Se non viene fatta comunicazione di decesso all'Inps rischiano sanzioni solo coloro che, per legge, devono comunicare all’Inps il decesso, e cioè i medici che accertano la morte di una persona e non danno comunicazione del decesso dello stesso all'Inps entro 48 ore e per cui è prevista una sanzione tra i 200 e i 300 euro, e i responsabili del procedimento amministrativo delle anagrafi comunali, per cui sono previste invece sanzioni tra 100 e 300 euro.
Quali sono i rischi previsti per chi non fa comunicazione di decesso all’Inps? Quando un proprio familiare decede, la legge prevede che si faccia dichiarazione di successione e si invii all’Inps comunicazione di decesso della persona.
Ma le leggi in merito sono cambiate: se prima, infatti, spettava agli eredi inviare il certificato di morte all’Inps dopo il decesso, oggi spetta a Comune e medici che accertano la morte del soggetto a inviare comunicazione del decesso.Vediamo allora cosa succede se non viene fatta comunicazione di decesso all’Inps.
Se non si fa la comunicazione di decesso all’Inps i rischi sono dietro l’angolo solo ed unicamente per i soggetti tenuto alla comunicazione del decesso all’Istituto di Previdenza.
Le leggi attuali prevedono che la comunicazione del decesso all’Inps debba essere obbligatoriamente data al Comune da congiunti, o loro delegati, o dalla persona convivente con il deceduto (o suo delegato), mentre in caso di morte in ospedale, casa di cura o di riposo, collegio, istituto o qualsiasi altro stabilimento, deve dare comunicazione del decesso al Comune o il direttore della struttura o suo delegato.
Una volta inviata comunicazione al Comune, deve dare comunicazione all’Inps del decesso di una persona il responsabile dell’Ufficio Anagrafe del Comune, mentre i medici necroscopi hanno l’obbligo di inviare online all’Inps il certificato di accertamento del decesso entro 48 ore dalla morte.
Secondo quanto previsto dalle norme attualmente in vigore, considerando che secondo la Corte di Cassazione l’obbligo della comunicazione di decesso all’Inps non spetta ai familiari, che devono fare comunicazione del decesso del familiare al Comune di appartenenza, i familiari del defunto non rischiano di incorrere in alcun reato se non inviano comunicazione di decesso all’Inps.
Secondo la Cassazione, inoltre, non si configura neppure il reato di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, perché si tratta, per legge, di un reato che scatta di solito o presentando dichiarazioni e attestazioni fale o evitando di fornire informazioni dovute.
Passando alle sanzioni previste per chi non fa dovuta comunicazione di decesso all’Inps, se, per esempio, una persona continua a percepire la pensione del familiare defunto e se di cifre superiori a una determinata soglia, possono essere denunciati per indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato. In altri casi, il reato contestato è quello di truffa aggravata e continuata
Se, infatti, si riceve l’accredito della pensione dopo il decesso, i familiari devono restituire l’importo indebitamente percepito all’Inps, evitando di arrivare in giudizio per il recupero dell’indebito percepito.
All’importo da restituire indebitamente percepito dal familiare del deceduto, devono aggiungersi anche ulteriori sanzioni come eventuali interessi di mora. Le sanzioni per mancata comunicazione del decesso di una persona all’Inps sono in genere, però, a carico di chi dovrebbe darne comunicazione e non lo fa.
Per i medici che accertano la morte di una persona e non danno comunicazione del decesso dello stesso all'Inps entro 48 ore, rischiano una sanzione tra i 200 e i 300 euro. Le sanzioni sono, invece, comprese tra 100 e 300 euro per i responsabili del procedimento amministrativo delle anagrafi comunali.