Il part time verticale è un contratto di lavoro, in cui il lavoratore svolge un orario di lavoro pieno, ma solo per alcuni giorni alla settimana o al mese oppure dell’anno.
Finalmente dopo tanto sudare sei riuscito a firmare un contratto di lavoro, peccato che si tratta solo di un contratto a tempo parziale comunemente chiamato part time. Tutto sommato è meglio di niente, riuscirai a gestire la tua vita lavorativa con più calma. Del resto, se per un impiegato il lavoro part time verticale è una gratificazione a metà, viceversa l’azienda ne guadagna in termini fiscali.
Per capire cos’è un contratto part time, diamo uno sguardo veloce alla tipologia di contratto di lavoro a tempo pieno. Parliamo di contratti disciplinati dal Decreto Legislativo n. 66 del 2003 e dai contratti collettivi. In questi contratti generalmente il lavoratore segue un orario preciso in cui le attività lavorative devono essere svolte nelle 40 ore settimanali.
Il contratto di lavoro è disciplinato dal Decreto Legislativo n. 81 del 15/06/2015, che determina i contratti e le mansioni. Per quanto riguarda il contatto part time stabilisce i limiti degli orari di lavoro e le misure del lavoro ridotto rispetto al tempo pieno. A seconda delle tipologie di contratti ne distinguiamo tre tipi, quali:
Ogni tipologia di contratto part time o parziale deve essere redatta utilizzando la forma scritta, in essa dovrà essere riportato in modo chiaro la durata dell’attività lavorativa e l’esatta tipologia del contratto.
Il contratto part time verticale prevede gli straordinari? Si, è possibile che il datore di lavoro richieda al lavoratore una ulteriore prestazione lavorativa, da aggiungere al normale orario di lavoro. Va precisato che la prestazione suppletiva non può superare il 25% delle ore settimanali previste, e corrisponde a una aumento della retribuzione pari al 15%.
Inoltre, per questa tipologia di contratto è possibile che le parti, cioè il datore di lavoro e il lavoratore di comune accordo definiscono delle clausole chiamate elastiche, che devono seguire sempre una forma scritta. Esse concedono al datore di lavoro di gestire l’attività lavorativa dell’impiegato in modo diverso rispetto a quanto era stata concordata in precedenza, quindi, variando le ore lavorative.
Cosa rischia il lavoratore che non accetta la modifica dell’orario lavorativo? Non rischia il licenziamento, in quanto, per legge il “rifiuto” da parte del lavoratore è consentito e non rappresenta una causa di licenziamento.
Il part time verticale può essere trasformato in tempo pieno? Si è possibile che di comune accordo l’impiegato e il datore di lavoro decidano di trasformare il contratto. Viceversa un contratto di lavoro a tempo pieno può essere modificato in un contratto di lavoro part time verticale, nel caso subentrino delle particolari priorità previste dalla Legge n. 104/1992. I motivi di tale conversione sono dovute a specifiche patologie oncologiche o invalidanti o disabilità grave accertata.
Qual è la differenza tra parti time verticale od orizzontale? Sono entrambi dei regolari contratti di lavoro che devono essere sottoscritti da entrambi le parti. Sostanzialmente si differiscono per la disposizione delle ore lavorative.
Come vengono calcolate le ferie nei contratti part time verticali? Nel contratto normale le ferie vengono calcolate proporzionalmente alle ore lavorative svolte, mentre, in questa tipologia di contratto vengono calcolate a giornata.
Cosa significa cumulo di part time? Il lavoratore può sottoscrivere diversi contratti part time con datori di lavoro differenti, ovviamente essendo dei contratti sottoscritti e firmati vanno rispettate delle specifiche regole, quali:
Nel contratto part time verticale è previsto anche il congedo di maternità? Si, con questo contratto la lavoratrice acquisisce tutti i diritti al pari di un contratto di lavoro a tempo pieno, quindi, può richiedere un regolare congedo di maternità e usufruire di tutte le agevolazioni previste per legge.