Sono diversi i sostegni economici per chi perde il lavoro nel 2022 ed è alla ricerca di una nuova occupazione, misure che nella maggior parte dei casi sono volte proprio al reinserimento nel mondo del lavoro, da Naspi e Dis Coll a Rei (Reddito di Inclusione), reddito di cittadinanza, assegno di ricollocazione e indennità di disoccupazione agricola.
Cosa fare se si perde il lavoro nel 2022? Non sono poche le persone che sono attualmente alla ricerca di una occupazione e che, a causa di diversi motivi, sono rimasti senza lavoro e, con famiglia magari, si ritrovano costretti a vivere in condizioni economiche precarie. Proprio per sostenere chi perde il lavoro ed è alla ricerca di una nuova occupazione sono disponibili diverse misure. Vediamo quali sostegni economici e aiuti sono al momento disponibili per trovare occupazione.
Le leggi in vigore prevedono diversi sostegni economici e aiuti destinati a chi resta senza lavoro e per trovare una nuova occupazione, secondo procedure specifiche. Le misure attualmente disponibili cui possono ricorrere coloro che restano senza lavoro sono, in particolare, le seguenti:
Tra i primi sostegni economici per chi perde il lavoro c’è certamente l’indennità di disoccupazione Naspi 2022, sempre spettante ai lavoratori dipendenti a tempo indeterminato e determinato, apprendisti, soci di cooperative e personale artistico con rapporto di lavoro subordinato che sono rimasti senza lavoro in maniera involontaria, cioè per licenziamento, o se hanno presentato dimissioni solo per giusta causa.
Per richiedere la Naspi nel 2022 è stato cancellato il requisito delle 30 giornate di lavoro effettivo nei precedenti 12 mesi. La Naspi 2022 può essere richiesta direttamente all’Inps se i lavoratori soddisfano specifici requisiti che sono:
Durata e importo della Naspi restano uguali: la durata massima della Naspi resta, infatti, fissata a 24 mesi, mentre l’importo non può superare il limite massimo di 1.335 euro ed è, generalmente, del 75% della retribuzione media mensile imponibile ai fini previdenziali degli ultimi quattro anni, se il reddito è pari o inferiore a 1.195 euro; e del 75% di questa somma sommato al 25% della differenza tra la retribuzione media mensile imponibile ed euro 1.195, se il reddito medio mensile imponibile è superiore a questo importo.
L’importo che si percepisce di indennità Naspi per la disoccupazione si riduce poi del 3% dal sesto mese di erogazione della prestazione in poi per gli eventi di disoccupazione a partire dal primo gennaio 2022 e dall’ottavo mese di erogazione del trattamento in poi se il beneficiario ha compiuto 55 anni di età al momento di presentazione della domanda.
La domanda per avere la Naspi deve essere presentata all’Inps, o in via telematica, o rivolgendosi a Caf o patronati, o contattando telefonicamente il numero 803164 gratuito da rete fissa o 06164164 da cellulare.
Insieme alla Nasi, altra indennità di disoccupazione ancora in vigore come sostegno economico per chi resta senza lavoro è la Dis Coll. Rispetto alla Naspi, la Dis Coll è destinata non a lavoratori dipendenti ma a collaboratori coordinativi e continuativi, collaboratori a progetto, assegnisti, dottorandi di ricerca con borsa di studio, che siano iscritti alla gestione separata dell’Inps la Dis Coll.
Inoltre, a differenza della Naspi, la durata massima di erogazione della Dis Coll è di sei mesi e per richiederla bisogna aver maturato un minimo di tre mesi di contribuzione nel periodo compreso tra il primo gennaio dell'anno precedente l'evento di disoccupazione e l'evento stesso e non essere titolare di pensione.
Chi resta senza lavoro può anche chiedere il Rei, Reddito di Inclusione, è un beneficio economico destinato alle famiglie in condizioni disagiate, nelle quali siano presenti minorenni, disabili, donne in stato di gravidanza accertata o disoccupati di almeno 55 anni di età.
Per avere il Rei bisogna soddisfare specifici requisiti che sono:
Il beneficio economico viene erogato mensilmente attraverso una carta di pagamento elettronica (Carta Rei) e prevede un progetto personalizzato di attivazione e inclusione sociale e lavorativa, per il reinserimento del mondo del lavoro e per il superamento della condizione di povertà.
Anche il reddito di cittadinanza resta tra i sostegni economici disponibili in questo 2022 per chi resta senza lavoro e deve trovare una nuova occupazione. L’importo massimo del reddito di cittadinanza resta fissato a 780 euro e non cambiano i limiti Isee per richiederlo. Tutti coloro che richiedono il reddito di cittadinanza 2022 devono avere un Isee entro i 9.360 euro e devono soddisfare i seguenti requisiti:
Chi chiede il reddito di cittadinanza deve, inoltre, obbligatoriamente iscriversi a centri per l’impiego per la ricerca di una nuova occupazione e non si potranno rifiutare oltre tre offerte di lavoro. Pena, la decadenza del sussidio.
L’assegno di ricollocazione è un’altra misura di sostegno per chi resta senza lavoro e volta al reinserimento nel mondo del lavoro. Si tratta di un aiuto che viene riconosciuto a tutti coloro che sono rimasti senza occupazione e sono precettori delle indennità di disoccupazione Naspi e Dis Colle e che percepiscono la cassa integrazione straordinaria.
Possono, in particolare, ricevere l’assegno di ricollocazione le seguenti categorie di persone:
L’assegno di ricollocazione ha un importo compreso tra un minimo di 250 euro e un massimo di 5mila euro e non viene erogato sotto forma di denaro alle persone interessato ma sotto forma di voucher da usare per la ricerca attiva di un nuovo lavoro.
Chi percepisce, infatti, reddito di cittadinanza, indennità di disoccupazione Naspi e Dis Coll da oltre 4 mesi e in cassa integrazione riceve una sorta di buono da spendere presso i Centri per l’impiego o le Agenzie per il lavoro private per la ricerca di un nuovo lavoro.
Altra forma di aiuto per chi resta senza lavoro è quella dell’indennità di disoccupazione agricola destinata ai lavoratori stagionali del settore agricolo, come i braccianti. Si tratta, nel dettaglio, di un bonus di 800 euro spettante ai braccianti agricoli a tempo determinato che abbiano effettuato almeno 50 giornate effettive di attività di lavoro agricolo.
Gli operai agricoli al momento di presentazione della domanda non devono:
essere titolari di contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, con esclusione del contratto di lavoro intermittente senza diritto all’indennità di disponibilità;
essere beneficiari di reddito di cittadinanza diretto o altro componente dello stesso nucleo familiare risulta titolare di Reddito di Cittadinanza;
essere titolari di pensione.