Pec è l'acronimo di Posta elettronica certificata ovvero il sistema di invio e ricezione di documenti informatici simile al servizio di posta elettronica tradizionale. Tuttavia la presenza di caratteristiche tecniche e legali permettono agli utenti la certezza dell'invio e della consegna dei messaggi al destinatario.
Ecco quindi che viene utilizzata anche dall'Agenzia delle entrate per la trasmissione di documenti in formato elettronico. Certifica infatti l'invio, l'integrità e la consegna del messaggio tra il gestore di Pec del mittente e quello del destinatario. Ha lo stesso valore legale della tradizionale raccomandata con avviso di ricevimento ovvero possiede tutti i requisiti della raccomandata. Ecco quindi che ci domandiamo:
Pec inviata dall'Agenzia delle entrate: cosa succede se non la legge
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La Pec garantisce la certificazione dell'invio e della consegna del messaggio, i livelli minimi di qualità del servizio e di sicurezza stabiliti dalla legge, l'opponibilità a terzi delle evidenze relative alle operazioni di invio e ricezione di un messaggio. Dal punto di vista pratico, quando l'utente invia il messaggio, riceve dal proprio gestore una ricevuta di accettazione con relativa attestazione temporale. Rappresenta la prova legale dell'avvenuta spedizione del messaggio.
Allo stesso modo, quando il messaggio arriva alla casella del destinatario, il suo gestore invia al mittente la ricevuta di avvenuta consegna, con l'indicazione di data e orario.
Nel caso in cui il messaggio sia stato consegnato, il destinatario non può negare l'avvenuta ricezione, dal momento che la ricevuta di avvenuta consegna del messaggio, firmata e inviata al mittente dal gestore di Pec scelto dal destinatario, riporta la data e l'ora in cui il messaggio è stato consegnato nella casella Pec del destinatario, certificandone l'avvenuta consegna.
Il punto centrale della questione è la legittimità dei documenti inviati in formato pdf via Pec. La posta elettronica certificata ha infatti valore legale ovvero lo stesso di una raccomandata con ricevuta di ritorno. La Pec viene usata ormai anche dall'Agenzia delle entrate per notificare le cartelle di pagamento.
Come abbiamo spiegato, avendo lo stesso valore legale di una raccomandata e considerando le modalità di funzionamento, se non leggo una Pec che mi è stata inviata dall'Agenzia delle entrate vado incontro a precise conseguenze. La notifica delle Entrate si considera infatti valida ed efficace.
Si considera avvenuta alla data di consegna della Pec all'indirizzo del destinatario e non a quella ha materialmente aperto la posta certificata. La responsabilità per la mancata lettura viene quindi attribuita al destinatario. Poco conto se il messaggio sia eventualmente finito nello spam o nella posta indesiderata.
Vale la pena fare presente come proprio la notifica sia uno dei motivi che porta all'annullamento di un gran numero di cartelle esattoriali inviate dall'Agenzia delle entrate Riscossione. Il formato pdf, nella sua versione di base, è ritenuto non idoneo in quanto editabile.
Al fisco resta l'obbligo di dimostrare di avere provveduto alla notifica in forma di documento informatico e non di copia informatica di documento cartaceo, di documentare la corrispondenza tra il messaggio originale e quello trasmesso via posta elettronica certificata e la regolarità della trasmissione telematica dell'atto.