Se si riceve una proposta di lavoro con condizioni di sfruttamento è possibile procedere o con la denuncia di datore di lavoro o azienda all’Ispettorato di Lavoro o con una vertenza sindacale, soluzioni che, però, non sempre assicurano la buona riuscita di assunzione corretta o reintegrazione sul posto di lavoro.
Cosa fare se ricevo una proposta di lavoro con condizioni da sfruttamento e come posso valere i miei diritti? Capita spesso di inviare curriculum vitae alla ricerca di un lavoro, possibilmente stabile e pagato in maniera fissa e regole secondo quanto previsto dai contratti nazionali di lavoro Ccnl, a prescindere dal fatto che un impiego possa essere a tempo determinato o indeterminato, e di essere ricontattati poi per fare colloqui che però non vanno come ci si augurava.
Capitano, infatti, altrettanto spesso che si creino polemiche e discussioni su proposte di lavoro avanzate da datori di lavoro o aziende che non rispettano in alcun modo quanto previsto da relativi Ccnl, o che non prevedono erogazione di tredicesima e quattordicesima che invece spetterebbero, o che non lasciano, pur avendone diritto, molti margini di usufruire di ferie e permessi retribuiti. Ci si chiede allora in questi casi cosa si può fare per fal valere i propri diritti a lavoro.
Una delle prime soluzioni possibili quando si ha una proposta di lavoro con condizioni di sfruttamento e palesemente senza rispetto dei diritti previsti per i lavoratori può essere quella di ricontattare dopo un primo colloquio avuto con datore di lavoro o azienda lo stesso soggetto per chiedere un ulteriore incontro di chiarimento in modo da poter registrare il secondo colloquio.
Se datore di lavoro o azienda accettano di incontrare di nuovo il soggetto in cerca di lavoro, quest’ultimo può registrare il colloquio e se le condizioni di lavoro riproposte sono quelle effettivamente di sfruttamento di un lavoratore e mancato rispetto di Ccnl e diritti del lavoratore, allora si può presentare tale registrazione alle autorità competenti e sporgere denuncia.
Secondo quanto previsto dalle leggi in vigore, il lavoratore può sporgere una denuncia all’Ispettorato territoriale del lavoro nei confronti di azienda o datore di lavoro. Una volta presentata la denuncia, l’Ispettorato avvia indagini ispettive degli ispettori del lavoro presso l’azienda e se riscontra irregolarità nel riconoscimento dei diritti del lavoratore previsti dalla legge o dal Ccnl applica a datore di lavoro o azienda le sanzioni amministrative previste dalla legge che variano a seconda della violazione commessa.
Per presentare una denuncia all’Ispettorato territoriale del lavoro bisogna inviare, tramite posta ordinaria o tramite pec, il ‘Modulo INL 31- Richiesta di intervento ispettivo’, inserendo tute le informazioni richieste che sono le seguenti:
Altra soluzione cui si può ricorrere nel caso di una proposta di lavoro con condizioni di sfruttamento e mancato rispetto dei diritti dei lavoratori sul posto di lavoro è quella di presentare vertenza sindacale. Per fare una vertenza sindacale, il lavoratore deve recarsi all'ufficio vertenze del proprio sindacato di riferimento, spiegare il problema riscontrato a lavoro e il mancato rispetto di condizioni di lavoro regolari e consegnare apposita documentazione comprovante quanto detto.
Dopodicchè il sindacato invia una lettera al datore di lavoro per chiedere un intervento che regolarizzi la gestione del rapporto di lavoro, altrimenti il lavoratore può rivolgersi alle competenti autorità giudiziarie per il riconoscimento dei propri diritti.
Se il datore di lavoro o l’azienda non provvede a regolarizzare il rapporto di lavoro e continua a perpetrare condizioni di lavoro di sfruttamento, allora il lavoratore deve rivolgersi ad un legale per l’avvio di una causa davanti ad un giudice.
Precisiamo che la vertenza sindacale, così come la denuncia delle condizioni di sfruttamento a lavoro, non sempre risultano vincenti nella eventuale assunzione a lavoro con condizioni regolari e riconosciute da Cccnl né per una reintegrazione a lavoro anche perché spesso quando si torna a lavoro nello stesso ambiente, nella stessa azienda o con lo stesso datore di lavoro si può andare incontro a conseguenze per l’atteggiamento assunto.
Non è, però, sempre valida questa regola e dopo eventuali denunce il rapporto di lavoro in altri casi può essere regolarizzato e ben svolto e accolto, rispettivamente, da lavoratore e datore di lavoro.