Differenza tasse tra auto epoca e auto "normale". Quali imposte ci sono e importi. Calcolo ed esempi 2022

Secondo il Codice della strada, rientrano nella categoria dei veicoli d’epoca gli autoveicoli cancellati dal Pra perché destinati alla loro conservazione.

Autore: Chiara Compagnucci
pubblicato il
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Quali sono le imposte delle auto d'epoca e delle auto normali?

Sulle auto storiche i contribuenti beneficiano della riduzione del 50% del bollo auto.

La normativa in vigore prevede una triplice distinzione tra le auto. Ci sono quelle d'epoca, quelle storiche e quelle "normali" ovvero quelle non classificate che vediamo circolare tutti i giorni sulle strade. Tra gli elementi che li caratterizzano rientra anche il diverso regime fiscale tra tasse e imposte. Approfondiamo quindi:

  • Quali sono le imposte delle auto d'epoca e delle auto normali
  • Le auto d'epoca secondo il Codice della strada

Quali sono le imposte delle auto d'epoca e delle auto normali

L'auto d'epoca è considerata di interesse storico e collezionistico e sono radiate dal Pra. Sono iscritte al Centro storico del Dipartimento dei trasporti terresti. Non possono circolare fatta eccezioni per raduni e manifestazioni. La revisione è prevista ogni 5 anni solo alla Motorizzazione civile ed è obbligatoria l'assicurazione in caso di raduni o manifestazioni.

Le auto storiche sono invece iscritte al Pra e si tratta di modelli inseriti in lista Aci dai 20 ai 39 anni o con più di 40 anni. Sono iscritte ai registri Asi, Italiano Fiat, Italiano Alfa Romeo, Storico Fmi, Storico Lancia. Possono circolare se rispettano le normative in materia di emissioni. La revisione scatta ogni 2 anni e l'assicurazione è agevolata.

Quando si parla di tasse automobilistiche anche per le auto d'epoca, il riferimento va al bollo auto e al superbollo. Il primo viene corrisposto dai proprietari dei veicoli "normali" sulla base della potenza dell'auto. Le tariffe sono fissate a livello regionale. Si tratta di una imposta da corrispondere per il solo possesso della vettura e non per il suo reale utilizzo. Ebbene, sulle auto storiche i contribuenti beneficiano della riduzione del 50% del bollo auto. Oltre i 30 anni dall'immatricolazione dell'auto, l'importo del bollo varia in ogni regione e di conseguenza occorre tutte le volte rifare i calcoli.

Al superbollo auto sono soggetti i proprietari di auto con una potenza superiore a 185 kW ovvero 251 CV. Il calcolo è comune in tutta Italia in quanto, a differenza del bollo auto, è una imposta a carattere nazionale: 20 euro per ogni chilowatt di potenza superiore ai 185. L'importo si riduce nel tempo: del 40% (dopo 5 anni), del 70% (dopo 10 anni) e dell’85% (dopo 15 anni). Dal ventesimo anno in poi non bisogna più pagare il superbollo auto.

Le auto d'epoca secondo il Codice della strada

Secondo il Codice della strada, rientrano nella categoria dei veicoli d’epoca gli autoveicoli cancellati dal Pubblico registro automobilistico, perché destinati alla loro conservazione in musei o locali pubblici e privati, ai fini della salvaguardia delle originarie caratteristiche tecniche specifiche della casa costruttrice, e che non siano adeguati nei requisiti, nei dispositivi e negli equipaggiamenti alle vigenti prescrizioni stabilite per l'ammissione alla circolazione.

Questi veicoli sono iscritti in apposito elenco presso il Centro storico del Dipartimento per i trasporti terrestri. E ancora: la circolazione delle auto d'epoca può essere consentita soltanto in occasione di apposite manifestazioni o raduni autorizzati, limitatamente all’ambito della località e degli itinerari di svolgimento delle manifestazioni o raduni.

All'occorrenza devono essere provvisti di una particolare autorizzazione rilasciata dal competente ufficio del Dipartimento per i trasporti terrestri nella cui circoscrizione è compresa la località sede della manifestazione o del raduno e al quale sia stato preventivamente presentato, da parte dell’ente organizzatore, l’elenco particolareggiato dei veicoli partecipanti. Nella autorizzazione sono indicati la validità della stessa, i percorsi stabiliti e la velocità massima consentita in relazione alla garanzia di sicurezza offerta dal tipo di veicolo.

E le auto storiche? Cosa prevede la normativa? Rientrano nella categoria dei motoveicoli e autoveicoli di interesse storico e collezionistico tutti quelli di cui risulti l’iscrizione in uno dei seguenti registri Asi, Italiano Fiat, Italiano Alfa Romeo, Storico Fmi, Storico Lancia.