Cosa fare se alberi del vicino danno fastidio

Dimostrazione di come si tratti di una questione delicata e diffusa, il codice civile italiano riserva più di un articolo alla corretta distanza per gli alberi e cosa fare.

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
Cosa fare se alberi del vicino danno fas

Se gli alberi del vicino danno fastidio cosa fare?

Stando alle disposizioni contenute nel codice civile, ricordando il rispetto di regolamenti e usi locali, il proprietario non solo può costringere vicino di casa a tagliarli, ma in caso di rifiuto può farlo personalmente. In base all'altezza dell'albero ci sono distanze ben precise da far rispettare.

C'è sempre un buon motivo per litigare con il vicino di casa. Uno dei più frequenti è l'invasione degli spazi da parte di uno o più alberi. L'allargamento avviene nel tempo e con molta gradualità e tutto passa inosservato. Almeno fino a quando uno dei proprietari si accorge dell'esistenza di un problema e decide di agire. Ma cosa fare?

Come comportarsi se la folta chioma dell'albero crea disagi? Pensiamo ad esempio alle giornata di forte vento in cui le foglie svolazzano ovunque fino ad arrivare proprio all'interno dei balconi di altre proprietà. I casi possono essere numerosi: dagli aghi di pino all'edera che cresce a dismisura fino ad arrivare a siepi poco curate.

A dimostrazione di come si tratti di una questione delicata e diffusa, il codice civile italiano riserva più di un articolo da conoscere con attenzione per sapere cosa fare se alberi del vicino danno fastidio o provocano problemi.

Si tratta dell'articolo 892 che regolamenta la distanza per gli alberi e il successivo articolo 896 che disciplina la recisione di rami protesi e di radici. Vediamo quindi la normativa nel dettaglio e quindi

  • Alberi del vicino che danno fastidio, cosa fare
  • Se alberi provocano problemi posso tagliarli

Alberi del vicino che danno fastidio, cosa fare

La primissima cosa fare se gli alberi del vicino provocano problemi o danno fastidio è informarsi sulla normativa in materia che può variare da comune a comune. Più esattamente occorre consultare il regolamento che fissa le distanze per gli alberi.

Nel caso in cui non dovesse essere presente alcuna disposizione, magari perché la zona non è storicamente "verde" e di conseguenza non è mai stata avvertita l'esigenza di una regolamentazione, si fa riferimenti agli usi locali. Ma c'è anche un terzo caso, spesso e volentieri il più comune, ovvero l'assenza totale di disposizione specifiche.

Qui entra in gioco il diritto del vicino di casa a fare rispettare le distanze degli alberi. La prima è di 3 metri e vale solo per quelli di alto fusto. Alcuni esempi sono i castagni, i cipressi, i noci, gli olmi, i platani, i pini, i pioppi, le querce ovvero quelli particolarmente alti e indipendentemente se i rami siano semplici o divisi.

La seconda distanza per cui chiedere il rispetto è di un metro e mezzo e riguarda gli alberi di non alto fusto ovvero tutti quelli che non rientrano nella categoria precedente.

Poi ci sono i casi di arbusti, piante da frutto di altezza non maggiore di due metri e mezzo, siepi vive e vite. In queste circostanze la distanza si riduce a mezzo metro. Ma con due eccezioni. Se le siepi sono di castagno, di ontano o di piante che si recidono vicino al ceppo, la distanza sale a metro; se sono di robinie aumenta invece di due metri.

Le distanze non sono osservate se sul confine esiste un muro divisorio, ma solo se l'altezza degli alberi non ecceda l'altezza massima.

Se alberi provocano problemi posso tagliarli

Ma come si misura la distanza dagli alberi? Alla linea del confine alla base esterna del tronco dell'albero nel tempo della piantagione, o dalla linea al luogo dove è stata fatta la semina.

Le disposizioni che abbiamo visto nel paragrafo precedente devono essere quindi fatte rispettare, ma quando è possibile recedere rami e radici? Ebbene, stando alle disposizioni contenute nel codice civile, ricordando il rispetto di regolamenti e usi locali, il proprietario non solo può costringere vicino di casa a tagliarli, ma in caso di rifiuto può farlo personalmente.

Segnaliamo quindi un'altra curiosità in materia: i frutti caduti dai rami sul fondo del vicino appartengono al proprietario del fondo su cui sono caduti.