Secondo quanto previsto dalle leggi in vigore, se non si paga una rata di un debito o più rate si rischi di incorrere in sanzioni e aumento degli interessi di mora, fino al pignoramento dei beni se non si salda il debito e non si regolarizza la propria posizione come stabilito dalla legge. Non si rischia, però, il carcere perchè il pagamento di una rata o un debito è un illecito amministrativo e non penale, a meno che non implichi condotte fraudolente.
Cosa succede se non pago una rata o un debito e quando scatta multa, sanzioni, pignoramento o carcere nel 2023? Quando si stipula un prestito o un finanziamento e si definisce un piano di rimborso del prestito ricevuto, bisogna sempre onorare il pagamento delle rate stabilite, cosa che non solo fa estinguere al debitore il proprio debito in maniera corretta e legale ma permette anche di valutare l’affidabilità creditizia dello stesso. In caso contrario, sono diverse le conseguenze in cui si può incorrere.
Secondo quanto previsto dalle leggi in vigore, se non si paga una rata sola di un debito non si pone alcun problema né scatta alcuna sanzione se si provvede al pagamento, anche in ritardo, della rata saltata entro un limite di 30 giorni. Se, infatti, il debitore paga pur in ritardo in questo lasso di tempo la rata saltata non corre alcun rischio e non va incontro a nessuna conseguenza.
Se, per esempio, si chiede un prestito e il pagamento mensile della rata è fissata per il primo giorno di ogni mese ma si paga puntualmente ogni 15 del mese, quando cioè il debitore percepisce lo stipendio, non si corre alcun rischio. L’importante è pagare la rata stabilita entro 30 giorni dal termine di scadenza del pagamento della rata stabilito nel contratto di finanziamento.
Se il ritardo del pagamento della rata di un debito è superiore 30 giorni e inferiore a 180 giorni, ugualmente non si corre alcun rischio, a condizione che si tratti di un ritardo che si verifichi meno di sei volte durante tutto il periodo del finanziamento ma in tal caso si applica una sanzione alla rata dovuta. Se, infatti, il ritardo del pagamento della rata del prestito avviene più di sei volte, la finanziaria che ha concesso il prestito ha la facoltà di chiedere la revoca del prestito e la restituzione anticipata del denaro.
Se il ritardo del pagamento di una rata avviene dopo 180 giorni dalla data di scadenza prevista, allora scatta il cosiddetto inadempimento e la finanziaria può rivolgersi al giudice di competenza per un decreto ingiuntivo. Se il debitore provvede subito al pagamento di quanto dovuto, allora tutto si regolarizza e non si corre alcun altro rischio, ma se il debitore continua a non pagare nonostante inviti a saldare la propria posizione, decreto ingiuntivo e successivo atto di precetto, si arriva al pignoramento per recuperare i soldi dovuti dal debitore.
Si rischia di pagare multe e sanzioni anche se si saltano i pagani delle rate spettanti di spese condominiali. Stando, infatti, a quanto previsto dalle leggi in vigore, le spese condominiali devono essere sempre regolarmente pagate ogni mese da tutti i condomini e se si paga con qualche giorno di ritardo non succede nulla ma se un condomino diventa moroso per lungo tempo allora scattano sanzioni.
Quando, infatti, un condomino non paga le proprie spese condominiali, l’amministratore di condominio può procedere contro l’inquilino sospendendo per il condomino moroso l’uso di servizi comuni come parcheggio biciclette, piscina condominiale, ecc.
Se a non pagare le spese condominiali è l’inquilino di una casa in affitto, per lui c’è anche il rischio di sfratto da parte del proprietario di casa. Lo sfratto in tal caso può scattare solo se l’importo delle spese condominiali non pagare sia della cifra di due mensilità.
Passando al caso del mancato pagamento di una rata di un mutuo, se il mancato pagamento riguarda solo una rata del mutuo, che viene poi pagata in ritardo, tra 30 e 180 giorni dalla scadenza, fino a sei rate, allora si devono solo pagare le sanzioni degli interessi di mora, ma se si supera il limite delle sette rate non pagate, la banca ha la facoltà di procedere alla revoca immediata del mutuo.
Diverso è, invece, il discorso se il mancato pagamento riguarda più rate di un mutuo. In tal caso, infatti, per il mutuatario sono previsti ulteriori interessi di mora, la segnalazione nelle liste dei cattivi pagatori e il rischio di ricevere un pignoramento dell'immobile su cui grava l'ipoteca, che può arrivare fino alla messa all'asta dell'immobile.
Le conseguenze sono gravi quando non si paga una cartella esattoriale: in tal caso, se la cartella non si paga per lungo tempo nonostante solleciti, si può arrivare all’iscrizione di ipoteca su uno o più beni immobili del debitore, ma solo per debiti superiori a 20mila euro.
Quando si salta il pagamento di una sola rata di un prestito o un finanziamento non si diventa subito cattivi pagatori. La procedura è piuttosto lunga. La segnalazione alla Centrale Rischi della Banca d’Italia, dove si viene inseriti solo se si è in mora nei pagamenti, e ai SIC (Sistemi di informazioni creditizie, dove finiscono i propri dati quando si chiede un prestito e vi rimangono fino a estinzione del debito), come il Crif, non avviene, infatti, subito se si salta il pagamento di una rata ma solo dopo diversi rate non pagate.
Ma si tratta comunque di una segnalazione che non avviene all’insaputa del debitore. Prima, infatti, che la segnalazione al Crif venga effettuata, la società di finanziamento o la banca devono prima contattare il debitore affinchè regolarizzi la sua posizione e, se dopo essere stato contattato il debitore paga, allora non si incorre in alcun problema, ma se ciò non accade per ulteriore lungo tempo e dopo diversi solleciti allora viene segnalato come cattivo pagatore e iscritto al Crif.
La segnalazione al Crif come cattivo pagatore rimane per un determinato periodo di tempo che dipende dal ritardo di pagamento del prestito e più precisamente:
Stando a quanto previsto dalle leggi in vigore nel 2023, se non si paga una rata o un debito non si rischia il carcere. Non è mai previsto, infatti, l’arresto per mancato pagamento di un debito a meno che questo non sia legato a comportamenti fraudolenti da parte del debitore.
Il mancato pagamento di un debito rappresenta, infatti, un inadempimento contrattuale, che è un illecito civile, per cui non è prevista la sanzione penale del carcere, ma il via da parte del creditore alla procedura di recupero crediti.