Cosa succede se vi è un abuso del contratto a termine da parte di una azienda secondo leggi 2022

Norme alla mano, è ammessa l'apposizione di un termine alla durata del contratto di lavoro subordinato di durata non superiore a 36 mesi, comprensiva di eventuali proroghe.

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
Cosa succede se vi è un abuso del contra

Abuso del contratto a termine, cosa succede nel settore privato?

Nel caso di abuso del contratto a termine, il datore è chiamato alla trasformazione del rapporto di lavoro da determinato a indeterminato. Il giudice condanna anche il datore di lavoro al risarcimento del lavoratore stabilendo una indennità tra un minimo di 2,5 e un massimo di 12 mensilità dell'ultimo stipendio.

Da una parte il datore di lavoro è soggetto a una serie di regole che non può aggirare, tra cui il ricorso limitato allo strumento del contratto a termine. Dall'altra il lavoratore deve essere a conoscenza dei propri diritti ovvero sapere cosa quali sono le proposte che non può accettare perché illecite.

La regola generale prevede che il datore possa sottoscrivere un contratto a tempo determinato di durata inferiore a 12 mesi nel caso di esigenze temporanee di personale. In caso di proroga oltre i 12 mesi o di rinnovo contrattuale, il via libera è concesso per esigenze connesse a incrementi temporanei, significativi e non programmabili dell'attività ordinaria, per esigenze di sostituzione di altri lavoratori, per esigenze temporanee e oggettive estranee all'ordinaria attività. Approfondiamo quindi:

  • Abuso del contratto a termine, cosa succede nel settore privato
  • Leggi 2022 sul termine alla durata del contratto di lavoro subordinato

Abuso del contratto a termine, cosa succede nel settore privato

Nella maggior parte dei casi, nel caso di abuso del contratto a termine, il datore è chiamato alla trasformazione del rapporto di lavoro da determinato a indeterminato. La circostanze che lo determinano sono numerose: il mancato rispetto del periodo di pausa tra due contratti a termine successivi, il superamento del periodo di 24 mesi di durata del rapporto, il rinnovo del contratto a termine senza le causali previste dalla legge.

E poi: la stipulazione del contratto a termine in presenza di un divieto di legge, la proroga del contratto a termine più di 4 volte, la stipulazione di un contratto di per più di 12 mesi in assenza delle causali previste dalla legge. Sempre secondo le disposizioni in vigore, nei casi di conversione del contratto a tempo determinato, il giudice condanna il datore di lavoro al risarcimento del lavoratore stabilendo una indennità onnicomprensiva nella misura compresa tra un minimo di 2,5 e un massimo di 12 mensilità dell'ultima retribuzione globale di fatto, applicando nella quantificazione i criteri in tema di tutela obbligatoria conseguente a licenziamento.

Se il lavoro prosegue di fatto dopo la scadenza del termine originario o validamente prorogato o dopo il periodo di durata massima complessiva di 36 mesi, è dovuta inizialmente solo una maggiorazione retributiva pari al 20% fino al decimo giorno e al 40% per i giorni ulteriori.

Oltre questo periodo, il contratto si considera a tempo indeterminato. Questa disposizione sugli intervalli non trova applicazione per le attività stagionali e in relazione alle ipotesi individuate dai contratti collettivi, anche aziendali, stipulati dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro più rappresentative sul piano nazionale. Ai fini del computo della durata massima complessiva di 36 mesi si tiene conto anche dei periodi in cui il lavoratore è stato impiegato, in mansioni equivalenti in forza di un contratto di somministrazione di lavoro a termine

Leggi 2022 sul termine alla durata del contratto di lavoro subordinato

Norme alla mano, è ammessa l'apposizione di un termine alla durata del contratto di lavoro subordinato di durata non superiore a 36 mesi, comprensiva di eventuali proroghe per lo svolgimento di qualunque tipo di mansione.

Non viene più richiesta la sussistenza e l'indicazione delle ragioni di carattere tecnico, produttivo, organizzativo o sostitutivo. Viene meno anche il della necessaria temporaneità dell'occasione di lavoro. Nel contratto è sufficiente indicare una data di cessazione. In pratica il solo onere resta la forma scritta. Ed è possibile assumere a termine anche lavoratori che in passato avevano già collaborato con l'azienda, in quanto la libertà non è più limitata al solo primo rapporto.

I datori di lavoro che occupano fino a 5 dipendenti possono stipulare un solo contratto a tempo determinato. Questo limite non si applica ai contratti a tempo determinato stipulati tra istituti pubblici di ricerca ovvero enti privati di ricerca e lavoratori che svolgono in via esclusiva attività di ricerca scientifica o tecnologica.