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Isee 2025, quali sono le voci che incidono di più per abbassarlo o alzarlo.

Redditi, patrimoni, proprietà, membri del nucleo familiare: come cambia Isee in base a diverse voci da considerare secondo leggi in vigore

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
e aggiornato con informazioni attualizzate il
Isee 2025, quali sono le voci che incido

L’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) rappresenta oggi lo strumento imprescindibile per valutare in modo standardizzato la condizione economica dei nuclei familiari in Italia. L’ISEE 2025, calcolato in base a regole aggiornate dal Dpcm n. 13 del 14 gennaio 2025, determina l’accesso a numerosi benefici, bonus e agevolazioni fiscali, sulla base di un’analisi dettagliata dei movimenti patrimoniali, reddituali e dell’effettiva composizione del nucleo familiare. Comprendere quali fattori abbassano o alzano il valore ISEE risulta quindi essenziale per massimizzare i vantaggi concessi dalla normativa vigente.

Le principali novità ISEE 2025 con consegue su aumento o diminuzione valore: esclusioni, DSU precompilata e franchigia risparmi

Il 2025 introduce importanti cambiamenti per il calcolo ISEE. Tra le misure di maggiore impatto, vi è l’esclusione dal patrimonio mobiliare, ai fini ISEE, dei titoli di Stato, buoni fruttiferi postali e libretti di risparmio postale fino a una soglia di 50.000 euro complessivi per nucleo familiare. Questa novità, formalizzata dal Dpcm n. 13 del 14 gennaio 2025 e dalla circolare INPS del 3 aprile 2025, n. 73, consente in molti casi di abbassare sensibilmente l’indicatore se la ricchezza è concentrata su questi asset garantiti.

Inoltre, è stata introdotta la DSU precompilata, che permette di acquisire in modo automatico i dati già in possesso delle amministrazioni pubbliche, riducendo il rischio di errori o omissioni. La validità della DSU, Dichiarazione Sostitutiva Unica, viene estesa fino al 31 dicembre dell’anno di presentazione, semplificando le tempistiche per famiglie e CAF. Rilevanti, infine, le nuove maggiorazioni sulla scala di equivalenza per ogni componente con disabilità e l’esclusione di trattamenti assistenziali e previdenziali per disabili dal reddito rilevante ai fini ISEE.

Redditi e patrimoni: quali voci incidono maggiormente sull’ISEE 2025

Sul valore ISEE hanno impatto due elementi principali: il reddito complessivo di tutti i componenti del nucleo e la somma dei patrimoni mobiliare e immobiliare. Si deve dichiarare ogni tipologia di reddito, compresi quelli occasionali, rendite finanziarie, pensioni, assegni di mantenimento e redditi esenti da Irpef (come alcune indennità per disabilità). Fondamentale è la trasparenza nella dichiarazione, considerando l’obbligo di autocertificazione in DSU e l’incrocio automatico delle informazioni con i database dell’Agenzia delle Entrate e dell’INPS.

Il patrimonio mobiliare comprende:

  • Conti correnti bancari e postali (saldo e giacenza media al 31 dicembre dell’anno precedente la DSU)
  • Libretti di risparmio e buoni fruttiferi
  • Titoli di Stato (ora esclusi fino a 50.000 euro complessivamente per nucleo), obbligazioni, fondi comuni, azioni
  • Certificati di deposito, polizze vita e prodotti assicurativi a capitalizzazione
  • Partecipazioni societarie, quote in società e crypto-asset

Il patrimonio immobiliare si calcola valorizzando a fini ISEE ogni immobile (case, terreni, locali, immobili all’estero e in Italia, anche inagibili), escludendo la prima casa solo entro le franchigie previste.

I veicoli (auto, moto, natanti) devono essere dichiarati nella DSU, ma ad oggi non incidono direttamente nel calcolo dell’ISEE se non per le prestazioni che lo richiedano espressamente.

