Cosa fare se un figlio inizia a lavorare rimanendo casa per evitare multe dal fisco

Il confronto tra il fisco e i contribuenti italiani è continuo, anche nel caso in cui siano coinvolte le famiglie con figli che lavorano e guadagnano autonomamente.

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
Cosa fare se un figlio inizia a lavorare

Se il figlio vive a casa e lavora, come evitare le multe del fisco?

Per farlo e dunque per evitare di subire multe, è indispensabile fornire tutti i documenti utili del caso. Nel caso di scostamento eccessivo tra le entrate e le uscite, il fisco potrebbe sospettare l'esistenza di guadagni non dichiarati ovvero in nero.

Delle volte si tratta di una necessità, ma in altri casi se il figlio decide di continuare a vivere con i genitori anche se avrebbe l'indipendenza economica per staccarsi dal nido familiare, è una vera e propria scelta. Non entriamo nel merito delle singole decisioni, tuttavia c'è un aspetto centrale da non perdere mai di vista ed è l'impatto fiscale che una decisione di questo tipo può comportare.

L'occhio dell'Agenzia delle entrate è costantemente vigile e basta che suoni un campanello d'allarme per mettere in moto la macchina delle verifiche. E si sa, nel caso di controlli spetta al contribuente dimostrare di non aver commesso alcuna irregolarità ovvero che il tenore di vita è compatibile con i guadagni. Cerchiamo allora di approfondire la questione dei controlli e delle multe del fisco che rischia una famiglia in cui vive e lavora uno dei figli:

  • Se il figlio vive a casa e lavora, come evitare le multe del fisco

  • Costanti verifiche del fisco sulle attività di tutti i contribuenti

Se il figlio vive a casa e lavora, come evitare le multe del fisco

C'è un principio di fondo che regola l'attività dell'Agenzia delle entrate. Anche nei confronti delle famiglie in cui è presente un figlio che già lavora ed è economicamente indipendente, ma decide di continuare a vivere con i genitori. Se dalla verifica dei redditi emerge una differenza di almeno il 20% tra spese e guadagni, il contribuente è invitato a fornire chiarimenti.

E come abbiamo sottolineato, l'onere di fornire la prova della trasparenza del proprio comportamento fiscale spetta proprio al contribuente. Per farlo e dunque per evitare di subire multe, è indispensabile fornire tutti i documenti utili del caso. Nel caso di scostamento eccessivo tra le entrate e le uscite, il fisco potrebbe sospettare l'esistenza di guadagni non dichiarati ovvero in nero. Il sospetto può nascere se il figlio contribuisce alla spese familiari e dunque a ingrossare il budget complessivo.

Di conseguenza, se un figlio inizia a lavorare rimanendo casa per evitare multe dal fisco è utile tenere una contabilità separata, sia in relazione al conto corrente e sia alle spese effettuate. Lo strumento del Redditometro, che analizzeremo più specificatamente nel paragrafo successivo, si applica anche se nella famiglia del contribuente ci sono figli che lavorano e producono un reddito che può essere utilizzato per le spese familiari.

Costanti verifiche del fisco sulle attività di tutti i contribuenti

Abbiamo quindi più volte sottolineato come l'attività di verifica dell'Agenzia delle entrate sia costante e continua. Per comprendere fino a che livello di dettaglio scendono i controlli, facciamo subito presente come la lente di ingrandimento del fisco è puntata anche sulle spese per la cura della persona (abbonamenti pay TV, giochi online, cavalli, alberghi, viaggi organizzati e centri benessere), le attività sportive e ricreative e altre considerate significative dall'Agenzia delle entrate in relazione al guadagno annuale così come indicato nella dichiarazione dei redditi (donazioni in denaro a favore di onlus e simili, veterinarie).

Stessa cosa per le spese per abitazione (mutui, ristrutturazioni, collaboratori domestici, elettrodomestici, telefonia fissa e mobile), mezzi di trasporto (minicar, natanti e imbarcazioni, mezzi in leasing o noleggio), investimenti immobiliari e mobiliari netti (fondi d'investimento, certificati di deposito, valuta estera, oro, numismatica). Ma anche assicurazioni e contributi previdenziali (obbligatori, volontari e complementari) e istruzione (anche scuole di specializzazione, master, tutoraggio, corsi di preparazione agli esami e canoni di locazione per studenti universitari).

Naturalmente non sfuggono i consumi (generi alimentari, bevande, abbigliamento e calzature; abitazione; combustibili ed energia; mobili, elettrodomestici e servizi per la casa; sanità; trasporti; comunicazioni; istruzione; tempo libero, cultura e giochi; altri beni e servizi); gli investimenti (immobiliari e mobiliari); il risparmio; le spese per trasferimenti.