Stando a quanto previsto dalle leggi 2022, se l’eredità non viene accetta da nessuno, si nomina un curatore che assume il compito di gestire e amministrare il patrimonio del defunto, saldando anche eventuali debiti lasciati dal defunto. Il curatore viene nominato tramite decreto del tribunale del luogo in cui viene aperta la dichiarazione di successione d’ufficio o su istanza di parte
Cosa succede se una eredità non viene accettata da nessuno? Le leggi 2022 sulla successione dell’eredità sono decisamente chiare e prevedono norme sull’eredità sia in caso di presenza di testamento sia nel caso in cui il defunto non abbia fatto alcun testamento, con divisione dell’eredità secondo il criterio delle cosiddette quote legittime.
Con la successione dell’eredità, dunque, i beni sia mobili che immobili del parente defunto vengono trasmessi e divisi tra gli eredi che decidono, in base ad ogni singolo caso, se accettare o meno l’eredità ricevuta, a seconda della convenienza o meno. Vediamo invece cosa succede se una eredità non viene accettata da nessuno.
L’eredità di una persona defunta viene generalmente divisa in quote a seconda della composizione del nucleo familiare del defunto a meno che il defunto stesso non abbia provveduto a stilare un testamento in cui ha già deciso cosa e chi a lasciare il suo patrimonio, anche se, pur in presenza di testamento, restano le quote legittime da rispettare.
La successione dell’eredità prevede quote di successione specifiche per gli eredi in base al grado di parentela con il defunto. E se l’eredità non viene accetta da nessuno, si nomina un curatore che assume il compito di gestire e amministrare il patrimonio del defunto, saldando anche eventuali debiti lasciati dal defunto.
Il curatore viene nominato tramite decreto del tribunale del luogo in cui viene aperta la dichiarazione di successione d’ufficio o su istanza di parte e, una volta accettato l’incarico e prestato il giuramento, il curatore ha il compito di:
Quando l’eredità di una persona defunta non viene accettata da nessuno, significa che gli eredi legittimi vi hanno rinunciato. In alcuni casi, infatti, rinunciare all’eredità può risultare decisamente più conveniente che accettarla, si pensi al caso di presenza di alti debiti lasciati dal defunto e che ricadrebbero sugli eredi nel caso di accettazione dell’eredità. E in questi casi il valore dei debiti per gli eredi potrebbe essere più alto del valore della stessa eredità, motivo per cui vi si rinuncia.
Le leggi attuali prevedono che, alla scomparsa di un familiare, gli eredi hanno 10 anni di tempo (tre mesi se in possesso dei beni) per decidere se accettare o rifiutare l’eredità e, in presenza eventuali di debiti della persona scomparsa, chi accetta l’eredità e la successione accetta automaticamente anche i debiti, mentre chi rinuncia all’eredità non deve farsi carico nemmeno dei debiti per cui non è tenuto ad alcun pagamento.
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