Cosa si può coltivare in un orto privato, divieti e permessi aggiornati secondo leggi 2022

Da frutta e verdura a piante e canapa: quali sono le coltivazioni ammesse in un orto privato, divieti e limiti previsti dalle leggi in vigore

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
Cosa si può coltivare in un orto privato

Cosa si può coltivare in un orto privato, divieti e permessi aggiornati?

Stando a quanto previsto dalle leggi 2022 in vigore, in un orto privato si possono coltivare frutta, verdura, piante aromatiche e piante da vegetazione, con la sola esclusione di piante velenose e urticanti, e compresa la canapa o marijuana entro specifici limiti di legge, senza necessità di chiedere alcun permesso né autorizzazione.

Cosa si può coltivare in un orto privato e quali sono divieti e permessi aggiornati? Quando si decide di avere un orto privato, prima di farsi prendere dall’entusiasmo è bene sapere che vi sono regole precise da rispettare per coltivare al meglio il proprio orto nonché passi da compiere per avere un orto fatto come si deve.

In particolare, per avere un buon orto bisogna seguire diverse accortezze e fare operazioni diverse nel corso dell’anno, dalla progettazione dell’orto, per programmare le coltivazioni e sfruttare al meglio gli appezzamenti, alla giusta lavorazione del terreno, preparando bene il letto di semina, alla concimazione, a semine e trapianti, realizzazione di sostegni ai rampicanti, potature, irrigazione, a controllo delle erbe infestanti, lavori di protezione da freddo e agenti atmosferici, fino al raccolto e alla manutenzione del terreno stesso. Vediamo allora cosa si può coltivare in un orto privato e se sussistono divieti o necessità di avere permessi specifici per, qualche coltivazione.

  • Cosa coltivare in un orto privato
  • Divieti e permessi per coltivazioni in orti privati di canapa o marijuana


Cosa coltivare in un orto privato

Stando a quanto previsto dalle leggi 2022, in un orto privato si può coltivare ciò che si desidera tra frutta, verdura e piante e una ottimale gestione e coltivazione di un orto privato dovrebbe prevedere coltivazioni differenti in base ai diversi periodi dell’anno, per adeguamento a stagioni e relative temperature.

In particolare, in un orto privato si possono coltivare per poi essere anche vendute, le seguenti coltivazioni:

  • verdure come carciofi, lattuga, rucola, radicchio, scalogno, pomodori, carote, bieta, invidia, verza, cavoli, melanzane, cetrioli, sedano, aglio e cipolla, finocchi, spinaci, zucchine e zucche ma anche patate; 
  • legumi come piselli, fagioli, ceci, fave, fagiolini, 
  • frutta come fragole, meloni, angurie, arance, fichi, mandarini,  
  • piante aromatiche come prezzemolo, salvia, rosmarino, menta e mentuccia, basilico, ecc. 

E’ possibile avere in un orto privato anche diverse tipologie di piante e si possono piantare tutte le piante che piacciono o si desiderano ad eccezione di quelle velenose o urticanti. E’, infatti, vietato piantare tali tipologie di piante che potrebbero rivelarsi eccessivamente pericolose. Per il resto nessun altro divieto è previsto per eventuali coltivazioni in un orto privato.

Divieti e permessi per coltivazioni in orti privati di canapa o marijuana

Capitolo controverso è quello che riguarda la coltivazione in orti privati di canapa o marijuana, che sono la stessa pianta della famiglia botanica delle Cannabaceae, la cosiddetta cannabis, per cui ai fini pratici la distinzione tra canapa e marijuana è solo lessicale, e per cui cercheremo di fare chiarezza. 

Oggi la coltivazione di canapa è assolutamente possibile e legale, non è dunque vietata e non sono previsti permessi per la sua coltivazione. 

Per la coltivazione di canapa, però, bisogna assicurarsi che si tratti di coltivazione di varietà di canapa a basso Thc e bisogna darne apposita comunicazione alle competenti Forze dell’Ordine, solo per informazione e non per ricevere alcun permesso né autorizzazione. In particolare, le varietà di canapa che si possono coltivare in un orto privato ammesse nell’Unione Europea sono quelle con un Thc (Tetraidrocannabinolo) inferiore allo 0,2%.

Se il Thc della varietà di canapa che si coltiva in un orto privato risulta superiore allo 0,5%, allora si parla di sostanza stupefacente e sono previste le stesse sanzioni, anche penali, previste dalla legge per chi coltiva e fa uso di stupefacenti e sostanze psicotrope. 

Inoltre, precisiamo che oggi la legge italiana sostiene e incentiva la coltivazione (entro i limiti di legge) della canapa, perché ai fini biologici, si tratta di una coltura capace di ridurre l’impatto ambientale in agricoltura, il consumo dei suoli e della desertificazione e sulla perdita di biodiversità e rappresenta una coltura da rotazione. Dalla canapa si possono fare farine, taralli, vini, pasta e non solo.