Quando si decide di effettuare una vendita occasionale, per esempio per vendere un bene usato, un oggetto particolare, un’auto, un prodotto tecnologico, giocattoli in disuso, ecc , se si tratta effettivamente di una vendita occasionale e mai continuativa come attività, il venditore non deve rilasciare una fattura, perché il rilascio di una fattura è un adempimento fiscale previsto solo per i titolari di partita Iva, ma deve comunque rilasciare un documento che attesti l'incasso della vendita, come una ricevuta di pagamento occasionale o una nota di debito.
Cosa fare in caso di vendita occasionale secondo leggi 2023 per non correre rischi fiscali? Le leggi 2023 in vigore permettono di effettuare vendite occasionali anche online secondo regole specifiche da rispettare in modo da non avere problemi da un punto di vista fiscale. La vendita occasionale non è, infatti, inusuale oggi e proprio per disciplinare tali attività sono state definite norme precise. Vediamo quali sono.
Quando si decide di effettuare una vendita occasionale, per esempio per vendere un bene usato, un oggetto particolare, un’auto, un prodotto tecnologico, giocattoli in disuso, ecc spesso ci si chiede quale sia la trafila da fare e se la vendita debba essere dichiarata obbligatoriamente al Fisco per non correre rischi.
Se la vendita è occasionale, il venditore non deve rilasciare una fattura, perché il rilascio di una fattura è un adempimento fiscale previsto solo per i titolari di partita Iva, ma deve comunque rilasciare un documento che attesti l'incasso della vendita, come una ricevuta di pagamento occasionale o una nota di debito.
La ricevuta di pagamento deve per legge riportare:
Se l’importo della ricevuta è maggiore o uguale a 77,47 euro bisogna poi apporre all’originale del documento una marca da bollo da 2 euro.
Chi effettua una vendita occasionale deve, inoltre, dichiarare i redditi percepiti nel corso dell’anno da tali attività compilando il quadro RL (rigo RL14) del modello Unico Persone fisiche o, in caso di presentazione del modello 730 il quadro D (rigo D5).
Sono esonerati dalla presentazione della dichiarazione dei redditi coloro che effettuano vendite occasionali e hanno redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente e altri redditi per cui è prevista una detrazione non rapportata al periodo di lavoro ma solo se l’importo percepito è pari o inferiore a 4.800 euro annui.
Secondo quanto previsto dalle leggi 2023, per vendite esercitate in maniera occasionale non è obbligatorio aprire una partita Iva. Per essere considerata occasionale, un’attività deve essere effettuata in maniera sporadica, senza alcuna regolarità nè con continuità nel tempo, a prescindere dall’importo che si consegue.
Il carattere di occasionalità di una vendita non è dato, infatti, dal guadagno percepito quanto dalla cadenza temporale di esercizio delle vendite stesse. Quando, infatti, un’attività risulta abituale, il reddito percepito deve rientrare nella categoria dei redditi d’impresa ed è in tal caso sempre previsto l’obbligo di apertura della Partita Iva e se non si apre una Partita Iva sono diversi i rischi fiscali che in questo caso si corrono, tra multe e sanzioni anche pesanti.
Concetti chiave