Come funziona la franchigia: soglie e deduzioni sul patrimonio mobiliare

La franchigia, ovvero la soglia da sottrarre al valore del patrimonio mobiliare complessivo ai fini ISEE, viene determinata in base alla composizione del nucleo:

  • 6.000 euro per un solo componente
  • 8.000 euro per 2 componenti
  • 10.000 euro per nuclei di 3 o più componenti
  • +1.000 euro per ciascun figlio successivo al secondo

Questa franchigia mira a non penalizzare i nuclei più numerosi e a garantire che una parte minima del patrimonio sia sempre esclusa dal calcolo.

La scala di equivalenza ISEE e composizione del nucleo familiare

Il valore dell’ISEE viene ottenuto dividendo la somma di reddito e del 20% del patrimonio per il parametro della scala di equivalenza, che tiene conto dei componenti e delle condizioni del nucleo. I parametri sono così definiti:

Numero componenti Parametro scala di equivalenza
1 1,00
2 1,57
3 2,04
4 2,46
5 2,85
  • Maggiorazione di 0,35 per ciascun componente oltre il quinto
  • +0,5 per ogni componente con disabilità media, grave o non autosufficiente
  • Altre maggiorazioni per nuclei con minori, famiglie numerose, figli under 3 anni con entrambi i genitori lavoratori

Una maggiore numerosità o la presenza di soggetti deboli (minori, disabili) riduce il valore ISEE, permettendo accesso a un numero più ampio di agevolazioni sociali.

Patrimonio mobiliare: perché e quanto incide davvero sul valore ISEE

Nel calcolo ISEE, il patrimonio mobiliare partecipa limitatamente attraverso l’aliquota del 20%. Ad esempio, un incremento di 10.000 euro nel patrimonio si traduce in un aumento imponibile di 2.000 euro sulla base ISEE. Dal 2025, il peso del patrimonio mobiliare può ridursi grazie alla franchigia di 50.000 euro sui titoli di Stato, buoni postali e libretti, agevolando soprattutto chi investe in asset garantiti.

Un’attenta allocazione delle proprie risorse finanziarie, in linea con la normativa vigente, può quindi contribuire ad abbassare il valore ISEE. La trasparenza nella dichiarazione e il consulto di un CAF o professionista sono consigliati, vista la complessità della compilazione DSU e la variabilità delle fonti di reddito e patrimonio.

Composizione del nucleo familiare: regole particolari e impatto sull’ISEE

La nozione di nucleo familiare ai fini ISEE non coincide sempre con la mera coabitazione. La disciplina è definita dal D.P.C.M. n. 159/2013, con modifiche rilevanti per il 2025:

  • I coniugi fanno parte dello stesso nucleo anche se residenti in Comuni distinti (salvo separazione legale o provvedimenti specifici)
  • I figli minori sono sempre nel nucleo del genitore convivente
  • I figli maggiorenni non conviventi possono appartenere al nucleo solo se a carico Irpef, non coniugati e senza prole, e con meno di 26 anni
  • Vengono disciplinati i casi particolari degli studenti universitari fuori sede, famiglie monoparentali, affidamenti e convivenze anagrafiche

Occorre fare attenzione a queste regole in quanto la composizione del nucleo può aumentare o ridurre sensibilmente il valore dell’indicatore, specialmente con le maggiorazioni di scala di equivalenza sopra citate.

Voci che abbassano l’ISEE: strategie e opportunità

Possono contribuire ad abbassare il valore ISEE:

  • Un’accurata pianificazione delle risorse finanziarie, prediligendo strumenti esclusi dal calcolo come titoli di Stato (per la quota prevista) e prodotti assistiti da garanzia statale
  • Incremento del numero di componenti del nucleo familiare, in particolare figli minori e familiari disabili
  • Detrazioni e franchigie applicabili su patrimonio mobiliare e abitazione principale
  • Eventuali redditi o rendite esenti dalla normativa vigente

Fonti normative e approfondimenti utili

Il principale riferimento legale è il D.P.C.M. 159/2013 e successive modifiche, insieme alle circolari attuative INPS e alle ultime leggi di Bilancio interessate. La dichiarazione DSU, obbligatoria per qualunque richiesta ISEE, può essere presentata tramite portale INPS, CAF o Comune..

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