In caso di assenza non autorizzata, improvvisa e prolungata del lavoratore, i datori di lavoro possono trovarsi nella posizione in cui non hanno altra scelta che considerare il licenziamento. Solo nella fase in cui i datori di lavoro ritengono di aver ragionevolmente cercato di trovare tutti i possibili dettagli di contatto con cui comunicare con il dipendente è davvero possibile considerare la fine del rapporto di lavoro.
Il termine più comune per descrivere la situazione di un dipendente che non si presenta al lavoro è assenza senza permesso.
In termini più legali, il dipendente è classificato come assente non autorizzata che è tecnicamente una violazione del contratto perché ha infranto l'obbligo contrattuale di presentarsi al lavoro. Si tratta di una circostanza molto più comune di quanto si possa pensare, in particolare nei primi giorni di un rapporto di lavoro.
Un dipendente può infatti decidere di gettare subito la spugna senza dettagli e comunicazioni perché si rende conto di essere finito nel posto sbagliato. Al di là della correttezza del comportamento, quali sono le conseguenze? Chiaramente ci possono essere molte ragioni per un'assenza non autorizzata. Un dipendente può essere stato in congedo per malattia coperto da certificati e poi non riesce a tornare al lavoro una volta scaduti i termini.
Oppure non rientrare da un periodo di ferie annuali prenotato. O molto semplicemente potrebbe un giorno non presentarsi al lavoro come ha fatto fino a quel momento. Qualunque sia la ragione, è necessario in prima battuta adottare misure per contattare il dipendente.
I datori di lavoro non dovrebbero arrivare subito alla conclusione che il lavoratore abbia preso la decisione di non presentarsi in ufficio o in fabbrica. In alcuni casi può essere accaduto qualcosa che impedisce al dipendente di presentarsi e di avvisare dell'assenza. Tuttavia, è necessario tentare di contattarlo, anche attraverso un eventuale numero di emergenza.
Se ancora non è possibile entrare in contatto con il dipendente, i passaggi successivi sono legati a una serie di ragioni, ad esempi da quanto tempo il dipendente è in servizio. Più logico credere che se ad assentarsi improvvisamente sia un lavoratore anziano possa essere accaduto qualcosa di grave. A ogni modo vediamo
In caso di assenza non autorizzata, improvvisa e prolungata del lavoratore, i datori di lavoro possono trovarsi nella posizione in cui non hanno altra scelta che considerare il licenziamento.
Diverse procedimenti giudiziari si sono però conclusi con l'equiparazione della sparizione alle dimissioni perché di fatto si tratta di un comportamento che si colloca in una sorta di zona grigia.
Come è fondamentale per tutte le parti del diritto del lavoro, la procedura è fondamentale e i datori di lavoro devono assicurarsi di aver preso tutte le misure ragionevoli per contattare il dipendente ovvero per accertare se le intenzioni sono proprio queste.
È anche importante che il datore di lavoro informi il dipendente delle possibili conseguenze della sua assenza improvvisa. La comunicazione scritta deve essere inviata con ricevuta di ritorno in modo che i datori di lavoro possano accertare se è stata ricevuta e da chi.
Se le lettere vengono restituite non consegnate, potrebbe essere opportuno provare altri mezzi per contattare il dipendente, inclusi messaggi di posta elettronica e di testo. Conviene quindi conservare tracce e registrazioni di tutti i tentativi di comunicazione in modo che possano essere utilizzati come possibili prove nel caso di confronto in tribunale.
Solo nella fase in cui i datori di lavoro ritengono di aver ragionevolmente cercato di trovare tutti i possibili dettagli di contatto con cui comunicare con il dipendente è davvero possibile considerare la fine del rapporto di lavoro.
Non è affatto di poco conto la differenza tra licenziamento e dimissioni. Solo nel primo caso il lavoratore può percepire l'assegno di disoccupazione mentre dal punto di vista del lavoratore, la rottura del rapporto di propria iniziativa comporta conseguenze ben precise.
In particolare il pagamento del ticket licenziamento, il possibile pagamento dell'indennità di preavviso, l'impossibilità di procedere con nuove assunzioni per un periodo di tempo determinato e il rischio di perdere incentivi sul lavoro.