Se c'è un principio da non perdere di vista è la flessibilità che viene richiesta agli stagisti. In pratica è richiesto un impegno un po' vasto rispetto allo svolgimento di un singolo compito. Ma solo fino a un certo punto perché se mansioni e attività dello stage non sono conformi al lavoro che si dovrebbe fare, lo stagista è autorizzato ad assumere le necessarie contromisure. Quali? Chiedere una verifica alla Direzione provinciale del lavoro, magari anticipata dalla richiesta di chiarimenti al datore di lavoro.
Perché fare uno stage? Le ragioni sono tante: l'investimento nel proprio futuro, comprendere le proprie potenzialità, mettersi alla prova, arricchire il proprio curriculum vitae o semplicemente fare una esperienza. Da parte sua, l'azienda affianca la formazione al lavoro riuscendo ad assegnare compiti e mansioni a un costo contenuto.
Esistono infatti vari tipi di stage, ad quelli di orientamento a quelli di formazione fino agli stage di inserimento o reinserimento al lavoro.
Ma c'è anche un altro metodo di classificazione dei contratto di stage ed è quello relativo alla durata ovvero fino a 6 mesi nel caso di stage formativo e di orientamento, fino a 12 mesi nel caso di stage di inserimento e reinserimento al lavoro, fino a 12 mesi per i stage a favore dei soggetti svantaggiati ovvero fino a 24 mesi nel caso di stage a favore di disabili.
Cosa succede se il tempo trascorso dallo stagista è ben diverso da quello per cui è stato assunto? L'esempio più classico è quello dello fotocopie giornaliere, ma possono essere realmente tanti e fantasiosi i compiti e le mansioni che non sono propriamente conformi all'impiego. Anche se, precisiamolo sin da subito, non è affatto detto che uno stagista non possa fare le fotocopie.
Anzi, spesso e volentieri è proprio a questa figura che sono demandate queste attività. Il problema sorge quando è questo il solo compiuto a cui viene incaricato. Oppure la continua spedizione di pacchi a mo' di corriere o la preparazione del caffè per tutto i lavoratori.
Per non parlare dello svolgimento di mansioni che hanno poco a che fare con il lavoro stesso, come il pagamento di una bolletta o fare la spesa al supermercato. Vediamo quindi
Se c'è un principio da non perdere di vista è la flessibilità che viene richiesta agli stagisti. Perché accanto agli aspetti strettamente legati al lavoro ci sono quelli più ampi come imparare a lavorare in squadra, affrontare i problemi sul lavoro, rispettare le regole.
Di conseguenza è richiesto un impegno un po' vasto rispetto allo svolgimento di un singolo compito. Ma solo fino a un certo punto perché se mansioni e attività dello stage non sono conformi al lavoro che si dovrebbe fare, lo stagista è autorizzato ad assumere le necessarie contromisure.
Quali? Chiedere una verifica alla Direzione provinciale del lavoro, magari anticipata dalla richiesta di chiarimenti al datore di lavoro. I qualche modo lo stage contempla compiti di basso profilo, ma non eccessivamente basso e soprattutto non in maniera esclusiva.
Ma vale anche il principio contrario ovvero quello dell'assegnazione di mansioni che comportano una eccessiva responsabilità. Anche in questo caso si tratta di mansioni e compiti non sono conformi ai sensi dello stage.
In ogni caso è sempre consigliato compilare una scheda di monitoraggio per esprimere la propria valutazione sullo stage effettuato. Non solo al termini del periodo, ma anche durante lo stage stesso è utile per fare il punto sull'andamento e il regolare svolgimento dello stage.
Un ruolo centrale è ricoperto dal tutor, chiamato ad acquisire dallo stagista informazioni sull'esperienza svolta e sugli esiti, a collaborare nella redazione del progetto formativo, a monitorare l'andamento dello stage garantendo il rispetto di quanto previsto nel con l'obiettivo di assicurare la soddisfazione reciproca, a coordinare l'organizzazione del percorso di stage.
Come regola generale, questa formula non può essere utilizzato per tipologie di attività lavorative per le quali non sia necessario un periodo formativo.
Gli stagisti non possono sostituire i lavoratori con contratti a termine nei periodi di picco delle attività e non possono essere utilizzati per sostituire il personale del soggetto ospitante nei periodi di malattia, maternità o ferie né per ricoprire ruoli necessari all'organizzazione aziendale.
Gli stagisti non possono essere utilizzati per attività che non siano coerenti con gli obiettivi formativi dello stage stesso.