I 5 interventi di base per cui possono ottenere la detrazione per i lavori al giardino di casa sono il restauro e il recupero del verde relativo a giardini di interesse storico e artistico, la fornitura e messa a dimora di piante o arbusti di qualsiasi genere, la realizzazione di giardini pensili, la riqualificazione di tappeti erbosi, con esclusione di quelli utilizzati per uso sportivo con fini di lucro, la realizzazione di coperture a verde. Ma sono ammesse anche altre spese.
Questo è l'anno delle detrazione ed è facile credere che lo sarà anche il prossimo, anche in riferimento ai lavori per il giardino. Nonostante la dichiarata volontà del governo di procedere a una razionalizzazione dei bonus concessi ai contribuenti, questo continua a rimanere uno strumento prezioso per rilanciare il settore del lavori privati.
Non tutti possono accedere in maniera indistinta agli incentivi esistenti poiché è sempre richiesto il rispetto di requisiti e la maturazione di condizioni ben precise. In ogni caso si tratta di opzioni che sono accolte con favore dai contribuenti, come dimostrato dal tasso di adesione che è sempre piuttosto elevato.
Ecco quindi che in riferimento ai giardini di casa, possono beneficiare della detrazione chi possiede o detiene l'immobile oggetto degli interventi e che ha sostenuto le spese.
Quando si intende di incentivi per i giardini si fa riferimento ai lavori di sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili.
Con due regole di base che vedremo meglio in questo articolo e che sono applicate per tutte le detrazioni. La prima è la possibilità di fruire dell'incentivo nel limite della propria capienza fiscale.
Se non è sufficiente per coprire tutte le spese, il resto viene pagato per in intero. Il secondo riguarda la modalità di versamento delle somme necessarie poiché deve necessariamente avvenire attraverso strumenti che consentono la tracciabilità delle operazioni.
Gli esempi più tipici e utilizzati sono il bonifico bancario e quello postale. Vediamo quindi tutti i dettagli di questo strumento e più precisamente
L'accesso agli incentivi per interventi al giardino di casa sono riservati ai contribuenti Irpef che detengono l'immobile ovvero a nudi proprietari, titolari di un diritto reale di godimento tra usufrutto, uso, abitazione o superficie, e locatari o comodatari.
Ebbene, i 5 interventi di base per cui possono ottenere la detrazione sono il restauro e il recupero del verde relativo a giardini di interesse storico e artistico, la fornitura e messa a dimora di piante o arbusti di qualsiasi genere, la realizzazione di giardini pensili, la riqualificazione di tappeti erbosi, con esclusione di quelli utilizzati per uso sportivo con fini di lucro, la realizzazione di coperture a verde.
A cui aggiungere la detrazione per le spese sostenute per la progettazione e la manutenzione connesse all'esecuzione degli interventi, la realizzazione di pozzi, l'installazione di impianti di irrigazione. Sono quindi certamente non ammessi i lavori in economia effettuati direttamente dal contribuente sul proprio giardino o terrazzo e gli interventi di manutenzione ordinaria annuale di giardini preesistenti privati o condominiali
Il bonus giardini di casa si traduce in una detrazione Irpef del 36% sulle spese sostenute che non devono essere superiori a 5.000 euro. Calcolatrice alla mano, lo sconto massimo che è possibile ottenere è di 1.800 euro per immobile.
Come anticipato, i pagamenti devono essere effettuati con strumenti tracciabili come assegno, bancomat, carte di credito, bonifici ordinari, ricordando che non si applica la ritenuta dell'8%. Vale la pena segnalare due casi particolari relativi a questa detrazione che va in scadenza il 31 dicembre 2022.
Il primo riguarda il cambio del possessore della casa con giardino, rispetto a cui in caso di vendita dell'immobile su cui sono stati realizzati gli interventi, la detrazione non utilizzata in tutto o in parte è trasferita per i rimanenti periodi di imposta all'acquirente.
La normativa disciplina anche il caso di morte del contribuente. In questa situazione, la fruizione del beneficio fiscale si trasmette all'erede che conserva il possesso dell'immobile.