Gli episodi di errori nel calcolo delle bollette della luce sono numerosi e occorre molta attenzione. Accanto al mero errore di conteggio errato dei consumi da pagare, ci sono i casi del costo di servizi non richiesti o di una bolletta già pagata. Cosa fare? Bisogna rivolgersi alla società che gestisce il servizio, segnalare l'errore di fatturazione e procedere con un reclamo. Che deve essere scritto e contenere alcune informazioni ben precise.
La ricezione di una bolletta della luce inaspettatamente alta o la richiesta di pagamento di fatture in realtà già addebitate, si trasformano in una sorpresa sgradevole per molti. È quindi importante capire i passaggi da seguire per contestare efficacemente un conteggio che si ritiene errato o eccessivo.
Il primo passo è quello di verificare la bolletta. Controllare i dati relativi al consumo riportati, confrontandoli con i dati del contatore. Un errore di lettura potrebbe essere la causa dell'incremento improvviso. È anche consigliabile controllare se ci sono stati cambiamenti nel prezzo dell'energia o nuove tasse applicate che potrebbero aver influenzato il totale
Successivamente occorre contattare il fornitore di energia elettrica, sia esso un'azienda privata o un'azienda municipalizzata, e comunicare le proprie obiezioni sulla bolletta contestata. È consigliabile inviare una richiesta di rettifica attraverso una raccomandata A/R o una PEC (Posta Elettronica Certificata), allegando una copia della bolletta in questione e spiegando chiaramente i motivi della contestazione.
Il fornitore è tenuto a rispondere entro 40 giorni lavorativi, fornendo spiegazioni dettagliate sulla bolletta o, in caso di errore, rettificando l'importo.
Se il reclamo con il fornitore non risolve la disputa, è possibile fare appello all'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA), attraverso il loro Sportello per il Consumatore, allegando tutta la documentazione necessaria, come la bolletta contestata e la corrispondenza con il fornitore. L'ARERA valuterà il caso e potrà emettere una decisione vincolante per il fornitore.
Per i casi più complicati, può essere utile consultare un avvocato specializzato in diritto dei consumatori, che può offrire assistenza legale specifica e rappresentanza in contestazioni più complesse. Un'altra opzione è quella di rivolgersi alle associazioni dei consumatori, che possono fornire assistenza e consigli su come procedere. Se le vie precedenti non portano a una soluzione soddisfacente, si può valutare l'opzione di intraprendere un'azione legale, presentando un ricorso al giudice di pace o al tribunale ordinario.
È fondamentale conservare tutta la documentazione, incluse le bollette contestate, le comunicazioni con il fornitore e qualsiasi altra prova che possa supportare la propria posizione.