Il destinatario delle multe è sempre il proprietario e non il guidatore. Nel caso di incidente, non c'è differenza tra proprietario e guidatore differente e dunque tra padre e figlio.
Soprattutto quando sono in giovanissima età, i figli chiedono e ottengono dai genitori di poter guidare la loro auto. In fondo, se non cominciano a fare esperienza, come prendere dimestichezza con il veicolo? Tuttavia proprio a causa dell'esperienza ridotta, può accadere più facilmente di commettere errori ovvero di finire coinvolti in un incidente oppure di ricevere un multa per una infrazione al Codice della strada. Diventa allora interessante, oltre che utile, capire cosa succede ovvero:
Multe e incidenti con l'auto di mio padre, cosa succede
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Qualunque sia il motivo che ha portato alla multa per infrazione al Codice della strada, ad esempio per non aver rispettato i limiti di velocità oppure per divieto di sosta, il destinatario è sempre il proprietario. Spetta poi a quest'ultimo indicare il nominativo di chi era alla guida, a meno che non sia già stato identificato. Nel nostro caso, la multa arriva al genitore e non al figlio.
Nel caso di sinistro, non c'è differenza tra proprietario e guidatore differente e dunque tra padre e figlio. Al netto di casi particolari, l'assicurazione copre i danni causati a terzi.
La colpa dell’incidente è dell’assicurato che non ha rispettato la limitazione di polizza. Non dove pagare i danni subiti all’altro automobilista che viene comunque coperto dall’assicurazione. Le limitazioni di polizza valgono tra le parti, ma non sono opponibili ai terzi danneggiati.
Resta ferma la possibilità dell’assicurazione di rivalersi nei confronti del proprio cliente che non ha rispettato gli accordi e chiedergli la restituzione delle somme versate a titolo di risarcimento. Quindi la colpa dell’incidente può dell’altro automobilista. Se a guidare l’auto non era uno dei soggetti indicati alla compagnia, quest’ultima non deve risarcisce il danno.
C'è poi un caso particolare da segnalare ed è riferito alla responsabilità non condivisa in solido da conducente e proprietario del mezzo ed è quella penale. La responsabilità è grave e personale e non si riflette sull'intestatario dell'auto. Di conseguenza è il figlio che deve risponderne in tutti i casi e non il genitore, anche se è proprietario dell'auto coinvolta nella circostanza.
Codice della strada alla mano, in caso di trasferimento della proprietà degli autoveicoli, l’ufficio competente del Dipartimento per i trasporti, la navigazione, gli affari generali e del personale, su richiesta avanzata dall’acquirente entro 60 giorni dalla data in cui la sottoscrizione dell’atto è stata autenticata o giudizialmente accertata, provvede al rilascio di una nuova carta di circolazione nella quale sono annotati gli intervenuti mutamenti della proprietà e dello stato giuridico del veicolo.
Il Pra provvede alla trascrizione ovvero, in caso di accertate irregolarità, alla ricusazione della formalità entro 3 giorni dal ricevimento delle informazioni e delle documentazioni trasmesse. Chi non osserva tali disposizioni va incontro alla sanzione amministrativa da 728 a 3.636 euro.
Chi circola con un veicolo per il quale non è stato richiesto l’aggiornamento dei dati presenti nell’archivio nazionale dei veicoli o il rinnovo della carta di circolazione è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 364 a 1.817 euro.
Quindi gli atti da cui derivi una variazione dell’intestatario della carta di circolazione ovvero che comportino la disponibilità del veicolo, per un periodo superiore a 30 giorni, in favore di un soggetto diverso dall’intestatario stesso, nei casi previsti dal regolamento sono dichiarati dall’avente causa, entro 30 giorni, al Dipartimento per i trasporti, la navigazione e i sistemi informativi e statistici al fine dell’annotazione sulla carta di circolazione.