Rifiutare l'alcoltest comporta l'applicazione della multa massima ovvero quella prevista nel caso in cui il conducente dell'auto venga sorpreso con un livello di alcol nel sangue maggiore di 1,5 grammi per litro.
La prima regola da non dimenticare è il divieto di mettersi alla guida di un'auto se il tasso di alcol nel sangue è superiore ai limiti di legge.
Come vedremo in questo articolo, sono previsti limiti molto rigorosi che diventano ancora più rigidi nel caso di neopatentati ovvero coloro che hanno conseguito la patente da tre anni. Ci pensano le forze dell'ordine a effettuare i controlli e scovare eventuali comportamenti irresponsabili per se stessi, per i passeggeri a bordo e per tutti gli altri automobilisti e pedoni.
Per farlo si avvalgono dell'etilometro, chiamato anche alcoltest, ovvero di quello strumento che in pochi secondo riesce a rivelare lo stato di ebbrezza del conducente. Ci domandiamo allora se quest'ultimo può rifiutarsi di sottoporsi alla prova ed eventualmente quali sono le conseguenze di questa scelta. Vediamo quindi:
Sono previste conseguenze nel caso in cui il conducente di un veicolo si rifiuti di sottoporsi all'alcoltest durante un controllo? La risposta è affermativa per la semplice ragioni che si tratta di un obbligo a cui il guidatore non si può sottrarre.
Intendiamoci, l'agente che sta effettuando il controllo non può utilizzare la forza e costringere l'automobilista con le "cattive" maniere a farsi misura il livello di alcol nel sangue. Per farlo ha però un'arma ancora più persuasiva ovvero quello sanzione.
Rifiutare l'alcoltest comporta l'applicazione della multa massima ovvero quella prevista nel caso in cui il conducente dell'auto venga sorpreso con un livello di alcol nel sangue maggiore di 1,5 grammi per litro. Tradotto in termini pratici vuole innanzitutto dire il pagamento di un cifra variabile tra 1.500 e 6.000 euro, ma anche l'arresto da 6 mesi a 1 anno.
Non solo, ma il Codice della Strada prevede anche la sospensione della patente da 1 a 2 anni con successivo obbligo di sottoporsi a visita medica, la perdita di 10 punti dalla patente; la confisca del veicolo e la revoca della patente di guida in caso di recidiva.
Sono le tre fasce di tasso alcolemico introdotte dalle norme in vigore che fanno scattare la multa per guida in stato di ebbrezza, da cui è possibile difendersi.
La prima è tra 0,5 e 0,8 grammi per litro di sangue per cui sono previste la sanzione amministrativa da 532 a 2.127 euro e la sospensione della patente da 3 a 6 mesi. La seconda è tra 0,8 e 1,5 grammi per litro per cui la sanzione è sia penale e sia amministrativa: ammenda è da 800 a 3.200 euro, arresto fino a 6 mesi e la sospensione della patente da 6 mesi a 7 anni.
Nel caso di guida con tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro, l’automobilista va incontro a un’ammenda da 1.500 a 6.000 euro, all’arresto da 6 mesi a 1 anno, alla sospensione della patente da 1 a 2 anni, al sequestro preventivo del mezzo e alla sua confisca.
Nel caso dei neopatentati ovvero coloro che hanno conseguito la patente da meno di tre anni, la tolleranza è zero, la sanzione amministrativa varia da 155 a 524 euro anche sotto soglia 0,5 grammi per litro, ma raddoppia se il conducente neopatentato ha provocato un incidente stradale. D'altronde basta poco per verificare l'impatto dell'alcol nel sangue:
Sono le tre fasce di tasso alcolemico introdotte dalle norme in vigore che fanno scattare la multa per guida in stato di ebbrezza. Ma attenzione a rifiutare il test.