Stando a quanto previsto dalle leggi in vigore, se la badante in nero fa una causa al tribunale del lavoro ciò che può certamente ottenere è il riconoscimento (se accuratamente provato e dimostrato) delle somme spettanti e non riconosciute dal datore di lavoro nonché anche un contratto di assunzione regola, se può continuare ad essere un rapporto di lavoro tra stesso datore di lavoro e badante.
Cosa può ottenere una badante in nero se fa causa al tribunale del lavoro e quali sono i rischi reali che si corrono? Quando una badante decide di far causa al proprio datore di lavoro al tribunale di lavoro significa che qualcosa non è stato gestito correttamente nel rapporto di lavoro.
Sono tantissime le famiglie che hanno necessità di assumere una badante perché si occupi dell’assistenza di un genitore o di altro familiare anziano e magari malato, prendendosene cura anche per il compimento delle azioni quotidiane, come aiutare la persona assistita a vestirsi, lavarsi, preparare pasti, far semplicemente compagnia, ecc. Vediamo allora quando una badante può far causa al datore di lavoro e quali sono relativi rischi che si corrono.
Sono diversi i motivi per cui una badante in nero può decidere di rivolgersi al tribunale del lavoro. Secondo quanto previsto dalle leggi in vigore, una badante in nero può fare causa al tribunale del lavoro per diversi motivi come:
Per tutelarsi dai rischi che comporta l'assunzione di una badante in nero ed evitare una causa, il datore di lavoro potrebbe assumere con regolare contratto di lavoro la badante, che può essere sia convivente, sia non convivente e sia a ore, o stendere una scrittura privata che definisca le regole del rapporto di lavoro e riporti tutti i pagamenti da datore di lavoro a badante.
Se, infatti, la badante in nero fa una causa al tribunale del lavoro ciò che può certamente ottenere è il riconoscimento (se accuratamente provato e dimostrato) delle somme spettanti e non riconosciute dal datore di lavoro nonché anche un contratto di assunzione regolare, se può continuare ad essere un rapporto di lavoro tra stesso datore di lavoro e badante.
Se la badante in nero decide di fare causa al tribunale del lavoro, il datore di lavoro per evitare la vertenza e conseguenti rischi può procedere innanzitutto alla stipula di un regolare contratto di assunzione della badante, riconoscendo alla badante come previsto dal contratto diritti e doveri spettanti, effettuando anche la comunicazione dell’assunzione al Centro per l’impiego, pe provvedendo sia a regolare pagamento dello stipendio come stabilito da Ccnl e sia al regolare versamento dei contributi previdenziali.
In caso contrario, i rischi che un datore di lavoro corre se la badante in nero fa una causa al tribunale del lavoro sono innanzitutto di sanzioni da pagare. E per il lavoro di una badante in nero, gli importi della multa prevista oscillano da mille a 8mila euro per lavoratore a cui si aggiungono 30 euro per ogni giornata di lavoro irregolarmente svolta.
A questi importi si aggiungono anche le sanzioni Inps per: