considerare sulla questione affitto casa e sul rapporto tra proprietario e inquilino in questo periodo di diffusione di coronavirus. In prima battuta il governo non è intervenuto con alcun provvedimento prevedendo disposizioni specifiche solo nel caso degli affitti commerciali ed esattamente quelli che riguardano botteghe e negozi.

Il secondo aspetto di cui tenere conto è che, normativa sulle locazioni in vigore, chi affitta una casa è sempre tenuto a versare le imposte applicate, anche nel caso in cui non riscuote l'importo concordato con il locatario.

Tuttavia Il panico economico che si è scatenato in queste settimane con tanto di riduzioni o azzeramento di ricavi in tantissimi casi ha provocato una vera e propria crisi diffusa di liquidità.

Da qui l'impossibilità di versare con puntualità il canone di affitto ovvero di pagarlo. Per cercare di tamponare questa situazione di emergenza è adesso intervenuta l'Agenzia delle entrate con una importante circolare con cui fa chiarezza in merito alla proroga o alla sospensione dei termini per versamenti e altri adempimenti. Vediamo in questo articolo

  • Affitto casa, cosa fare per pagare di meno
  • Coronavirus, accordo tra proprietario e inquilino

 

Affitto casa, cosa fare per pagare di meno

C'è una sola strada per pagare meno nel caso dei contratti di affitto ai tempi del coronavirus e sono coinvolte entrambe le parti poiché il locatario verserebbe un canone più basso mentre il proprietario andrebbe incontro a un carico fiscale inferiore. Ed è quella dell'accordo delle parti giustificato con l'attuale periodo di difficoltà economica.

Ma le buone intenzioni non bastano perché ogni cosa deve essere messa nero su bianco e secondo le tempistiche previste ovvero entro 30 giorni. A precisarlo è stata l'Agenzia delle entrate con una circolare in cui affronta il tema della registrazione degli atti.

La procedura proposta è semplificata poiché la documenta richiesta ovvero la compilazione del Modello 69 - disponibile sul sito stesso delle Entrate - può essere trasmessa anche via web e senza il ricorso alla posta certificata. In ogni caso, la registrazione di scritture private non autenticate può essere richiesta in qualunque ufficio dell'Agenzia delle entrate.

Non solo, ma l'atto è esente dal bollo, non è richiesto il versamento di spese di registrazione, non si tiene conto della durata del contratto e soprattutto poco conta che il regime fiscale di riferimento sia quello della cedolare secca o della tassazione ordinaria. Questa opzione è insomma aperta a tutti.

Coronavirus, accordo tra proprietario e inquilino

L'importanza dell'accordo tra proprietario e inquilino si spiega facilmente anche dal punto di vista fiscale poiché il proprietario finisce per pagare le imposte solo su quanto riscosso.

Il Modello 69 è utilizzato per richiedere la registrazione degli atti, ad eccezione di quelli emessi dagli organi giurisdizionali o per comunicare gli adempimenti successivi dei contratti di locazione e di affitto di beni immobili tra cessioni, risoluzioni e proroghe anche tacite.