Quando si formalizza una convivenza di fatto, i conviventi acquisiscono il diritto a far visita, assistere e prendere decisioni importanti per il convivente malato incapace di intendere o in caso di morte.
I conviventi di fatto, rispetto alla coppia di fatto, formalizzano la loro unione presso il proprio Comune di residenza e questa procedura prevede per i conviventi il riconoscimento di una serie di diritti e doveri che sussistono anche nei casi di malattia e ricovero in ospedale. Diritti e doveri che non valgono per le coppie di fatto, in nessun caso. Cerchiamo di spiegare quali sono i diritti dei conviventi in caso di malattia e ricovero e
Per godere di diritti e doveri quasi al pari di un matrimonio, la legge Cirinnà ha aperto le porte a nuove possibilità, tra cui quella delle convivenza di fatto. Per essere tale, la convivenza non deve presupporre, come accade da sempre, solo l’esistenza di una coppia che vive stabilmente sotto lo stesso tetto ma una formalizzazione legale.
La procedura per formalizzare una convivenza di fatto preved che:
La formalizzazione della convivenza di fatto in Comune prevede che alla coppia vengano rilasciati i certificati di residenza e di stato di famiglia del nuovo nucleo familiare.
La formalizzazione della convivenza di fatto prevede il godimento di alcuni diritti per i conviventi tra cui, in caso di malattia o ricovero in ospedale.
In questi casi, infatti, i conviventi hanno, infatti, il diritto di far visita e assistere il convivente malato o ricoverato e di accedere alle sue informazioni personali, come previsto per i coniugi. Si tratta di un diritto che prima spettava solo a coniuge e parenti stretti.
Ma non solo: con la nuova convivenza di fatto si acquisisce anche il diritto di prendere decisioni importanti per il convivente malato o ricoverato nei casi di malattia che possa implicare incapacità di intendere o di volere o di morte.
Insieme ai diritti dei conviventi in caso di malattia o di ricovero in ospedale, sussistono per i conviventi anche altri diritti e doveri come:
Non sussiste, invece, per i conviventi il diritto al mantenimento per il convivente economicamente più debole una volta conclusa la convivenza e il diritto di chiedere all’altro cifre spese per acquisti avvenuti durante la convivenza.
Nel caso di una convivenza di fatto non sussiste nemmeno il dovere di fedeltà nei confronti del convivente, come invece previsto dal matrimonio.