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Cosa significa inerzia di un amministratore di condominio e cosa rischia se viene provata

Quali sono i casi in cui si configura l'inerzia di un amministratore di condominio e quali sono i rischi che si corrono: i chiarimenti

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
e aggiornato con informazioni attualizzate il
Cosa significa inerzia di un amministrat

Cosa prevedono le ultime sentenze dalla Cassazione sulla responsabilit di un amministratore di condominio?

Le ultime sentenze più interessanti sulla responsabilità di un amministratore di condominio riguardano soprattutto l’inerzia dello stesso nello svolgimento di compiti e doveri nei confronti dei condomini, definendone, o meno, eventuali responsabilità civili e penali. 

Cosa significa inerzia di un amministratore di condominio e cosa rischia se viene provata? La responsabilità di un amministratore di condominio è un tema molto dibattuto da sempre, considerando che si tratta di una questione molto ampia che comprende una serie di poteri, doveri e obblighi nei confronti dei condomini.

Cos'è l'inerzia di un amministratore di condominio e quali sono i rischi che ne derivano

Tra le principali questioni affrontate relativamente alla figura di un amministratore di condominio c'è quella dell'inerzia nello svolgimento dei compiti dovuti.

L'inerzia dell'amministratore si manifesta quando non rispetta i doveri e gli obblighi imposti alla sua figura nei confronti del condominio e si rende, pertanto, colpevole di atteggiamenti discutibili, come frodi o sottrazioni di denaro a danno del condominio stesso, o se commette gravi irregolarità nella gestione o nell’omessa esecuzione di quanto deliberato dall’assemblea. 

Per l’inerzia provata, l’amministratore di condominio può rischiare la revoca dalla nomina.

Secondo quanto stabilito dalla Corte di Cassazione, infatti, la reiterata inerzia dell’amministratore di condominio nei confronti degli obblighi nei confronti del condominio giustifica la revoca.

Nel caso di inerzia dell'amministratore, la legge permette di agire per via giudiziale e ottenere la revoca dalla nomina e il principio seguito è molto semplice: se un amministratore è inadempiente e non svolge i propri doveri, allora deve essere sostituito da una figura migliore e più competente.

La revoca può essere deliberata anche dall'assemblea, in presenza della maggioranza che rappresentino almeno 500 millesimi.

Si ricorre all'azione giudiziale solo nel caso in cui l'amministratore è inadempiente ma i condomini non se ne interessano .

La Cassazione ha, però, precisato che l’inerzia dell’amministratore nel compimento di atti di ordinaria amministrazione, non legittima il singolo condomino a rivolgersi al giudice in via contenziosa.

Bisogna, infatti, prima sempre convocare l’assemblea condominiale.

Inoltre, sempre per la Cassazione, non si configura l'inerzia da parte dell’amministratore di condominio se non convoca l’assemblea richiesta da un solo condominio, in quanto, per legge, la richiesta di convocazione dell’assemblea  deve essere avanzata almeno da due condomini. 


 

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