C'è la detrazione al 50% delle spese relative all'acquisto e alla posa in opera di finestre comprensive di infissi, delle schermature solari e c'è il più sostanzioso bonus al 110% è ammesso solo in caso di esecuzione di uno dei cosiddetti interventi trainanti o interventi principali.
Non solo c'è la possibilità di cambiare o montare vetri e finestre con la fruizione di una detrazione della spesa sostenuta. Ma a oggi sono due le opzioni a disposizione dei contribuenti.
Ciascuna di essere presenta caratteristiche singolari e di conseguenza occorre verificare caso per caso le condizioni per accedere alla facilitazione fiscale. Vediamo quindi i dettagli:
La prima possibilità per abbattere le spese per cambiare o montare vetri e finestre nella propria abitazione è la detrazione al 50% delle spese relative all'acquisto e alla posa in opera di finestre comprensive di infissi, delle schermature solari, ma anche per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione con efficienza almeno pari alla classe A.
Gli infissi includono anche le strutture accessorie che hanno effetto sulla dispersione di calore come scuri o persiane o che risultino accorpate al manufatto, come cassonetti incorporati nel telaio dell'infisso. Ma attenzione, la sola sostituzione degli infissi o il rifacimento dell'involucro degli edifici, se già conformi agli indici richiesti, non consente di fruire della detrazione poiché il beneficio punta a facilitare gli interventi da cui consegua un risparmio energetico.
L'agevolazione fiscale consiste in detrazioni Irpef, da ripartire in 10 rate annuali di pari importo, se le spese sono state sostenute per la riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento, il miglioramento termico dell'edificio, l'installazione di pannelli solari e la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale.
Destinatari dell'agevolazione sono le persone fisiche, compresi gli esercenti arti e professioni, i contribuenti che conseguono reddito d'impresa, le associazioni tra professionisti, gli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale. Tra le persone fisiche il via libera è anche per i titolari di un diritto reale sull'immobile, i condomini, per gli interventi sulle parti comuni condominiali, gli inquilini, coloro che hanno l'immobile in comodato.
Il più sostanzioso bonus al 110% è ammesso solo in caso di esecuzione di uno dei cosiddetti interventi trainanti o interventi principali e purché venga assicurato il miglioramento di almeno due classi energetiche. Sono tre ed esattamente:
La normativa è piuttosto articolata poiché prevede una lunga lista di condizioni per accedere all'agevolazione fiscale che può essere fruita sotto forma di detrazione, di sconto in fattura oppure con la formula della cessione del credito.
I lavori devono riguardare prime abitazione oppure condomini nel contesto di edifici che non siano in costruzione. Il bonus spetta a proprietari o nudi proprietari, comodatari, conviventi, locatari, aventi diritto di godimento.
La detrazione va ripartita in 5 quote annuali di pari importo, per la spesa sostenuta entro il 31 dicembre 2022, e in 4 quote annuali di pari importo per le spese effettuate nel 2022. Per l'applicazione dell'aliquota occorre fare riferimento alla data del pagamento per le persone fisiche, gli esercenti arti e professioni e gli enti non commerciali. Oppure alla data di ultimazione della prestazione per le imprese individuali, le società e gli enti commerciali.
L'agevolazione al 110% è ammessa entro il limite che trova capienza nell'imposta annua derivante dalla dichiarazione dei redditi, al pari di quanto avviene con tutte le altre detrazioni d'imposta.
La detrazione fiscale del 50 per cento è una detrazione dell'imposta sul reddito delle persone fisiche. Questa deve essere suddivisa in 10 rate all'anno se ci sono spese per ridurre la domanda di energia.