Quando si riceve una querela la prima cosa da fare è quella di contattare il proprio legale, quindi rivolgersi alla Procura della Repubblica per chiedere per quale reato si è accusati e poi avviare eventuali contro indagini per dimostrare la propria innocenza o estraneità ai fatti. Avute le eventuali prove, non ci sono altre soluzioni possibili dopo aver ricevuto una querela se non attendere che la giustizia faccia il suo corso.
Cosa fare quando si riceve una querela? La querela è un atto con il quale si dichiarare di essere stati vittime di reati minori che possono essere perseguiti solo se la querela viene fatta direttamente dalla persona interessata. Per sporgere querela nei confronti di qualcuno è previsto un termine di tre mesi dal momento dell’eventuale avvenuto reato, che sale a 6 per alcuni tipi di reato, come la violenza sessuale.
Una volta depositata la querela può essere anche ritirata, in qualsiasi momento, ma se i fatti esposti nella querela costituiscono reato, allora alla querela segue l’apertura delle indagini, fase in cui la competente autorità giudiziaria cerca le prove del fatto esposte nella querela. Cosa fare quando si riceve una querela? Vediamo quali sono le soluzioni disponibili nel 2022 quando si riceve una querela.
Quando si riceve una querela è possibile rivolgersi alla Procura della Repubblica affinchè verifichi se il proprio nome sia nel registro dei reati e se il nome compare chiede per quale reato si è accusati.
E’ bene sapere che se si è stati querelati presso la Questura della Repubblica, non succede nulla fino a quando non si concludono le indagini disposte dal pubblico ministero, altrimenti si rischiano misure cautelari fino anche all’arresto se approvato dal giudice delle indagini preliminari.
Una volta avuta la comunicazione della querela è necessario rivolgersi al proprio avvocato per organizzare la difesa e avviare eventuali contro indagini, se necessarie, considerando che il Codice di Procedura Penale permette anche agli all’avvocati di parte, e non solo al p.m., di fare indagini da presentare per la valutazione del giudice.
Una volta contattato il proprio legale e chiesto per quale reato si è stati accusati, avviato eventuali contro indagini per dimostrare la propria innocenza o estraneità ai fatti, e avute le eventuali prove, non ci sono altre soluzioni possibili dopo aver ricevuto una querela se non attendere che la giustizia faccia il suo corso.
Se il reato per cui si riceve la querela risulta fondato, allora il p.m. (Pubblico ministero) avvia le indagini, e si va incontro alle relative conseguenze. Se, invece, il reato risulta infondato, il giudice può decidere per l’archiviazione o meno del caso oggetto di querela.
In particolare, se il giudice accoglie la richiesta di archiviazione del p.m., la querela decade, mentre se il giudice rifiuta l’archiviazione, il pubblico ministero ha l'obbligo di andare avanti con indagini o formulare il capo di imputazione per l'avvio del processo.
Precisiamo che nel caso di querela per false dichiarazioni è previsto il reato di simulazione che è perseguibile d’ufficio, per cui l’autorità giudiziaria può aprire il procedimento penale appena ha notizia del reato senza necessità di alcuna particolare segnalazione formale da parte della persona offesa per procedere.